Viaggio enogastronomico a ritmo di swing con i Lotus Trio
Grande successo dei Lotus Trio Giovedì 11 Luglio per Val Tidone Festival
Grande successo per la prima serata in cantina giovedì 11 luglio nell’ambito di Val Nure Festival – Schegge di storia, rassegna organizzata da Fedro Cooperativa con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il primo appuntamento tra i vigneti della Val Nure ha riscosso grande interesse tra i presenti – un centinaio circa di persone- che presso la Cantina la Tosa hanno potuto assaggiare le prelibatezze di alcuni piatti tipici del territorio raccontati dal gastronauta Luca Cesari, che ha illustrato le caratteristiche dei vini presenti e dei piatti abbinati accompagnati dallo swing dei Lotus Trio.
La storia del cibo va di pari passo con quella dell’umanità e giovedì sera è stata l’occasione per ripercorrere la storia dei tortelli con la coda, della bortellina, della mariola e della torta di patate.
Il gastronauta ha spiegato l’origine storica dei piatti proposti abbinati ai vini delle cantine La Tosa, Barattieri, Baraccone e Romagnoli.
La bortellina rappresenta una delle eccellenze del territorio piacentino che trova affinità con piatti modenesi e liguri: fatti di una pastella liquida a base di acqua, farina e sale che viene colata all’interno di una padella di ferro,è simile al borlengo modenese, così come le tigelle sono identiche ai panigacci di Pontremoli.
L’arco dell’appennino ligure ed emiliano mette in correlazione queste preparazioni che prendono sfumature differenti senza mai perdere la radice comune che deriva dai piatti poveri dei contadini.
La tradizione delle paste ripiene mette in relazione, invece, l’Emilia con la Sardegna: i tortelli con la coda ricordano, infatti, i culurgiones sardi, ma con un ripieno differente, i primi di ricotta ed erbe, i secondi con patate e ricotta e menta. rigorosamente senza carne per rispondere alla richiesta di offrire pasti leggeri nei giorni di magro.
I tortelli con la coda rappresentano la prima DECO dell’Emilia Romagna e pare siano stati creati in onore di Francesco Petrarca nel 1351.
Con la mariola ci siamo sbizzarriti perché rappresenta il classico esempio di salume cotto e molto diffuso nel medioevo.
In Emilia si mantiene questa tradizione: resistono infatti cotechino, bondiola, coppa di testa, mortadella, spalla cotta.
La scelta dipende dal fatto che questi cibi venivano trattati come la carne non conservata.
In tempi antichi il prosciutto veniva trattato come una sorta di arrosto, dissalato e scotennato veniva cotto in forno e infine glassato.
Per finire in bellezza i dolci: i fichi secchi vennero portati dai benedettini che conoscevano questi alimenti, ricchi di oligoelementi e una grande riserva di frutta per tutto l’anno utile nel periodo invernale.
Cena musicale con i Lotus Trio, anni ‘20 e ‘60, molto bravi.
Luca Cesari: “Mi auguro che questo tipo di Festival venga riproposto in veste ancora più estesa e si riesca a coinvolgere la maggior parte della cittadinanza.
Parlare del cibo e della sua storia ci permette di comprendere la nostra evoluzione e il carattere delle comunità che abitano le diverse zone. Conoscere i cibi ci permette di apprezzarne ancor di più la qualità”.
La serata è proseguita con i Lotus Trio capitanati da Giulia Prandelli alla voce, Fabio Levi al pianoforte e Thomas Dal Cappello al contrabbasso.
La raffinata sonorità del trio ha immerso gli ascoltatori in un’ atmosfera frizzante e coinvolgente, proponendo una selezione dei brani più belli ed iconici che hanno caratterizzato la scena Swing della nostra penisola e oltreoceano tra gli anni ’30 e l’immediato dopoguerra: dai successi del Quartetto Cetra ai ritmi frizzanti di Renato Carosone.
Un divertimento assicurato per gli amanti del genere.
La rassegna di snoda tra Pontenure, Podenzano, Vigolzone, Ponte Dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere.
I sette comuni coinvolti in questa sfida portano la storia come una scheggia che lascia il segno e diventa baluardo della cultura in una vallata troppo spesso dimenticata dalle rotte convenzionali.
Davide Rossi, pres. Fedro Coop: “Siamo davvero felici di questi appuntamenti che riescono a raccontare la storia della nostra gente della Val Nure attraverso le eccellenze enogastronomiche.
Cosa c’è di più bello che stare insieme, fare comunità mentre si degusta del buon cibo, dell’ottimo vino e della musica? Noi crediamo che la storia si possa raccontare anche attraverso la bellezza”.