Un concerto rigorosamente acustico nella vera tradizione blues che affonda le radici nel passato con pezzi come “Hard travellin’” di Woody Guthrie quando la chitarra ammazzava i fascisti , oppure Careful Man (nel video) di Jim Croce.
Video: Maurizio Fenini – Careful Man (Jim Croce)
Maurizio Fenini, ieri sera (venerdì 14 febbraio) in concerto agli Amici del Po (nella rassegna Ma va a ciapà… dal Blues a cura di Dal Mississippi al Po), ha sfoggiato un serata impeccabile da vero OneManBand dove la chitarra, anzi le chitarre, non solo erano strumenti melodici ma decisamente percussivi senza mai sovrastare una voce precisa, squillante e al tempo stesso profonda nelle sue armonizzazioni. Voce e chitarra che han permesso a Maurizio Fenini di passare con disinvoltura da colui che lui stesso definisce suo punto di riferimento, il Bob Dylan di “Moonshiner”, alle noti calde e profonde di Tom Waits in “Ice Cream Man”, senza disdegnare puntate nella nuova leva dei BluesMen d’oltreoceano come Luke Winslow King (“You don’t know better than”) e di Amos Lee (“El Camino”). Riuscendo infine, senza alcun timore reverenziale, a proporre “Love Blues” di quel mostro sacro che abbiamo ascoltato lo scorso anno a Fiorenzuola che di nome fa Keb’ Mo’.
Davvero una bella serata. Maurizio Fenini? Tenetelo d’occhio!