Con il richiamo dell’estate alle porte, il Piacenza Jazz Fest esce dai teatri e dai locali e si trasferisce all’aperto per un vero evento che si svolgerà tra le meraviglie architettoniche di Palazzo Farnese. Sul palcoscenico sabato 6 giugno alle ore 21.15 ci sarà Gianluigi Trovesi insieme ad oltre cinquanta elementi, costituiti principalmente dalla banda “Le Giubbe Rosse” di Ponte dell’Olio, diretti da Edo Mazzoni, con l’ausilio di alcuni elementi delle bande “A. Ponchielli” di Piacenza e “Isacco del Val” di Pontenure. Si tratta della prima delle due produzioni originali del festival, che in questo modo mette in campo idee e risorse per valorizzare al massimo le peculiarità musicali del territorio e proporle ai visitatori di Expo 2015. Uno sforzo in più di ampliamento dell’offerta già ricchissima della manifestazione, giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione, organizzata dall’Associazione Culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno fondamentale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, del Comune di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di alcune realtà imprenditoriali del territorio.
La produzione, che vuole mettere in luce la preziosità dei numerosi gruppi bandistici locali, si basa su arrangiamenti originali, scritti da Corrado Guarino appositamente per banda, di alcuni grandi classici della tradizione musicale più colta, accostati ad altri di carattere popolare e ad improvvisazioni del clarinettista e saxofonista bergamasco, rivisitati come solo lui sa fare, in chiave di volta in volta ironica o lirica, riuscendo sempre a stupire, creando una speciale atmosfera di grande creatività.
L’amore tra Gianluigi Trovesi e la banda affonda le sue radici nel tempo della giovinezza del clarinettista, quando era entrato nella banda del suo paese ed è stata quella banda a segnare gli inizi della sua storia di musicista. Come tanti musicisti italiani, è stato in una banda infatti che Trovesi ha mosso i primi passi fra le note, all’età di quattordici anni. La banda ha segnato l’inizio di una carriera straordinaria che l’ha portato a incidere numerosissimi dischi, a calcare i più prestigiosi teatri internazionali, a ricevere premi e riconoscimenti, come quello di Commendatore emerito della Repubblica Italiana e di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres” francese, a essere oggetto di studio e di analisi di alcune tesi di laurea fino all’ideazione di progetti sempre nuovi e sempre di grande respiro, come questo di cui è il grande protagonista.
La banda insegna a condividere la musica con gli altri, a stare in mezzo agli altri, ad ascoltarli, insegna la disciplina di non voler prevalere, di cercare di suonare allo stesso ritmo e allo stesso tempo e la insegna anche al solista più virtuoso, come Trovesi stesso. Attraverso il suono della banda la società si riconosce e celebra se stessa nei momenti importanti, in occasione di un avvenimento, di un funerale, di un matrimonio. La banda accoglie i giovani, i bambini che vi entrano e che si relazionano con gli adulti e si offre come luogo dal quale vedere il resto del mondo da un’altra prospettiva. Se tanti giovani rendono prestigioso il Jazz italiano suonando strumenti a fiato come tromba, trombone, saxofono è anche merito della tradizione bandistica del nostro Paese. La banda è una scuola molto importante proprio di crescita e di scoperta, non solo musicale ma soprattutto dal punto di vista umano, la musica d’insieme aiuta a crescere e ad evolversi.
Molti compositori come Giuseppe Verdi o Luciano Berio hanno esaltato e sviluppato nella musica colta il repertorio folk e bandistico. Allo stesso tempo l’opera lirica, con le sue romanze, costituisce la base del repertorio bandistico che è andato poi modificandosi nel tempo per avvicinarsi di più alla versione europea ed americana, con un repertorio scritto appositamente per banda.
Nel corso di questo vero e proprio evento musicale Trovesi cercherà e troverà gli spunti per ripercorrere alcune delle tappe più importanti della sua lunga e fortunata carriera, affiancandoli a momenti inediti, pensati appositamente per l’occasione. Il programma andrà a ripescare alcune delle più indimenticabili canzoni del passato, attingendo al grande repertorio napoletano oppure ai brani in stile cabaret berlinese di Kurt Weil degli anni Venti.
Sarà inoltre l’occasione per ascoltare alcune composizioni di Fiorenzo Carpi, un grande del teatro italiano che ha collaborato ai migliori lavori di Strehler, Dario Fo e Franca Rame, tratte dal suo lavoro più famoso, lo sceneggiato televisivo “Le avventure di Pinocchio”, su cui lo stesso Trovesi aveva già lavorato nel suo duo con Gianni Coscia. Verrà dato spazio anche a brani originali dello stesso Trovesi tratti dalle sue suite ispirate a “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare o dalla “Montagna incantata” di Thomas Mann, intitolata “Berg Heim”. Da grande rivisitatore di generi e stili musicali diversi, darà prova della sua poliedricità con alcuni assaggi di un suo bellissimo lavoro piuttosto recente che si intitola “Profumo di Violetta”, da cui prenderà alcune arie di Pergolesi, come il brano “Vespone”. Il polistrumentista bergamasco ci tiene particolarmente poi a ricordare l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale e non mancherà un omaggio musicale fatto a modo suo a questo anniversario. Il merito degli arrangiamenti va a Corrado Guarino, già coinvolto in altri progetti orchestrali di Trovesi.
Il grosso dell’organico è costituito dalla storica banda “Le Giubbe Rosse” di Ponte dell’Olio, la prima banda musicale del piacentino di cui si ha notizia: il nucleo primitivo del Corpo Bandistico Pontolliese è infatti riconducibile alla “banda de’ pifferi di Ponte Albarola”, la vecchia denominazione del borgo, attiva nel 1752 con strumenti fabbricati in loco. Nel 1860 il Municipio dette vita con un “Regolamento organico” ad una banda a capo di 11 suonatori. Il Corpo Bandistico si ricostituì dopo la pausa dovuta alle vicende belliche e nel 1969, primo in provincia di Piacenza, si arricchì della presenza delle majorettes. Oggi il Corpo bandistico Pontolliese, chiamato anche Giubbe Rosse per il colore fiammeggiante delle divise, gestisce una scuola di musica che è fucina di tanti giovani talenti. Ad integrare l’organico strumentale necessario all’evento contribuiscono altri tre importanti corpi bandistici del territorio, la banda cittadina “Amilcare Ponchielli”, la banda “Isacco del Val – Carlo Pegorini” di Pontenure e la banda “La Magiostrina” di Cortemaggiore. Sul palco in due momenti particolari salirà anche Mauro Carini il quale sarà la voce recitante dei brani “Animali in marcia” e “Adagio Biagio”.
Questo concerto renderà appieno la capacità del maestro Trovesi di mischiare con divertita nonchalance i diversi linguaggi musicali insieme alla potenza e alla gioia che è in grado di offrire l’accompagnamento bandistico. <<Penso che la banda rappresenti l’allegria stessa. Al mio paese se uno voleva sentire la musica ci voleva qualcuno che la suonasse, e anche al di là di come veniva effettivamente suonata, quella musica sembrava ed era bellissima.>>