Il Val Tidone Festival nasce da lontano e per gradi. Non fu subito un festival vero e proprio ma il tutto cominciò da un Concorso Musicale. Correva l’anno 1997 e Livio Bollani e suo padre, che dirigevano la scuola di musica a Pianello Val Tidone si dissero: “e se creassimo un concorso di musica nel nostro paese?”. Con le loro forze cominciarono a lavorare e nel 1998 ci fù la prima edizione del Concorso.
Livio Bollani, come prese avvio e si è evoluto il Val Tidone Festival?
E’ una storia lunga nella quale ha giocato e gioca tuttora l’entusiasmo per la musica e nella quale campeggia anche adesso molta incoscienza. La prima edizione, nel 1998, ebbe un inaspettato riscontro. Hanno si contribuito le nostre conoscenze personali, ma trovarsi ben 120 iscrizioni da subito, era sopra ogni nostra più rosea aspettativa. Il Concorso di Musica è stato quindi il fulcro attorno al quale è sorto tutto l’impianto del Festival. L’anno successivo ben 200 iscrizioni e la necessità di “spalmarlo” su diverse giornate, cinque, e su diverse location: non solo Pianello ma anche ad esempio, Nibbiano. Dopo questa edizione ci siamo posti il problema di come far passare le serate ai musicisti e abbiamo deciso di creare degli eventi serali. La grande partecipazione dei cittadini ci ha invogliati ad inserire gli eventi anche nelle successive edizioni. L’ultimo tassello è stato il Summer Camp, dal 2004, un innovativo programma di corsi di perfezionamento musicale estivi, finalizzato alla realizzazione di scambi culturali internazionali.
Un continuo crescendo di iniziative anche se i tempi hanno portato ad una sempre maggior riduzione dei fondi
Questo è stato un grosso problema. Ci siamo mossi dal punto di vista istituzionale creando nel 2008 la Fondazione val Tidone Festival, che insieme alla Fondazione Teatri di Piacenza, rappresentano le uniche due realtà a partecipazione pubblica per l’ambito culturale. Ci ha aiutati a coinvolgere in modo stretto i comuni che hanno aderito e poter essere un soggetto fort, non solo a livello di proposta culturale ma anche a livello istituzionale, per poter andare a bussare alla porta dei vari sponsor. Voglio ricordare, e soprattutto ringraziare, che la maggior parte dei contributi arrivano dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che si sobbarca quasi il 70% del costo complessivo del festival.
Come nasce un festival come quello di quest’anno?
Bisogna cominciare a lavorare e prendere contatti ben oltre un anno prima. Adesso sto già pensando all’edizione del 2016 ad esempio. Nasce da molti fattori a volte anche casuali. Io lavoro presso un conservatorio ma ho anche tanti contatti e mi giungono segnalazioni da colleghi ma anche da giornalisti, manager ecc ecc
C’è anche il lavoro di valutazione. Al di là delle caratteristiche tecniche dell’artista ci sono altri fattori che influiscono sulla scelta. Ad esempio deve essere un artista che può interessare al nostro pubblico e, volendo, cosa di non poco conto, anche facile da……. gestire!!
Tanto lavoro insomma!
Si tanto lavoro e un gruppo (lo staff è composta da 7-8 persone) che non si tira indietro, che va oltre alla proprio specifico ambito professionale e “fa dove c’è da fare”!
Tantissimi musicisti e concerti: qualcuno che vuoi citare?
Ci sono dei musicisti attorno ai quali cerchi di “costruire” il festival. Non voglio fare torti a nessuno ma fa questi posso citare Fabrizio Bosso che suona con Fabio Concato (il 7 di luglio a Gragnano) ma anche Sergej Kyrlov e Ayami Ikeba. Sono poi oltremodo soddisfatto di ospitare, sia come maestro del Summer Camp che come esecutore Filippo Arlia, una stella nascende del panorama musicale internazionale. In una co-produzione con la Fondazione Teatri, Il 30 di ottobre, dirigerà Filarmonica Toscanini e il grande pianista Ramin Bahrami, ma sarà protagonista anche di Duettango. Proprio con questa formazione incideranno il loro cd presso l’Elfo Studio e lo presenteranno al Castello di Santimento e sia nel disco che al concerto saranno ospiti il pluricelebrato violinista argentino Fernando Suarez Paz e la cantante Cecilia Suarez Paz. Questo cd ci vedrà coinvolti come co-produttori e non è poca cosa!!
Piacenza terra di festival (Jazz, Blues, ecc) c’è competizione fra di voi o prevale la collaborazione?
Devo dire chè c’è una buona sintonia con Gianni Azzali. Con lui valutiamo i nostri relativi programmi per non accavallare eventi e presentare le stesse situazioni musicali. L’esempio classico è Fabrizio Bosso: ha suonato la scorsa settimana a Vernasca per il Summertime in Jazz e questa, (oggi 7 luglio) a Gragnano con noi ma con due programmi completamente differenti: è un bene così gli spettatori possono anche valutare le grandi potenzialità e la versalità di questo grande artista.
La nostra intervista potrebbe andare ancora avanti per molte e molte righe tanto è l’impeto comunicativo di Livio Bollani. La interrompiamo qua ma speriamo che possiate andare ai concerti del Val Tidone Festival, ne vale davvero la pena!