Per la cantautrice piacentina, Martina Zoppi, una estate tra il nuovo singolo e tanti palchi con Stefano Poggi
Martina abbiamo imparato a conoscerla nel tempo e abbiamo imparato a seguire i suoi passi. L’ultimo, quello discografico, è rappresentato da “Avrò cura di te”. Una canzone più estiva rispetto a quelle che ci ha proposto in passato e che fa da colonna sonora alla sua estate 2022.
Non solo il nuovo pezzo, e video, infatti in queste settimane estive, Martina è stata ed è protagonista in diversi live in versione acustica con un altro artista piacentino, Stefano Poggi. Per questo abbiamo incontrato Martina, che con la scusa di un aperitivo, ha risposto ad alcune nostre domande sul presente e sul futuro.
Da qualche giorno è arrivata “Avrò cura di te”, qual è stato il percorso per arrivare a questo nuovo singolo?
Nel 2021 è iniziata collaborazione con Rkh studio. Volevo partire con qualcuno già avviato e con una base importante. Loro avevano progetti interessanti, le produzioni mi piacevano e si avvicinano al mio modo di pensare musica. Il brano, che ha Safe come produttore, è partito subito con riferimenti diversi rispetto al cantautorato italiano, ossia quello a cui di solito mi ispiro, per indirizzarmi invece su un mood più rnb e soul. Qua mi sono avvicinata a suoni diversi come quelli che un po’ riprendono Venerus, Shorty o anche a Joan Thiele.
Questa è una delle tue canzoni più fresche, come è nata?
È nata a giugno dell’anno scorso quando avevo appena passato un momento brutto, ero un po’ spaesata, avevo deciso di cambiare rotta, ricominciare da me insomma. Ho pensato a dei motivi che mi facevano stare bene e così è nata questa canzone per celebrare una cosa a cui tengo molto: la gratitudine. In effetti dopo averla stavo già decisamente meglio. Il tutto tra l’altro è stato velocissimo, infatti è uscita in 20 minuti.
Il tempo di ascoltarla ed è già video. Un video semplice in cui protagonista è proprio questo sound avvolgente: era questo l’obiettivo del video?
L’obiettivo era puntare più sul sound, sottolineare e mettere al centro le sfumature rnb e soul del pezzo. Poi il video è sempre una scelta carina per rappresentare la canzone ma non è stato così determinante: al centro per me c’era la canzone il suo sound.
Questo però sappiamo che è solo un primo passo infatti davanti a te ci sono nuovi traguardi, giusto?
Diciamo che ho in cantiere altre canzoni e devo solo pensare a come e quando farle uscire. Magari allacciandole a cose nuove su cui sto lavorando adesso. La voglia era proprio quella di reimpostare il mio essere anche dal lato musicale.
Oltre al singolo (e a quello che seguirà più avanti), abbiamo visto che hai pubblicato una serie di date estive insieme a Stefano Poggi. Come è nata questa liason? e poi, qual è il repertorio che portate sul palco?
È un chitarrista molto bravo che al momento non aveva progetti e anche solo per cominciare a fare cose in acustico era bello farlo con un professionista. Un progetto non creato per forza per quel determinato suono ma per farsi conoscere un po’ in giro perché è la formula più semplice e appetibile. Poi mi piacerebbe aggiungere altri suoni e altri musicisti, come Corrado Canepari come saxofonista, anche per portare avanti anche nel live le sonorità che si ritrovano in “Avrò cura di te”. Poi per la scaletta, noi partiamo da Marvin Gay, Ray Charles, Dusty Springfield fino ad arrivare ad Amy Whinehouse, poi ovviamente se dal pubblico arriva qualche richiesta, la ascoltiamo!
In chiusura tornando sul brano. Come ci hai detto il produttore è Safe e di conseguenza ti chiedo: come procede il lavoro dal lato “dietro le quinte” con RKH Studio?
Tanto del lavoro si basa sullo scambio tra quello che mando io e quello che mi propongono loro, come ad esempio tante basi e riferimenti che una volta scelti, mano a mano sistemiamo. Magari aggiungendo gli strumenti dal vivo. Oasi e fotografie sono uscite quasi subito, questa e altre invece hanno un lavoro di mixaggio e master più ampio perché i componenti da tenere sotto controllo sono molti di più. Un lavoro che mi ha portato ad avere in cantiere diverse altre canzoni ma non tutte spensierate (una è già troppo!), magari riflessive e a volte malinconiche. Tempistiche per ora non ce ne sono, devono evolversi ancora alcune situazioni…