Prima assoluta al Municipale: Claudio Saltarelli e Joe Schittino omaggiano Luigi Illica con “Opera Minima”

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E’ quasi un’intervista doppia, tra Claudio Saltarelli e Joe Schittino, rispettivamente autore del libretto e della partitura di “Opera Minima” interamente dedicata a Luigi Illica.

Claudio Saltarelli e Joe Schittino è un sodalizio ben riuscito e li abbiamo già “visti all’opera” proprio durante  la cinquantesima settimana organistica (Quatre Bagatelles-Armoire). Per questa ultima loro produzione, han svolto un vero e proprio pellegrinaggio nelle terre del librettista Luigi Illica (nato e a  Castell’Arquato e ivi sepolto) e da lì han cominciato a sviluppare l’intera opera.

“Opera Minima” di cosa si tratta? Come è nata? Ce lo spiegano gli stessi autori

Claudio Saltarelli: è un’opera in forma di concerto con una forte caratterizzazione cinematografica. Non volevo omaggiare il nostro grande compositore con un “remake” ma con un’opera prima. Opera Minima è liberamente tratto dall’unica composizione di Illica che non ha visto una trasposizione né teatrale e neppure operistica. Si tratta di “Farfalle giochi di luce”, il primo lavoro di Illica nato come raccolta di 5 racconti sottoforma di “pseudo poetica” che assomigliano a piccoli bozzetti, già connotati da un loro tratto melodrammatico.

Joe Schittino: Claudio mi ha accompagnato nello splendido borgo di Castell’Arquato che ha dato i natali ad uno dei librettisti i più innovativi sulla scena musicale. Da questo piccolo pellegrinaggio è nata l’idea di omaggiare questo grande maestro con un’opera. Nella mia scrittura ho aspettato che Claudio ricercasse il bandolo iniziale da cui partire per la creazione.

Claudio Saltarelli, cominciamo dal titolo: “Opera Minima”

Opera minima perché l’opera di basa su 10 episodi. Cinque traggono spunto da “Farfalle”, cinque camei che affondano le loro radici nel mito ma si sviluppano nella contemporaneità. Attorno a loro ho caratterizzato altri cinque quadri:  un prologo e un epilogo, un primo ed un ultimo episodio e uno centrale, in modo da creare un trait-d’union tra parti che difficilmente potevano stare insieme. Illica per me è come un padre putativo dal punto di vista artistico, ed è venuto spontaneo utilizzare le muse presenti sulla sua tomba come elemento di sostegno al tutto. Muse che, stanche ed annoiate della vita siderea, scendono sulla terra per “divertirsi” un po’. Muse che nell’epilogo “promenade al sarcofago illichiano” entrano tutte in scena, ed è  in esse che prendono forma le maggiori opere di Illica

Joe Schittino, a questo punto alcuni cenni sulla composizione

E’stato un approccio di tipo emotivo.  Il lavoro di Illica (Farfalle)  è un po’ sull’onda della novellistica tardo ottocentesca, quasi caratterizzato  da una patina Gozzaniana. La richiesta di Claudio è stata quella di ricalcare atteggiamenti  e vicende dei personaggi. Lui ha aggiunto la modernità della sua scrittura che si è estesa alla partitura… a dir la verità è un crogiolo di stili. Qui si può trovare il post moderno, oppure l’ammiccamento impressionista tipico di Debussy o Stravinskij. Il risultato? Un melange totale che da vivacità.  Anch’io per la mia parte ho cercato di rappresentare il personaggio tra classicità e  contemporaneità.

Claudio Saltarelli, Opera Minima, si innesta a pieno titolo nel filone della scrittura operistica contemporanea.

E’ un momento abbastanza frizzante per quanto riguarda l’opera lirica italiana. Dopo un periodo di poco interesse, ora stiamo assistendo ad una ripresa. Anche teatri importanti, compresa Piacenza, hanno cominciato a produrre nuove opere. In questo siamo avvantaggiati da un capace direttore artistico, Cristina Ferrari che sta facendo una importante operazione. Da un lato tiene ben salde le radici nella tradizione, ma  dall’altro porta in scena opera di musica contemporanea. E’ di grande lungimiranza.

Joe Schittino, due anni fa nella sua composizione sempre su libretto di Saltarelli (Quatre Bagatelles-Armoire) ci ha stupiti con l’inserimento di strumenti non convenzionali, in quel caso un duo di ocarine. Cosa ci dobbiamo aspettare questa volta?

In “Opera Minima” ho inserito la fisarmonica, che tra l’altro compare in una citazione interna dell’opera stessa. Questo strumento mi ha permesso di sostenere una delle scene più malinconiche.

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Claudio Saltarelli. (Piacentino) librettista, drammaturgo e poeta. Si è proficuamente interessato al rilancio del “librettismo” di cui è fervido esponente, collaborando in campo nazionale e internazionale con importanti compositori. Da tempo sostiene formule librettiste innovative con testi pregni di discorsività lirica e penetrati di sempre più ampie parti di “recitazione cantante” basata su canovacci a taglio cinematografico.

Joe Schittino (di Catania). Compositore italoamericano, tra le voci di nuova generazione più interessanti del panorama internazionale al suo attivo numerosissime opere teatrali, composizioni  per musica da camera, per voce e pianoforte e solo per piano.

Qualche nota generale.

“Opera Minima”, è in collaborazione con il Conservatorio Nicolini di Piacenza. Sarà impegnata l’Orchestra Giovanile della Via Emilia, compagine nata nel 2018 su iniziativa dei Conservatori di Piacenza, Parma, e degli Istituti Superiori di Studi Musicali di Modena e Reggio Emilia, con la finalità di offrire ai migliori studenti delle quattro istituzioni l’opportunità di un’esperienza formativa nel campo della pratica orchestrale, sotto la guida di docenti-tutor esperti e in sinergia con le forze produttive del territorio regionale e nazionale. Sul podio l’esperto Giovanni Di Stefano, che ha già diretto numerose prime esecuzioni moderne d’opera. Il cast vede la presenza di giovani cantanti di talento, e di allievi ed ex allievi del Conservatorio Nicolini di Piacenza:Renata Campanella, Federica Sardella, Eunbyul Cho, Eri Arai, Veronica Granatiero, Cinzia Chiarini, Jihye Kim, Mae Hayashi, Paola Lo Curto, Alessandro Fantoni, Rino Matafù, Lorenzo Sivelli e Juliusz Loranzi. L’opera minima sarà eseguita in forma di concerto, con la video proiezione dei dipinti appositamente creati dall’artista piacentino Guido Morelli,che saranno in mostra alla Biblioteca Passerini Landi di Piacenza fino al 22 febbraio.

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