Origami. Hanno bussato alla porta di Piacenza Music Pride, abbiamo aperto e si sono presentati.
Marco Tiscione, Antonietta Mastantuoni e Luca Tiscione. Ecco chi sono gli “Origami”
A dir la verità prima dei nomi è venuta la musica. E’ stato il loro ultimo brano “Quello che volevi” che ci ha fatto incontrare.
Come racconta Marco:
“Quello che volevi” è una canzone che parla di riscatto, di rinascita. Un viaggio di ritorno dopo essere sprofondati nelle tenebre della delusione, delle decisioni sbagliate che hanno reso la vita insopportabile. Ma in fondo al tunnel la luce brilla sempre e c’è voglia di riscatto, di rivincita, di tornare a vivere e gridare a gran voce la voglia di vivere e di dichiarare al mondo che siamo persone forti e determinate al di là delle decisioni sbagliate del passato”
Un brano trainato dalla voce molto R&B di Antonietta Mastantuoni che si mescola con un rap che strizza l’occhiolino a Michael Corkran. Un gioco di specchi e contrapposizioni che ben ritraggono anche musicalmente e vocalmente quanto Marco ha voluto raccontare in questa canzone.
Ma “Quello che volevi” è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia nata davanti al “Golfo di Surriento” (Marco e Luca sono di Napoli, Antonietta di Caserta) e solo da poco trapiantata a Piacenza.
Marco continua a raccontare
Io e luca (sono cugini) abbiamo sempre avuto la passione per la musica. Io per il genere Rap (ho cominciato a seguire Eminem fin dai suoi primi pezzi) Luca con una vocazione più disco (Gigi d’Agostino per rendere l’idea). Quasi per gioco abbiamo cominciato a scrivere canzoni, io scrivevo e lui componeva la musica.
E’ la volta di Luca che aggiunge:
C’è sempre stata molta sintonia nella creazione di un pezzo. Di solito cominciamo con la musica e su quella Marco sviluppa i concetti che ha in mente e che mi ha enunciato in un primo momento e sulla base di quelli cerco di individuare la musica più adatta.
Ancora Marco: anche da questo gioco deriva il nome del gruppo “Origami”. La carta è piegata per prendere forme diverse. Lo stesso noi pensiamo della musica per “piegarla” meglio, adattarla alle canzoni che stiamo creando, senza rimanere dentro gli stessi schemi, musica che prende forme diverse.
Ci stiamo dimenticando di Antonietta però
Antonietta, (E’ Marco che parla) l’abbiamo conosciuta ad uno dei tanti concorsi a cui abbiamo partecipato. Una voce bellissima che mi ha incantato. Poi… mi sono innamorato di lei e infine, l’ho sposata. (ride soddisfatto)
E così la parola passa in automatico ad Antonietta:
si è andata proprio così. loro facevano rap, io ho una formazione più rhythm&blues. Abbiamo unito le varie sensibilità e il nostro repertorio evolve giorno dopo giorno nella fusione di questi ritmi anche per riuscire a mettere in evidenza i temi posti dalle canzoni che sono legati a situazioni molto reali.
Minuto dopo minuto, una delle prime che abbiamo pubblicato tutti e tre insieme è una grande canzone d’amore. Amore fatto di pazienza e presenza. il tutto condito con le immagini della nostra terra che ha giocato un ruolo fondamentale per trovare le parole giuste.
“Africa che va” è un canto, invece, emblema dei nostri tempi. Delle genti che partono per posti lontani dove pensano di trovare fortuna. Luoghi che poco hanno a che fare con la terra natia, dove occorre adeguare usi e costumi, sempre ricordando da dove si è partiti, dove risiedono veramente le radici e dove si vorrebbe ritornare.
Origami, si, proprio il nome giusto, per un costante percorso di armonizzazione delle varie personalità, delle sensibilità musicali e compositive, dove si nota, ascoltando le canzoni, un punto di partenza, uno stile ben definito che, mano a mano che la storia si sviluppa, cambia colore e forma come un pezzo di carta cambia continuamente forma attraverso le pieghe che lo plasmano.
Ben arrivati a Piacenza allora Origami!
(PMP è la musica di Piacenza)