Il gran finale del Festival Jazz vede salire sul palco allestito a Palazzo Farnese, il Maestro Parmigiani che dirigera la Sugar Kitty Big Band.
Sabato 13 Giugno alle ore 21.15 una grande orchestra di 35 elementi diretta dal m° Giuseppe Parmigiani, presenterà alcune tra le più celebri arie verdiane, arrangiate dallo stesso Parmigiani, nel concerto dal titolo Verdi’n Blue in collaborazione con il Conservatorio “G. Nicolini”.
Verdi e il Jazz? Perché no? Il progetto è stato concepito per rappresentare la generosa cultura del territorio piacentino a Expo 2015, utilizzando la forte icona verdiana, riproposta da un’angolazione diversa, attraverso il linguaggio jazzistico di una big band e di un’orchestra d’archi interamente piacentine, così come piacentina è la mente artistica del progetto, il m° Giuseppe Parmigiani, musicista, arrangiatore, direttore e compositore di grande spessore. La collaborazione con una prestigiosa realtà musicale del territorio come il Conservatorio “G. Nicolini” assicura all’iniziativa la qualità esecutiva che merita.
Quando si mette mano alle composizioni di uno dei più importanti musicisti della storia d’Italia non ci si può esimere dal provare una legittima soggezione ed un ossequioso rispetto. La sua ricca produzione è, infatti, il prodotto di una cultura, quella dell’Italia di fine ‘800, per la quale la musica in genere e l’opera in particolare, rappresentavano un importante punto di riferimento non solo in ambiti socialmente elitari, ma anche popolari. Obiettivo delle rappresentazioni operistiche era di raggiungere il cuore della gente; quella gente che nel corso dei decenni ha fatto proprie alcune tra le più belle e caratteristiche melodie. Non va dimenticato poi che l’opera ha rappresentato nel passato quello che nel corso del Novecento è divenuto dominio del cinema e della televisione: una delle più importanti forme di spettacolo. In questo tumultuoso evolversi degli eventi, è indubbio che le grandi arie e le melodie portanti siano riuscite, meglio del loro contesto, a rimanere vive e presenti nella memoria collettiva; se ciò da un lato ha sminuito la grandezza dell’opera nel suo insieme, dall’altro le ha consentito di fronteggiare una cultura, com’è stata quella del Ventesimo secolo, sempre più sintetizzata, potremmo dire “in pillole”.
Il progetto vuole essere un omaggio al “Cigno di Busseto” di cui Piacenza è stata patria natale.
Verdi era uomo del suo tempo, con una spiccata attenzione per il futuro e questo è ciò che ha generato la convinzione che alcuni passi delle sue opere possedessero in embrione elementi di grande modernità compositiva, che il Maestro Parmigiani è stato mirabilmente in grado di portare alla luce.
Le opere verdiane dalle quali sono stati scelti i brani per il progetto “Verdi’n Blue” sono Nabucco (Sinfonia), Attila (Preludio), Rigoletto (Introduzione), Oberto Conte di S. Bonifacio (Coro: Fidanzata avventurosa), Ernani (Coro d’introduzione), I Masnadieri (Preludio), Aroldo (Ah fuggite! Il mio spavento), Don Carlo (Introduzione atto III), Falstaff (Inizio atto III), La Traviata (Addio del passato), Un ballo in maschera (Coro: fervono amori e danze), La battaglia di Legnano (Se al novo di pugnando), Simon Boccanegra (Inizio atto III), Aida (Estratti dal Gran Finale II), Il Trovatore (Coro di Zingari) e La Forza del destino (Sinfonia).
L’impasto timbrico della big band, unita agli archi e all’aggiunta di due corni, consente di riproporre Verdi con una serie di sfumature insolite quanto piacevoli, che consacrano ancor più la grandezza delle sue composizioni, mettendone in luce l’attualità e la freschezza.
Ben consapevole di come tale operazione possa toccare la suscettibilità di alcuni puristi, pur tuttavia Piacenza Jazz Fest presenta il progetto “Verdi’n Blue” esclusivamente come punto di vista alternativo nei confronti della musica di Giuseppe Verdi, dimostrando come l’opera verdiana, frutto del nostro territorio, pur rivestita di nuove sonorità, riesca a conservare la sua inconfondibile personalità.
L’organico sul palco sarà composto da una Big Band con 5 trombe, 4 tromboni, 5 saxofoni, pianoforte, chitarra, basso e batteria, due corni e un’orchestra d’archi di 3 primi violini, 3 secondi violini, 3 terzi violini, 3 viole e 3 violoncelli, per un totale di 35 elementi.
Nato a Castel San Giovanni, Giuseppe Parmigiani si è diplomato in clarinetto presso il Conservatorio di Piacenza sotto la guida del M° Raimondo Maramotti. Nello stesso conservatorio ha pure seguito per sette anni il corso di Composizione, prima con Marcello Abbado, poi con Gilberto Bosco e Giuseppe Zanaboni, diventando poi docente di clarinetto al “Nicolini” fino allo scorso anno. Ha fatto esperienze in diversi campi dell’esecuzione musicale. Come saxofonista jazz ha suonato col quintetto di Luciano Biasutti, col quale ha inciso un disco di musiche proprie e compiuto una tournée in Bulgaria, nel 1976, con la partecipazione al Festival del Jazz di Sopot. Ha inoltre suonato nella big-band della RAI di Milano e in quelle di Gigi Cichellero e di Donadio – De Piscopo al Capolinea. Ha registrato con diversi artisti, tra i quali Astor Piazzolla e Don Sebesky, e compiuto tournée in Giappone e Corea.
Il Piacenza Jazz Fest conferma anche quest’anno il suo appuntamento estivo, il Summertime in Jazz, che porterà dell’ottima musica nei luoghi più suggestivi della provincia di Piacenza dal 1° luglio al 9 agosto.
PREVENDITE presso:
– Piacenza Jazz Club, Via Musso 5 – Piacenza, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.30 e sabato mattina dalle 10.30 alle 12.30
– Online sul sito www.liveticket.it; diritto di prevendita di 1,50€
Interi: € 20 – Ridotti € 16 (under 20, over 65, Soci del Piacenza Jazz Club, allievi del Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza; € 5 per tutti gli studenti di Piacenza e provincia fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento)
Abbonamenti a 4 concerti del festival: € 55 intero – € 45 ridotto
In prevendita locale viene applicato uno sconto di 1 euro sia sugli interi che sui ridotti.