Vento dell’Est – la premonizione di Andrea Rescalli
sul conflitto in Ucraina
…seduto sotto un faggio senti le foglie graffiare
ti sembreranno applausi di un pubblico lontano
o forse quegli spari di un conflitto così vicino
la guerra era arrivata e tra i ginepri in fiore
nel’est dell’ucraina sfiorivan le persone….
Sono le parole con cui termina “Vento dell’Est” di Andrea Rescalli cantautore del basso lodigiano. Canzone non scritta sull’onda di un immediato moto di compassione o di denuncia sulla guerra in Ucraina, ma che nasce da lontano almeno due anni fa anche se, “Vento dell’Est”, uscita proprio nel giorno dell’invasione russa, è assurta a drammatico emblema di un conflitto che da dimenticato, è diventato ormai visibile, conclamato, feroce e che coinvolge tutti quanti noi.
Ascolta vento dell’est (Spotify)
Ed è lo stesso Andrea parlarcene
Purtroppo l’uscita di questa canzone coincide con l’inizio, quello evidente a tutti, del conflitto tra Russia e Ucraina e di certo non era nelle previsioni che avvenisse. Le sue origini sono ben più lontane. Il caso ha voluto che incrociassi un reportage fotografico-giornalistico sulle conseguenze di una guerra dimenticata sul confine russo-ucraino. Anastasia Taylor-Lind (fotografa) e Alisa Sopova (giornalista) avevano reso evidente le atrocità di quella guerra di confine: in Donbass.
Purtroppo quello che hai narrato per certi versi è ancora più crudele perché passato sotto silenzio da tantissimi anni
Il conflitto nel Donbass ha avuto inizio nel 2014 e ha mietuto oltre 7000 vite lontano dai riflettori mondiali.
Ascolta Vento dell’Est (Youtube)
Come mai hai pensato di scrivere una canzone su questa conflitto, allora dimenticato?
La canzone Vento dell’Est è inserita in un Concept-EP che uscirà a breve (che si intitola “ll Cielo di Carta” di pirandelliana memoria di cui parleremo a tempo debito n.d.r.) e nel quale ho voluto narrare gli eventi, i fatti, gli accadimenti che piombano nella vita delle persone e la stravolgono. Quindi parlo di abbandoni, di pandemia e di morte, dello scorrere ineluttabile del tempo e delle cose ideate e sfuggite. Il tema di “Vento dell’Est” è anche facile intuirlo, è la guerra e le sue implicazioni sulla vita delle persone.
Una vita che su uno scenario di guerra viene stravolta
Certo e questo viene ben documentato nel reportage di Anastasia e Alisa. Una guerra, al tempo silenziosa, che era, è possibile dirlo, nel giardino di casa tanto che ha preso il nome di “5Kfromthefrontline”. (5 km dal fronte)
Un reportage che non è stato soltanto un pretesto ma che ti ha veramente colpito.
Un servizio crudo e reale. Che riporta, narra e fotografa, la vita delle persone che hanno dovuto vivere e convivere con la guerra nel “loro giardino”. Ad Anastasia ho chiesto di poter utilizzare le sue foto. Di Alisa ho utilizzato il nome nella canzone.
…E Alisa aveva perso
Il suo mondo ed una gamba
In casa lavorava
Faceva il pane per la gente…
Purtroppo Vento dell’Est è diventata una tragica realtà adesso ben visibile e che coinvolge tutti. Quali sono i tuoi sentimenti?
Fortissima apprensione e consapevolezza che quello di cui parlavo e che avevo voluto trasmettere con la mia canzone, si è dimostrato più tragico di quanto potessi immaginare e ancor più tragico di quanto già non fosse all’epoca della scrittura. Il conflitto c’era, era trascurato, con persone che cercavano di vivere una vita normale: la seconda e quarta strofa cercano di rappresentare una vita normale, anche se con il monito di una guerra alle porte.
Il fatto che questa canzone sia stata premonitrice di un conflitto aperto mi ha reso ancora più coinvolto dal punto di vista emotivo ed è accresciuto il sentimento di dolore e apprensione per la situazione
Il disco “Il Cielo di Carta” è stato registrato all’Elfo Studio
Andrea Rescalli oltre a essere autore ha suonato chitarra acustica e piano
Davide Grassi (chitarra elettrica),
Elena Brianzi (violoncello),
Gianni Satta (tromba),
Maria Dal Corso (violino),
Sebastiano Barbieri (batteria)
Stefano Gozzini (saxofono)
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