E’ un Paolo Apollo Negri raggiante, vulcanico, pieno di energia, quello che incontriamo in questa intervista.
Piacentino d’adozione, nella sua carriera di musicista ha all’attivo oltre 200 dischi a partire da quelli con i nostri The Link Quartet per terminare con gente del calibro di ab’O Starks (James Brown), Bob Harris (Frank Zappa), Tony Martin (Black Sabbath) tanto per dare una cornice a quello che è riconosciuto come punto di riferimento per quanto riguarda l’Hammond non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Eclettico e super prolifico riesce a passare con disinvoltura dalla samba all’elettronica, dal funk all’hard prog, dall’hip hop al jazz senza battere ciglio.
Per poter stare al suo passo l’intervista sarà lunghissima, ma, state tranquilli, potete saltare un po’ qui e un po’ là non è necessario leggere tutto di fila e d’un fiato
Capitolo primo: Samba! Meglio Sambabila
Da che parte iniziamo allora a descrivere tutti questi progetti? Da quello che più ti ha coinvolto?
La bellezza della diversità è che tutti hanno portato in dote il continuo mettermi in gioco. Se devo cominciare da uno parto con “SAMBABILA”. Perché? Perché è il disco realizzato con mio papà Antonio Negri. Lui ha sempre suonato la batteria messa da parte, purtroppo, perché essere pendolare poco si conciliava con la pratica musicale. Ora in pensione ha potuto riprendere a suonare, e poter fare qualcosa insieme a colui che mi ha iniziato alla musica e sostenuto nelle mie passioni, è stato bello ed emozionante. Genere? Samba. Lui è sempre stato un grande appassionato di questo genere che anch’io adoro. A fine gennaio 2022 uscirà un EP di 4 pezzi originali di Hammond Samba con mio papà, appunto, alla batteria ed Edoardo Giovanelli al basso. I riferimenti sono i gruppi organistici brasiliani dei primi anni 60: Walter Wonderley e Deodato tanto per fare esempi.
Ho scritto questi 4 pezzi ispirati alla samba più classica e lo abbiamo chiama SamBabila: nessuno di noi è mai stato in Brasile e quello che esce dal disco, è il Brasile visto da Milano attraverso i dischi che abbiamo ascoltato. Da qui il gioco di parole. SamBabila esce per la Spinout Nugett etichetta inglese che ha fatto uscire gli ultimi Link Quartet.
Capitolo secondo: Jazz! Col quale ti sei catapultato nel mondo delle colonne sonore firmando quella di “Escribir lo imposible”
Una bella soddisfazione! Sono stato invitato a scrivere la colonna sonora di questo documentario uscito in Spagna, che parla delle scrittore spagnolo Juan Tallion. Il documentario narra la genesi del suo ultimo libro (Rewind), ed è stato presentato al festival di Villadolid, uno dei più importanti festival spagnoli per il cinema. E’ ambientato a Lione in Francia e parla di un gruppo di studenti e dei loro familiari e di come le loro vite vengano stravolte da un attentato terroristico. Il documentario racconta della creazione del romanzo ed è firmato dal regista italiano Simone Saibene che pensava per la colonna sonora ad un incrocio tra musica classica e il free jazz. Il mio risultato finale è un piano jazz al quale ho aggiunto, a seconda delle situazioni, parti di basso e batteria e anche di fiati. La colonna sonora è uscita su disco con l’aggiunta di 3 bonus track. Il film è stato presentato anche a Laurense. Stiamo progettando a una proiezione in Italia ma non prima della prossima estate
Capitolo tre: hip-hop/fusion. Parliamo allora di Lem Tales e quindi Moonbrew
A febbraio 2021 è uscito “The Lem Tales Chapter One” seguito ad aprile dal “Chapter two”. Entrambi in collaborazione con MoonBrew (al secolo Edoardo Giovannelli ) al basso, campionatori e parti ritmiche . Questi due lavori sono ispirati dalla più grande avventura dell’umanità: lo sbarco sulla Luna e, prima ancora, la corsa allo spazio tra USA e URSS. in questo progetto l’Hip hop incontra il funk, pop si fonde con il jazz, la vecchia scuola interagisce con nuove possibilità, e urbano e spazio si fondono in qualcosa di nuovo.
Nel 2022 verranno stampati due vinili 12 pollici a 45 giri il primo fino gennaio con due bonus track (6 pezzi) esce per Four Flies un’etichetta superfiga di Roma che di norma alterna ristampe di colonne sonore anni 60 a nuove uscite come la nostra.
Video: The LEM Tales chapter one – Gemini
Video: The LEM Tales chapter two – Soyuz 7K: Orbital Module
Capitolo quarto: Hammondbeat. E qui parliamo dei fidati The Link Quartet
The Link Quartet: Un pezzo della mia vita. Il 2021 ha visto l’uscita di The Saint-Tropez Heist per la Spinout Nuggets che ha avuto un’accoglienza entusiasta ed è stato votato come uno dei migliori 10 singoli del 2021 su Record Collector Magazine
Capitolo quinto: hard prog. Qui parliamo di Golem
Forse il progetto più ambizioso e impegnativo. Golem (acronimo che sta per “Gravitational Objects of Light, Energy and Mysticism”) si infila nel solco dei gloriosi e storici e nostrani Wiked Minds. La formazione prevede batteria basso cantante tastiere, e due tastiere: io hammond e synth mentre l’altro piano elettrici mellotrone e altro. Niente chitarre quindi. E’ un progetto a cui lavoriamo da tre anni. A Febbraio 2022 dovrebbe uscire il disco per Black Widow Records etichetta di Genova. Abbiamo fatto le prime date in ottobre 2021 e adesso stiamo programmando le date da marzo fino all’estate per presentare il disco che esce in cd, vinile, vinile limitato e digitale. Il suono è quello ispirato ai gruppi minori europei dei primi anni “70: suono scuro, evocativo e solenne. 6 pezzi originali. Il primo video è quasi pronto.
Video: GOLEM – “Five Obsidian Suns” – teaser
Capitolo sesto: Psichedelia. Apriamo le porte ad una nuova collaborazione: The Captain Trips
Il disco con loro dovrebbe uscire a maggio 2022. Psichedelia , rock elettrico strumentale. Io suono solo sintetizzatori. La mia parte è più di colore e arrangiamenti. Sono soddisfatto perché penso che il disco che ne è uscito è molto bello, evocativo. Nel disco compare anche Max Araldi con alcuni fields recordings che saranno inseriti nelle tracce.
Video: The Captain trip – anticipazione
Capitolo Settimo: Di tutto di più in numerose altre partecipazioni
Si, ci sono state tante altre le collaborazioni. A partire dai The Backdoor Society e il loro Duch Beat che ci riporta musica di Amsterdam degli anni 60, per continuare con Go Dugong dove ho suonato in “Mercato nero” presente nel suo ultimo LP “Meridies”. Ho anche prestato Hammond in “sostiene Pereira” il video che la cooperativa sociale Geocart di Piacenza ha proposto per il Primo Maggio e il piano, molto classico, nel progetto della Libreria Radice-Labirinto di Carpi.
Video: Go Dugong feat Paolo Apollo Negri – Mercato nero
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