Il vero BRAND del nostro territorio (Piacenza e tutta la sua provincia) può essere la musica! “Piacenza: terra di musica”. E’ un invito esplicito e convinto quello che facciamo ai nostri amministratori e a tutti i cittadini: osservare, sostenere, valorizzare, avere cura, di un patrimonio che sgorga e si manifesta in tantissime forme a qualsiasi latitudine della nostra provincia a cominciare dal capoluogo . La cosa interessante è che possiamo diventare “Terra di musica” senza far niente di particolare in più, almeno per ora, di quello che stiamo già facendo se non solamente, accorgerci del tesoro che abbiamo tra le mani e valorizzarlo al massimo.
La discussione sul brand che unifichi e renda visibile il nostro territorio si sta sviluppando da anni senza trovare soluzione. “Oro rosso”, il pomodoro, di cui siamo grandi produttori ma oggettivamente non accattivante, il nostro fiume che lambisce la provincia ma della quale non è mai stato parte, i nostri DOP, salame, coppa pancetta, che altri territori ci stanno sottraendo, e tanto altro senza trovare una soluzione.
Ma il nostro territorio ha un DNA, e noi di Piacenza Music Pride lo osserviamo quotidianamente, che porta in sé un patrimonio musicale incredibile e che si manifesta in ogni occasione possibile.
Mi dilungo su qualche esempio sicuramente riduttivo perché le parole non restino vuote.
– Il Teatro Municipale si sta ergendo come uno dei migliori teatri di tradizione a livello italiano e non solo con le sue produzione che, oltre a valorizzare nuovi artisti (un esempio? Saioa Hernandez in scena al Municipale nella Gioconda è stata qualche giorno fa la protagonista davanti al Presidente della Repubblica, di Attila nella Prima della Scala), esporta in Italia ed Europa .
– Gli altri teatri della provincia, il Verdi di Fiorenzuola e il suo omonimo di Castel San Giovanni portano sui rispettivi palchi concerti di grande richiamo
– Il Conservatorio Nicolini è sempre più punto di riferimento per allievi a livello internazionale e vanta progetti innovativi come la sala di registrazione dal vivo oltre a valorizzare i giovani musicisti sostenendoli in vari progetti.
– Il Val Tidone Festival con un cartellone che spazia lungo tutto l’arco dell’estate a cavallo tra lirica, classica, jazz, etnica e folk, porta sul nostro territorio musicisti da ogni spigolo del globo e ha un indotto per il nostro territorio di diverse centinaia di migliaia di euro.
– Allo stesso modo il Piacenza Jazz Fest è luogo di approdo di musicisti che leggiamo in cartelloni di importanti capitali mondiali
– Anche il Festival Blues riesce a portare sul nostro territorio numerosi spettatori richiamati dai grandi nomi del suo cartellone
– Il festival di Teatro Antico di Veleja ha portato nella bellissima cornice delle terme romane importanti musicisti a livello nazionale e fatto il pieno di visitatori con recensioni sublimi sui media nazionali
– Ci sono inoltre altri festival che propongono format musicali di altro genere: Tendenze, Orzorock, Bleech, Festival Incò_ntemporanea, Why Not?, Kill Beer, Vicobarock, Eppur si Muove, Balafolk, Alley Oop riferimento per la musica rap e hip-hop, Appennino festival, Noise Wave, AFA, Festival “Luigi Illica”, Festival Chitarristico di Castell’Arquato, Festival “chitarre a Piacenza”, SunRock festival, il festival di Musica Irlandese di Bobbio, oppure il concorso di Musica Sacra di San Colobano e sicuramente tanti altri.
– Le associazioni musicali: Tampa Lirica, Gli amici della Lirica, il Gruppo Ciampi (quest’anno 50° della settimana organistica), che diffondono il valore della tradizione lirica e classica oltre che tenere memoria di grandi artisti (Premio Labò). Associazione Novecento punto di riferimento della musica progressive e contemporanea che fa arrivare sul nostro territorio frotte di appassionati. Collettivo_21 con le sue proposte di musica contemporanea che stanno avvicinando numerosi giovani alla musica “colta” del 900 oppure il Colletivo _14 e i suoi festival, Collettivo Zest e Propaganda 1984 … e altre ancora
– I tanti cori che dalla musica Lirica al Folk, dal Gospel alla Musica Sacra fino alla musica popolare “da osteria” e della tradizione alpina che coinvolgono centinaia di persone nel canto e propongono decine di concerti. Fra i tantissimi mi permetto di citare, uno per tutti, il Coro del Teatro Municipale protagonista di grandiose opere del nostro teatro e all’estero.
– Le tante bande musicali. Vere scuole che uniscono le generazioni e tengono alto il valore istituzionale. Ogni comune a cominciare da quello di Piacenza con la sua banda Ponchielli, è rappresentato.
– Tantissimi gruppi che dal Rock alla Classica passando per Pop, Blues, Rap, Indie, Cantautorato, Jazz propongono musica di alto livello. (C’è anche una certa Nina Zilli che calca i palcoscenici di mezzo mondo, come Giuseppe Verdi, Parmense solo di nascita ma soprattutto Piacentino nei fatti, ha fatto alla fine dell’800 senza dimenticare Giuseppe Nicolini, Amilcare Zanella, Luigi Illica, Flaviano Labò, Gianni Poggi, ma anche altri musicisti contemporanei come Marco Rancati e Marina Fiordaliso e poi… la schera è ancora lunga per citarli tutti)
– Le Etichette Musicali, (possiamo citare fra le tante, Orzorock Music, Level49, Audiozone, DarkCompanion, Dancetool, Tabaki studio, Ima Records), gli studi di Registrazione, le società di fonici e luci, le scuole di musica, che permettono di creare, produrre e farci ascoltare la musica.
– I tantissimi locali, da Monticelli d’Ongina fino ai paesi dell’alto appennino, e circoli (fra i quali mi permetto di citare il solo Milestone ma esclusivamente a titolo di esempio e senza voler offuscare tutti gli altri) che imperterriti, continuano a proporre musica nella loro programmazione settimanale.
Siamo consapevoli che questo elenco è molto parziale e ci scusiamo con chi abbiamo trascurato ma il nostro territorio è così ricco che è quasi impossibile non incappare nell’errore e nella dimenticanza.
Noi di Piacenza Music Pride siamo consapevoli del valore di questa ricchezza che va dal Po fino alle vette del nostro appennino e lo abbraccia tutto senza distinzione mettendo insieme tutte le varie anime che lo compongono accumunandole sulle note del pentagramma.
Puntare sul Brand “Piacenza: terra di musica” vorrebbe anche dire riappropriarsi di valori culturali eccelsi non solo in ambito musicale ma anche storico e artistico per far conoscere appieno il nostro territorio e farlo uscire dall’ombra dell’anonimato che ormai lo avvolge da anni
Abbiamo le giuste basi, un “DNA Musicale” che ci contraddistingue e si esprime tutti i giorni, perché non crederci?
NOI: cantata da oltre 200 musicisti del nostro territorio
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