LOW-L FEST: Come nasce il nuovo festival di musica della bassa lodigiana

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Evviva, un altro festival di musica sta per nascere! Si tratta del LOW-L FEST ovvero il festival della Bassa Lodigiana. Si svolgerà il 15 e 16 giugno a Guardamiglio e di cosa si tratta ce lo spiega uno degli organizzatori, Claudio Mazzi.

Claudio, tutto è partito da?

Prima di tutto vorrei nominare le altre persone che si sono sobbarcate l’onere e onore di questa piccola pazzia: Ivan Farina, Gabriele Veluti, Daniele Veluti, Simone Bardella, Edoardo Ferri, Giorgio Mazza. Sono partito da loro perché il LOW-L è nato dalla voglia di molti ragazzi di reclamare un luogo e un tempo per poter organizzare un evento a predominanza musicale ma anche allargato ad altri contesti culturali. Non è un’idea di adesso, sono diversi anni che inseguiamo questo obiettivo. La abituale festa della birra, organizzata dalla Pro loco non ha mai lasciato molto spazio all’originalità anche se molti ragazzi si prodigano per sostenerla, altri ragazzi invece la snobbano.
Per fortuna, finalmente, il nuovo direttivo della Pro-Loco, ha dato la possibilità a noi ragazzi di esprimere le nostre idee e proporre così i nostri progetti.

Non deve essere stato facile aprire una breccia nell’abitudine consolidata negli anni, vero?

Finalmente una boccata d’aria fresca, uno spiraglio di collaborazione. Nello specifico, quello che ci è stato concesso di fare è di gestire in autonomia, ma con linee di budget ben definite, potremmo anche definirle decisamente risicate, due giornate dove poter sviluppare i nostri sogni di festival.
Seppur sembri tutto molto lineare, per come è stato presentato, la “concessione” è stata sudata e combattuta, come si suol dire “con le unghie e con i denti”, con tanta umiltà, ma allo stesso tempo consapevolezza delle proprie idee e dei propri mezzi. Da qui è partita la corsa a ostacoli per organizzare la prima edizione di quello che sarà poi chiamato LOW-L FEST, ovvero Basso Lodigiano fest, con annesso mantra “I fought the low-l and low-l won”.

Immagino quante idee sono state buttate sul tavolo dell’organizzazione…

Assolutamente! dai gruppi, al palco fino alle grafiche. Alcune idee per ora sono destinate a rimanere nel cassetto dei sogni ma in futuro, chissà! Dopo settimane e settimane di lavoro intensissimo, centinaia di telefonate, mail e contrattazioni, finalmente eravamo pronti. La line-up completata, il budget rispettato, il nome, le locandine. Si stava avverando il nostro piccolo sogno.

Come si presenterà il LOW-L Fest?

Non sarà solo musica, avranno luogo infatti anche diverse esposizioni di giovani artisti, letture, djset e, grazie al supporto dell’associazione Sputnik di Piacenza, ospiteremo anche un piccolo market dedicato al vinile. Oltre al “come si presenterà”, mi piacerebbe soffermarmi sul “dove e quando”, è importante infatti riflettere anche sul momento storico attuale, contesto non facile, in cui il LOW-L entra con prepotenza. .
Viviamo in mezzo a due grandi città nelle quali abbiamo partecipato a manifestazioni bellissime, parlo del Bleech, del Tendenze e del Why Not a Piacenza, del Miami a Milano, ma anche del Creature di Lodi. Tutte realtà che abbiamo vissuto con tanto entusiasmo, ma anche con un po’ di invidia, consapevoli del nostro talento e allo stesso tempo delle nostre impossibilità. La provincia spesso spaventa e non è facile convincere intere amministrazioni e associazioni nell’investire sull’arte e sulla creatività a differenza di quanto succede in città. In ogni caso, a prescindere dal proprio luogo di appartenenza, è ormai sempre più comune purtroppo la politica dello svilimento culturale, basta guardare come la chiusura dei Giardini Sonori, dove molte band che si esibiranno al LOW-L sono nate. Oppure la nuova bizzarra gestione di spazio 4, casa del Tendenze o ancora la fine del Creature Fest a Lodi. 
In questo clima di chiusura artistica che noi iniziamo il nostro cammino.

E dopo tutto questo lavoro la Line up e l’ospite di punta sono già definite da almeno 10 giorni!

Ci presenteremo con la line-up migliore possibile, composta da artisti locali, giovani cantautori  e infine Dargen D’Amico, artista indipendente di grande fama ed esperienza. Lui definisce la sua etichetta indipendente, la Giada Mesi, come la “cistifellea” della musica italiana! Ecco, con tanta umiltà anche noi vorremmo essere la cistifellea dei festival, con il sogno, un domani, di diventare una realtà sempre più ampia e radicata, senza mai dimenticare però le proprie origini! “La provincia crea dipendenza”. (The Zen Circus – Pisa Merda)

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