Nuovo anno e nuovi progetti per la musica piacentina. Tra i tanti “lavori in corso” oggi la novità è il primo singolo di un gruppo che si è costruito negli ultimi 12 mesi e che finalmente vede la luce, loro sono i Quiet Sonic. Il primo prodotto musicale, in attesa dell’album in uscita ad aprile sotto il marchio Orzorock Music, si chiama Gullit e lo trovate qua http://bit.ly/1nvWvBY e da venerdì su tutti gli store musicali on line.
Con la scusa del singolo abbiamo incontrato la voce dei Quiet Sonic, Alberto “Zucco” Zucconi, per fare due chiacchiere sul pezzo e sul progetto.
Come siete arrivati a Gullit?
Siamo arrivati ad oggi partendo da fine 2014, quando dopo diverse collaborazioni incrociate fra di noi, ossia tra me, Marco Cavozzi (basso), Riccardo Molinari (voce e chitarra) e Andrea Occhi (batteria), abbiamo capito che stava nascendo qualcosa.
Unendo esperienze diverse …
Ognuno di noi aveva avuto diverse esperienze, dalle mie con i Misfatto e gli Zebra Fink (che proseguono) a quelle degli altri come nei Jack Folla o nei Verginal Think. Tutti però avevamo voglia di cambiare qualcosa, chi per un motivo e chi per un altro. Dopo poco abbiamo capito che miravamo allo stesso suono, quello più legato alle sonorità anni ’90. E siamo andati in quella direzione.
In direzione di Gullit!
Eh già. Primo singolo e primo video. Fra gli altri pezzi lo abbiamo scelto perché riassume un po’ tutto quello che vogliamo essere. Musicalmente e non solo. Il testo è un pezzo molto intimo e molto anni ’90. Poi lo abbiamo scelto perché è nato in modo particolare. Alla fine di una prova, un po’ a caso, è partita una base, e senza nemmeno farlo apposta ci abbiamo messo su un testo pronto da un po’ di tempo, e come per magia erano perfetti.
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Appunto… Del testo e soprattutto del titolo, cosa ci dici?
Il titolo non ha niente a che fare con il testo. O quasi. Il testo parla dell’importanza di essere sé stessi contro una società che invece ti vuole cambiare a tutti i costi. Nell’importanza di andare per la propria strada, di essere testardi, e anche per il fatto che la canzone è anche elegante, ci abbiamo visto dentro Ruud Gullit. Quando giocava era così anche lui. Ecco spiegato il titolo.
In più sul video che cosa possiamo aggiungere?
Possiamo dire che è stato girato ai Pallastrelli, vicino a Castell’Arquato. Il posto dove abbiamo provato tutti i pezzi che daranno vita all’album fra qualche mese. Il regista è Andrés “Nando” Maloberti. Lo abbiamo scelto perché lo conoscevamo già, sapevamo come lavorava e subito ha capito che cosa volevamo dal video.
Tornando ad un discorso più ampio, i testi hanno una firma speciale…
Si, quella della mia morosa. Elena (Saltarelli. Ndr) da tempo scriveva testi e aveva da parte molto materiale che si poteva adattare bene musicalmente. Non c’era ancora stata ancora la possibilità, ma appena è nato questo progetto abbiamo pensato che le sue parole potessero essere messe in musica e così è stato per quasi tutti i pezzi che finiranno in sala di registrazione.
Dato che ti ho davanti, non posso non chiederti: oltre a Zebra e Misfatto, perché un altro gruppo?
Fondamentalmente perché appena ho sentito i pezzi su cui gli altri ragazzi stavano già lavorando e c’ho sentito dentro gli Audioslave, gli Alice in Chains, i Queens of the Stone Age, roba del genere. Come dicevo prima, cose molto anni ’90. Quelle che mi piacciono insomma. In aggiunta, oltre al fatto che personalmente ci tenevo a collaborare con tutti gli altri da diverso tempo, stavolta riesco a cantare in inglese cosa che non mi succede mai. Ma soprattutto perché il tempo per la musica si trova sempre! (Elena seduta da parte non sembra dello stesso parere. Ndr).