L’artista multimediale giapponese Ryoichi Kurokawa si esibisce all’XNL per l’inaugurazione delle nuove sale di registrazione
Inaugurati i nuovi spazi all’avanguardia per registrare e suonare presso il centro XNL
Il piano seminterrato dell’XNL è stato rinnovato con nuove sale insonorizzate e trattate per permettere di raggiungere lo stato dell’arte nelle registrazioni, nell’esecuzione musicale, ma anche nella ricerca, questo grazie alla cooperazione tra la Fondazione di Piacenza e Vigevano, il Conservatorio, XNL ed il Comune.
I nuovi spazi saranno utilizzati dai dipartimenti di Musica Elettronica e di Jazz, che potranno sperimentare utilizzando gli strumenti all’avanguardia e i collegamenti tra le varie aule, per costruire produzioni musicali partecipate e procedere nella ricerca.
Gli investimenti eseguiti, hanno ricordato il Presidente del Conservatorio Massimo Trespidi e il Presidente Roberto Reggi, rendono il Conservatorio Nicolini di Piacenza, oltre che un centro di interesse nazionale, un polo dalla vocazione europea, in quanto le tecnologie per la registrazione sono di altissima qualità.
Nel pomeriggio del 3 maggio, gli spazi sono stati aperti a un’ampia folla di visitatori e, a seguire, si è tenuto un banchetto di inaugurazione.
L’esibizione di Ryoichi Kurokawa all’XNL
Il momento sicuramente più atteso della giornata è stata l’esibizione dell’artista multimediale giapponese Ryoichi Kurokawa, impegnato nell’unico concerto che eseguirà per tutto il 2024.
Le aspettative erano altissime e non sono state deluse: il pubblico è stato accolto con un’esecuzione unica, dove suono e immagine si compenetravano in un continuo dialogo.
A permettere il salto immersivo nel mondo di Ryoichi Kurokawa, l’incredibile led wall che ha fatto sì che venissero proiettate le grafiche in movimento, ma anche le luci che diventavano vero e proprio strumento in dialogo con la musica.
I diffusori hanno garantito una resa sonora straordinaria, favorendo l’immersività della performance che ha incantato gli spettatori, come dimostrato dai calorosi applausi che hanno accolto la fine del concerto.
Un’ora di sperimentazione e ricerca sonora, con immagini in perpetuo divenire. La musica di Ryoichi Kurokawa utilizza la sintesi dei suoni nell’ottica della creazione di veri e propri spazi sonori che si amalgamano alle grafiche proiettate.
Ed ecco i tuffi nella natura, nelle foreste, ma anche edifici che si costruiscono, letteralmente emergendo dalle planimetrie, e che si dissolvono con esplosioni: architetture imponenti che si sbriciolano come sabbia, mentre ondate di suono avvolgono il pubblico.
Ma l’incanto non si ferma qui: le luci, il terzo elemento tra le proiezioni e la musica, contrappuntano gli altri due e spostano su un ulteriore piano l’immersione del pubblico.
La magia si regge su luci e geometrie, forme che si compongono, suono che si fa immagine in continua evoluzione.
L’immagine non arriva pura, ma distorta, moltiplicata, alterata: abbiamo di fronte un demiurgo che plasma la materia, che sfalda il tempo e che crea nuovi spazi immaginati. Non si vedono figure umane, le grandi assenti in questo rimbalzo tra natura e architetture.
A spostare di nuovo di piano, lo spegnimento delle luci e dello schermo in alcuni momenti apicali, per creare nuovi spazi di sperimentazione sonora, quando l’artista improvvisa con la sintesi sonora.
Alla fine dell’esibizione, l’impressione è quella di avere assistito a qualcosa di unico, che è molto più di un concerto, è un’esperienza sensoriale che forse ci interroga riguardo al nostro rapporto con la natura? Oppure ci mostra l’inesorabile scorrere del tempo e del processo di costruzione e distruzione mentre edifici sorgono e crollano?
Di certo è sano uscire da situazioni come queste con molte più domande esistenziali di quando si è entrati, in fondo l’arte è anche uno strumento per riflettere su noi stessi.
Mentre torniamo alla normalità e ci apprestiamo ad uscire dall’incantevole struttura dell’XNL, risuonano ancora dentro di noi i paesaggi sonori dipinti da Ryoichi Kurokawa.
Saverio Greco