Starnishedd torna con il suo nuovo singolo “Angel In Agony”
Starnishedd (alias Filippo Lodigiani) ci racconta il suo nuovo singolo
1) Raccontaci un po’ come è nato questo nuovo singolo…
Il brano ha avuto una genesi piuttosto particolare, quasi insolita rispetto al mio solito processo creativo. Inizialmente l’ho scritto solo con chitarra e voce, in un momento di pura spontaneità.
È nato quasi come se fosse una canzone rock, con una forte componente emotiva e una struttura molto grezza.
Tuttavia, man mano che lavoravo sul pezzo, mi rendevo conto che aveva una natura molto più intima, più delicata, e che meritava un trattamento diverso, più in linea con il sound che caratterizza il progetto a cui sto lavorando.
Così ho deciso di portarlo in studio da Ric, che da sempre ha una sensibilità straordinaria nel cogliere l’essenza dei brani e reinterpretarli nel modo giusto.
Grazie alla sua visione e alle sue competenze in produzione, il brano ha subito una trasformazione importante.
Da una semplice traccia chitarra e voce, è diventato un pezzo molto più ricco, con sonorità che si integrano perfettamente con il resto del progetto, mantenendo però quella sua autenticità e intimità iniziale.
È stato un processo creativo diverso dal solito, ma proprio per questo lo trovo estremamente gratificante. Vedere come è cresciuto e come è cambiato, mantenendo comunque la sua essenza originaria, mi ha reso davvero soddisfatto del risultato finale. Penso che sia uno dei brani di cui vado più fiero.
2) Il titolo del brano lascia pensare ad una contraddizione: gli angeli, infatti, non sono creature in agonia, potresti spiegarci il significato del titolo del brano?
Il titolo del brano è l’abbreviazione di Angel In Agony, un nome che ho scelto di abbreviare per evitare che suonasse troppo legato all’immaginario del black metal, che non era il contesto giusto per il messaggio che volevo trasmettere.
Il pezzo, infatti, è fondamentalmente una critica al sistema della Chiesa cattolica, ma non alla religione in sé, che rispetto. È un’analisi di come la Chiesa come istituzione spesso tradisca i principi che dovrebbe invece incarnare.
Da bambino, i miei genitori mi portavano spesso a messa, a volte anche controvoglia. Ricordo che, mentre stavo lì, osservavo le persone attorno a me e non potevo fare a meno di notare una forte dissonanza tra il messaggio che la messa cercava di trasmettere e il comportamento di chi vi partecipava.
Mi sembrava assurdo che molte di queste persone fossero superficiali, materialiste, persino razziste ed egoiste, eppure ogni settimana le trovavi lì, in chiesa, come se bastasse quella semplice presenza per risolvere tutto. Da ragazzino non riuscivo a capire il perché di questo, mi ponevo tante domande senza trovare una risposta.
Con il tempo, però, ho iniziato a vedere la cosa in un altro modo: credo che molti di loro siano consapevoli di essere degli stronzi, ma pensano che partecipare alla messa, recitare una preghiera o confessarsi sia sufficiente a cancellare tutto, quasi come se queste azioni potessero in qualche modo bilanciare la merda che spargono in giro.
Ecco, Angel In Agony parla proprio di questo, con un testo molto metaforico che esplora questa ipocrisia.
Il titolo riflette la sofferenza di un angelo, una figura simbolica che rappresenta il conflitto interiore tra l’ideale di purezza e compassione che la religione cattolica prova ad incarnare, e la realtà molto più complessa e deludente.
3) I suoni e i ritmi del brano sono molto equilibrati ad eccezione di alcuni tratti: potresti spiegarci il senso di questa scelta?
Come accennavo prima, la struttura embrionale del brano è nata con la chitarra, e già in quella fase aveva una prima parte più tranquilla e una seconda poco più intensa.
Era un pezzo che, pur nella sua semplicità, trasmetteva una certa energia grezza, ma ci siamo resi conto che poteva evolvere in qualcosa di diverso.
In studio, abbiamo deciso di lavorare proprio su questa transizione, cercando di arricchirla, e di darle una forma completamente diversa. Ric ha saputo incanalare l’energia della seconda parte e trasformarla in una sezione più introspettiva, costruita su una base dnb/edm.
Questo cambiamento ha dato al brano una profondità maggiore, rendendolo più moderno e in linea con il sound che volevamo sviluppare, senza però snaturare l’essenza della traccia originale.
4) Ci saranno per il futuro date in cui porterai questo brano e il nuovo progetto al pubblico?
Al momento sto lavorando con Ric su diverse canzoni che faranno parte di un EP.
È un progetto a cui tengo molto e che sta prendendo forma proprio grazie alla sua collaborazione, sia a livello di produzione che di visione artistica.
Ogni brano ha una sua identità, ma insieme compongono un percorso sonoro coerente che rispecchia perfettamente quello che voglio comunicare.
Una volta concluso e pubblicato l’EP, il passo successivo sarà sicuramente portare questo materiale sul palco.. Sarà molto diverte perchè è un genere che non ho mai suonato dal vivo.
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