Psicanaliswing di Davide Zilli
con Sorelle Marinetti, Paolo Rossi,
Mirko Casadei e Jazzabestia
Per Psicanaliswing, il suo terzo album, Davide Zilli si è contornato di una crew di musicisti e artisti da far invidia al Milanese Imbruttito (ah, tanto per dire, nella colonna sonora di “Mollo tutto e apro un chiringuito”, Zilli, insieme alla Jazzabestia, è entrato con la sua versione di “E la Vita la Vita” di Cochi e Renato dei tempi d’oro, contenuta nel suo precedente album “il congiuntivo se ne va”)
Ma torniamo a bomba.
Oltre alla amata band dei Jazzabestia (che annovera Gianni Satta alla tromba, Alessandro Cassani al Basso e Alberto Ventirini alla batteria), per questo disco Davide Zilli ha accanto Paolo Rossi, Le Sorelle Marinetti, il batterista Martino Malacrida e Mirko Casadei e la sua orchestra liscio.
Senza abbandonare il suono a lui caro, in questo disco ,Zilli, lo arricchisce di colori e sfumature che in alcune tracce strizzano l’occhio all’elettronica, si badi bene sempre dosata con grazia, oppure al liscio, e qui il nome Casadei forniva già alcuni indizi.
Dopo aver fatto uscire sulle piattaforme digitali due singoli, finalmente il 21 di Gennaio 2022, ecco l’uscita del disco nella sua interezza in attesa del videoclip della main track.
Psicanaliswing con sottotitolo “e storie di gente con problemi”
A leggerlo così, sembra che tutto nasca dalle minacce alla integrità psicofisica dovuta al crisi pandemica. Niente di più sbagliato. La canzoni sono nate ben prima della pandemia anche se filtrate con gli occhi di questo tempo in cui stiamo vivendo, acquistano un significato e sfumature diverse da quelle originali
Tutto il disco è nato prima della pandemia come lo stesso Zilli ammette
Sono canzoni nate dall’osservazione quotidiana.
Psicanaliswing scritta ad esempio, perché alcuni miei amici andavano in analisi e a me tutto quello che ha a che fare con la psicologia, il suo andare a rovistare nei meandri più profondi della mente, ha sempre appassionato.
Tutte quante le canzoni alla fin dei conti riflettono problematiche psico-sociali (da qui il titolo) nelle quali un po’ tutte le persone possono riconoscersi.
Lo swing fa da filo conduttore, collante, e non poteva essere altrimenti… però?
Però subisce alcune contaminazioni. Se i precedenti due album erano smaccatamente “VintageSwing” in questo si nota l’intervento di Riccardo di Paola (che ha collaborato con Nina Zilli e Cristiano de Andrè ad esempio) che per sua sensibilità ha impresso colorazioni elettroniche, “ElettroSwing” per dirla col termine giusto. Inoltre in alcuni brani abbiamo impresso una vena pop più marcata fino alla “LiscioSwing” di “il complottista” con l’orchestra di Mirko Casadei
Canzoni scritte nell’arco di diversi anni alle quali la pandemia offre interpretazioni e significato diverso. Di certo rimangono canzoni sempre in equilibrio tra ironia, osservazione e partecipazione. Tratti fondamentali della scrittura di Davide Zilli.
Infine un pezzo che prevede la voce narrante di Paolo Rossi. Una canzone che:
“mi piace molto, nato addirittura nel 2018, era l’anno della mia partecipazione a Musicultura, si chiama: l’amico ricco. Storia densa delle frustrazioni di una persona che cerca di essere quello che non è. Un uomo di estrazione “normal borghese”, un po’ come tanti di noi, ma che vuole appartenere ad una “categoria” di ricco altolocati e dal confronto ne esce sempre immensamente frustrato”
Un disco che, raccogliendo le storie di gente con piccole o grandi problemi, e dedicato a quelle persone a cui “non tornano i conti”
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