Riparte giovedì la rassegna Musica al lavoro nel salone Mandela della Camera del lavoro di Piacenza. La 14esima edizione riparte con l’ultima data di gennaio dopo quelle dell’11 con lo spettacolo “La cattiva strada” interamente dedicato alle opere di Fabrizio De André e alla serata d’apertura nel dicembre scorso con una delle voci più intensa della musica italiana, quella di Mauro Ermanno Giovanardi.
Come detto si riparte giovedì alle ore 21.30 con un’occasione speciale, tristemente speciale, dedicata al Giorno della memoria. Si chiama “S’brent! briderlekh, s’brent!” e ripercorre i momenti della Shoah attraverso suoni e canti della tradizione ebraica, e sarà cantata da Paola D’Alessandro e Lorenzo Castelluccio e suonata da Gian Pietro Marazza.
Dopo questa serata il programma prosegue con altre 3 occasioni. A marzo troveremo un dialogo fra due personaggi diversi ma che si uniscono su un palco nel tema dell’amore e delle sue declinazioni, stiamo parlando del Professor Francesco Alberoni e di Sabina Negri. La serata porta il nome di “Il filo spinato dell’amore” e la aspettiamo per domenica 4 marzo alle 17.
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Per giovedì 19 aprile, data la stretta prossimità alla Festa della Liberazione, l’appuntamento sarà incentrato sul quel momento storico con un racconto sulla Resistenza ad opera di Daniele Bianchessi dal titolo “Operazione civile per la Resistenza”. Giornalista, scrittore e anche conduttore radiofonico, Bianchessi porterà in scena un lavoro di raccolta di oltre 10 anni, sui luoghi dove sono stati uccisi i partigiani e dove si conserva la loro memoria.
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Anche l’ultimo appuntamento del 24 maggio sarà dedicato ad una ricorrenza: i 100 anni dal termine della Grande Guerra. A portare in scena lo spettacolo “A rapporto”, basato sugli scritti di Emilio Lussu, il gruppo Baracca Epos. Un viaggio attraverso gli scritti del grande autore sardo, protagonista in prima persona del primo conflitto mondiale, ed in particolare su due scritti, “Un anno sull’altipiano” e “Marcia su Roma e dintorni”. Sul palco troveremo la voce di Umberto Fiori e il basso di Pino Martini, già Stormy Six, il violino di Maurizio Dehò, Nadio Marenco e Francesco Zago, rispettivamente alla fisarmonica e alla chitarra.