Felice ritorno di Piero Bassini al Milestone
Appuntamento Sabato 6 Maggio al Piacenza Jazz Club
Un felice ritorno, quello del pianista Piero Bassini, un pezzo importante della storia del jazz italiano che dopo alcuni anni ritorna nella programmazione del Milestone di Piacenza sabato 6 maggio alle ore 21:30 chiudendo di fatto la programmazione della stagione (ingresso con tessera Piacenza Jazz Club o ANSPI ottenibile anche all’ingresso).
Purtroppo si sente parlare (e suonare) poco di Piero Bassini, un talento del nostro territorio spesso ingiustamente offuscato e che ha dato vita a stupende opere musicali.
Milestone lo presenta con orgoglio nella sua sedicesima stagione, in trio con Giorgio Muresu al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria.
Nato nel 1953 a Codogno, dove risiede, Piero Bassini si è avvicinato alla musica molto giovane suonando prima al chitarra, poi l’organo e successivamente il pianoforte.
Ha iniziato l’attività professionale in gruppi di musica leggera all’età di 16 anni e successivamente in un gruppo di rock progressivo che si chiamava “Rockys Fili” che si esibiva come supporter degli Area negli anni ’70.
Dopo il servizio militare ed aver approfondito la tecnica del pianoforte con insegnanti privati, si è dedicato esclusivamente al Jazz, esordendo in un memorabile concerto per piano solo all’Università Statale di Milano nella seconda metà degli anni ’70 nella sezione dedicata ai nuovi talenti, suscitando l’entusiasmo del pubblico e della critica per la tecnica e lo spessore della sua musica.
Dopo il brillante esordio si è esibito nei maggiori festival jazz italiani e in particolare a Umbria Jazz in solo e quartetto (con Prina, Bozza e Grecchi), Bergamo, Lovere, La Spezia, Ivrea, Piacenza e molti altri.
Agli inizi degli anni ’80 assieme ad Attlio Zanchi e Giampiero Prina fonda l’Open Form Trio, che è stato per alcuni anni un gruppo di punta del jazz italiano con un repertorio e un interplay fra i musicisti di grande spessore e finezza.
Queste doti avevano portato l’allora direttore di Swing Journal International a definire l’Open Form Trio come un gruppo che “swinga con una rara intensità”, lodando inoltre il livello compositivo e il pathos delle composizioni di Piero Bassini per il loro potere evocativo e capacità di farsi ascoltare.
Nella primavera dell’83, dopo una tre giorni con Bobby Watson a “Le Scimmie” di Milano, il gruppo viene richiesto dallo stesso Watson per registrare in studio il celebre “Appointment in Milano”, uno dei best seller del catalogo Red Records (considerato dal Sunday Times come il miglior disco dell’anno) e “Round Trip” che ebbero un grande riscontro sulla stampa internazionale.
Sempre in quegli anni Piero Bassini registra in quartetto per la Red Records “In The Shadows”, il titolo allude a una pesante crisi depressiva di cui è stato vittima in quegli anni, con Michele Bozza al sax tenore, Giampiero Prina alla batteria, Gianni Grecchi al basso e Luis Agudo alle percussioni.
Nella seconda metà degli anni Ottanta Piero Bassini registra per la Red Records “Nostalgia” con Furio Di Castri e Giampiero Prina e nel ’95 “Intensity” con Luca Garlaschelli e Massimo Pintori.
I due CD hanno un ottimo esito, il primo, in particolare, è ancora oggi uno dei best seller del catalogo di jazz italiano della Red Records con oltre 4.000 copie vendute, confermando l’alto potere comunicativo e la capacità di coinvolgere l’ascoltatore sul piano emozionale di Bassini.