Mingus World per Piacenza Jazz Fest
Progetto di interpretazione della musiche di Charles Mingus
Piacenza, 24 settembre 2021 – Da molti anni il Piacenza Jazz Fest non tornava nella Basilica di San Savino, palcoscenico di alcuni memorabili concerti ancora ricordati per l’acustica particolarmente adatta a certe formazioni e la forte emozione che pervadeva ogni nota suonata.
Quest’anno sono ben due con due i progetti che sono tagliati su misura per quel luogo speciale.
Il primo vede un duo con il violoncello di Salvatore Maiore e il violino e la viola di Maria Vicentini con un progetto in cui vengono interpretate le musiche di Charles Mingus dal titolo “Mingus world” e avrà luogo giovedì 30 settembre alle ore 21.00.
L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili e non prenotabili. Saranno come sempre garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.
Sabato 2 ottobre alle 15.30 presso il Conservatorio Nicolini si terrà la prima delle conferenze e degli approfondimenti in programma quest’anno.
L’esperto Marcello Piras parlerà di John Lewis e l’arte della fuga, ovvero del dialogo fecondo tra alcune composizioni jazz e modelli e tecniche più europei. Anche questa conferenza è a ingresso libero, ma con prenotazione obbligatoria.
Anche quest’anno il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.
Salvatore Maiore è musicista e compositore che ha evidenziato, nelle molte collaborazioni e nei progetti personali una cifra espressiva particolarmente ricercata, dove il ruolo dei suoi strumenti assume un aspetto propositivo, in una chiara esaltazione delle forme melodiche e timbriche.
Insieme a Maria Vicentini riescono a coniugare in maniera intrigante la complessità delle forme alla bellezza delle melodie.
La rilettura dei capolavori di Charles Mingus realizzata dai due, se da una parte ne mantiene con grande luminosità l’effervescente fiume tematico, dall’altra ne esalta i valori contrappuntistici, la vocazione per il dialogo, il coraggio della sperimentazione e il gusto per i colori.
Il repertorio scelto per il concerto viene sempre eseguito completamente a memoria, riprendendo lo spirito di Charles Mingus, aiutando così i due musicisti a lavorare molto sull’estemporaneità delle esecuzioni.
Quando si suona a memoria maggiori, infatti, sono i margini nell’interpretazione.
Il tutto con la competenza strumentale, l’impegno nella progettazione del percorso, l’esecuzione pulita, ma al tempo stesso la leggerezza e la sottile ironia che caratterizza questi musicisti, già maturi ma ancora freschi e creativi. Mingus, ne esce così benissimo e si rivela, se ce ne fosse ancora bisogno, un artista dalle ampie visioni e dallo spirito ancora contemporaneo.
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