Il Piacenza Jazz Fest cala altri assi nel ricchisssimo cartello di quet’anni, anzi mette sul banco la Regina, non solo di nome, ma anche di fatto. Regina Carter sarà la star di questa settimana.
A dire il vero, già questa sera (22 marzo) troviamo il primo degli apputamenti di questa settimana: Ronnie Jones insieme ai Doctor Wood suonerà al Tuxedo Beer House.
Ronnie sarà affiancato sul palco dal noto pianista Michele Fazio insieme al trio piacentino di Texas, Modern and Rock Blues “Doctor Wood”: Stefano Sarchi alla chitarra, Silvia Preda al basso e Max Pieri alla batteria, con i quali ha partecipato al “Val Tidone Festival” e a importanti festival blues sul territorio nazionale. Il “Re del soul” proporrà un avvincente repertorio blues con accenti funky, dando vita a uno show intenso e trascinante, che non mancherà di coinvolgere il pubblico.
Ed eccoci a Giovedì 23: La Regina, Carter per intenderci, presenterà il suo concerto nel salode degli Arazzi della Galleria Alberoni, che già lo scorso anno ospitò un altro artista incredibile: Fabrizio Bosso.
La violinista jazz più famosa al mondo, si presenterà sul palco insieme al chitarrista Marvin Sewell, al bassista Reggie Washington e al batterista Alvester Garnett, In occasione del 100° compleanno di una leggenda musicale. L’album e il tour di Regina Carter, infatti, intendono celebrare l’incomparabile Ella Fitzgerald, sua inesauribile fonte di ispirazione musicale. Un’influenza che accompagna la violinista da una vita, caratterizzata da un legame viscerale che ha sviluppato fin da giovanissima per la musica di Ella. L’affermata violinista Regina Carter, originaria di Detroit, oggi è considerata il violino jazz più importante e significativo, dopo quello leggendario di Stephane Grappelli. Combina una tecnica mozzafiato e qualità profonde di composizione e di improvvisazione con un nuovo, irruente approccio allo strumento. Nelle mani della Carter il violino mostra non soltanto il suo lato melodico, bensì anche le sue possibilità percussive. Con la sua tecnica e le sue capacità è riuscita ad ampliare l’immagine comune del violino, che si è andata stratificando nel tempo. Mentre nell’immaginario medio il violino viene associato alla musica classica e a quella country, fino a far coincidere questi generi con l’unico impiego possibile di questo strumento oltre che col suo suono, la Carter ha perseguito con determinazione e risultati stupefacenti anche un nuovo approccio. Ha ricavato nuove possibilità sonore attraverso i suoni percussivi, che si ottengono utilizzando la parte anteriore dello strumento, ossia la parte in legno. Regina Carter dimostra la sua maturità e la sua voglia di esplorare nuove vie, conosciute e sconosciute combinazioni musicali. La leggerezza con cui la Carter riesce a cambiare genere musicale, proviene probabilmente dai molteplici influssi musicali nella sua vita. L’ambiente in cui è cresciuta comunque è sempre stato molto ricco e stimolante dal punto di vista musicale e le ha fornito molteplici spunti differenti.
venerdì 24 marzo alle 17.30 si terrà la presentazione del libro di Arrigo Cappelletti dal titolo “Le avventure di un jazzista filosofo” presso la Galleria d’Arte moderna “Ricci Oddi”, con concerto finale in piano solo dello stesso Cappelletti. La sfida, il paradosso dell’improvvisazione jazzistica sta qui: nell’insegnare a essere liberi in modo ordinato e rigoroso. Esattamente questo fa Arrigo Cappelletti, jazzista e filosofo, in un libro di riflessioni, scritti d’occasione, approfondimenti teorici, pensieri e brevi saggi attraverso i quali restituisce una visione vivace, intelligente, dotta e divertita del Jazz.
Sempre Venerdì 24 ore 21.15 sarà un’altra serata speciale! Nella “berlinese” cornice di Palazzo Ex-Enel sarà fatto spazio alla sperimentazione con “Nu-Jazz under 30”. Di cosa si tratta? eccovi accontati.
Il primo dei due set vedrà in scena Mattia Cigalini, l’astro nascente del jazz italiano, a cui si affiancani gli uomini di “Audiozone”, quelli della musica elettronica, Leonardo Tedeschi e Mattia Bersani. Un progetto che pare impossibile sulla carta, vista la diversità tra due concezioni di proporre musica che paiono agli opposti, ma se una delle caratteristiche peculiari dei grandi artisti è quella di provare sempre a spingere le sfide un po’ più in là, il risultato che se ne ricaverà in questo caso sarà senza dubbio sorprendente.
Il secondo prevede i sEt-Up che riprendono la più classica delle combo jazz con tromba e sax alto protagonisti, sostenuti dal piano trio, quest’ultimo impreziosito dall’innesto della tuba in sostituzione del contrabbasso. R.E.B.U.S. è il nuovo progetto che gioca nel flusso delle composizioni originali, guardando al passato con gli occhi di chi si proietta verso il futuro. i sET-Up sono Roberto De Nittis al pianoforte e tastiere, Francesco Minutello alla tromba e flicorno, Zoe Pia al sax alto, Glauco Benedetti al basso tuba e Diego Pozzan alla batteria.
Sabato 25 marzo concerto al Conservatorio Nicolini invece sarà la volta di un altro doppio concerto: Oir Quartett e Melissa Aldana.
Gli Oir Quartett sono il gruppo veneto vincitore lo scorso anno della sezione D – Opera Prima del concorso nazionale “Chicco Bettinardi”. gli Oir Quartett sono una formazione dalla line up peculiare. Vibrafono, pianoforte, basso e batteria sono gli strumenti di cui si avvale il quartetto, formato da musicisti tutti giovani ma musicalmente già molto maturi: Giulio Scaramella al pianoforte, Giovanni Perin al vibrafono, Marco Trabucco al basso acustico e Max Trabucco alla batteria. Il lavoro per cui sono stati premiati dalla giuria del concorso e che ha consentito loro di comparire in cartellone al Piacenza Jazz Fest, porta il loro nome ed è costituito interamente da composizioni originali, ad eccezione di una rilettura molto profonda di “I fall in love too easily”
Per il secondo spettacolo in programma troviamo un’altra giovanissima che si sta affermando a livello internazionale è la saxofonista Melissa Aldana. Cilena di nascita e un lungo periodo di studi ai massimi livelli negli Stati Uniti, la saxofonista è già al suo secondo album come leader dal titolo “Back Home”. Insieme a lei i fidati Pablo Menares al contrabbasso, anche lui cileno, e Jochen Rueckert alla batteria. Figlia e nipote di saxofonisti (si esibisce sempre con lo strumento del nonno Enrique Aldana), dopo gli studi al Berklee di Boston si è trasferita per suonare a New York. Nel 2013 è diventata la prima strumentista femminile e il primo sudamericano a vincere il Concorso Thelonious Monk.
Domenica 26 marzo al Centro Commerciale Gotico alle 17.00 ultimo appuntamento di Jazz al Centro – Aperitivo swing con la “BiFunk Brass Band” di Trento è un esplosivo ensemble di fiati e percussioni, nato con l’idea di riproporre le sonorità funk-metropolitane mescolate con le atmosfere jazz delle street band;