Cieli selvaggi, Wild Skies appunto, e territori inesplorati, sono il nuovo orizzonte di una delle cantautrici più stimate del nostro territorio: Linda Sutti.
Linda ha saputo costruire con costanza e benevola testardaggine, le proprie credenziali attraverso i due album precedenti (Winter in my room e Songs in C) e con i tanti concerti a Piacenza e in giro per l’Italia. L’abbiamo incontrata per una chiacchierata e tra una tisana e un pezzetto di torta ci ha raccontato (con la sua solita, quasi disarmante ma determinata leggerezza) i passaggi fondamentali che l’hanno portata a suonare zigzagando per l’Europa.
“È difficile capire come si sono svolti i fatti dalle notizie frammentate dei social network” – ci spiega e incuriositi la ascoltiamo.
Wild Skies un album europeo, e tra poco ritornerai in Francia a suonare.
[[{“type”:”media”,”view_mode”:”media_large”,”fid”:”1718″,”attributes”:{“alt”:””,”class”:”media-image”,”height”:”254″,”style”:”float: left; margin: 5px;”,”typeof”:”foaf:Image”,”width”:”275″}}]](Clicca sulla foto) A dir la verità andrò a suonare in Francia nei prossimi giorni per la prima volta, ci sono stata sì, ma non per concerti. Suonerò a Parigi e a Le Mans su invito di Thierry DocMac, il Dj referente di W3bluesradio (Birdland Magazine, è la sezione live della radio). Con DocMac ci siamo incontrati proprio a Parigi, avevo il nuovo album uscito da qualche giorno ed ero reduce da un tour (Germania, Belgio, Danimarca Olanda) nel quale aprivo i concerti di Henrik Freischlader, patron della Cable Car Record (l’etichetta che ha prodotto il mio disco) e grande interprete blues … mio mentore del disco Wild Skies!
Quindi non solo concerti in Francia ma anche un grande riconscimento da DocMac!
Con mia sorpresa (ma non nostra! – ndr) Wild Skies è disco del mese su W3bluesradio ed è indubbio che sono stra-felice. Lo sono ancora di più perchè il disco è in programmazione su altre webradio in Germania e Belgio ad esempio, e pure su Radio Globale, una radio che trasmette in FM e copre le zone di Varese, Milano e Roma.
Il tour in Francia nasce dal tuo disco Wild Skies: ci racconti le sue origini?
Ho sentito suonare Freischlader lo scorso anno, al Narcao Blues Festival di Cagliari, dove mi ero esibita nei giorni precedenti a lui. Dopo il suo concerto sono andata a salutarlo per conoscerlo, e la conversazione è scivolata sulla mia attività musicale. Freischlader è parso interessato e mi ha chiesto di mandare del materiale. Ho scritto tanto, tutte le musiche e le canzoni sono state vagliate e col tempo è stata confermata la disponibilità alla produzione.
E Wild Skies ha visto la luce!
Non subito! Il lavoro è durato ben un anno, praticamente tutto il 2014, durante il quale io inviavo i miei pezzi e Freischlader e il suo team proponeva arrangiamenti finchè…. non son partita veramente per la Germania per registrare! Lì mi aspettava un mese di lavoro intensissimo (10 ore al giorno) e, in parte inaspettato. Infatti non solo le registrazioni erano puntigliosissime (non sono state utilizzate elaborazioni digitali sulle tracce e il risultato finale è stato frutto solo di prove su prove), ma mi è stata affiancata una bravissima insegnante di inglese, Katharina Pohl, che non solo ha rivisto i miei testi riuscendo a conservare la mia sensibilità, mi ha pure impartito lezioni di dizione perchè l’esecuzione dei pezzi fosse perfetta. Come dicevo un lavoro stupendo in un’equipe che sembra davvero una bella famiglia. Il risultato del lavoro lo potete sentire. Da parte mia, come ho detto in altre occasioni, questo lavoro ha fatto “uscire dalla mia cameretta” le canzoni perchè fossero veramente accolte da tutti.
Ho ascoltato Wild Skies non è propriamente un album blues
Anche questo è stato oggetto di stupore da parte mia. La Cable Car Record è un’etichetta blues ma Freischlader si è detto ugualmente interessato ad un disco che, come volevo, ha preso strade più folk e west-coast
E Freischlader ti ha portata con sè in Tour…
Freischlader mi ha spiazzata anche in questo caso! Mi ha chiesto di aprire i suoi concerti in giro per l’Europa (Germania, Belgio, Olanda, Danimarca), anche se il suo blues ha un impatto sonoro decisamente notevole con una band strutturata, mentre io sono sola con la mia chitarra e la mia voce. Ma proprio su questo fattore ha puntato Freischlader per convincermi, ed è stata un’iniezione di fiducia immensa! Figurati che lui in persona mi presentava al pubblico dei suoi concerti che, parliamoci chiaro, era lì per sentire lui non certo per me… Questa sua presentazione era il riconoscimento sincero e altamente autorevole del mio lavoro.
E dopo il tour in Francia quali sono i tuoi progetti.
Ho voglia di dedicarmi un anno in giro per l’Europa cercando di vivere di musica, sia in contesti convenzionali che non. Sto ultimando il mio sito con il blog annesso nel quale vorrei tenere un “diario di viaggio” cercando di evidenziare soprattutto le differenze di fruizioni musicali: come viene vissuta la musica dalle persone, le differenti situazioni che incontrerò negli stati nei quali suonerò o semplicemente visiterò
Non ti vedremo più gironzolare per Piacenza quindi?
Non ho ancora pianificato bene il tutto ma spero di rimanere assente per un po’, per me stessa ma anche per voi, tornare con un bagaglio di esperienza enorme.
Così, Linda Sutti, quella che – a nostro parere – insieme a pochi altri, reputiamo la musicista con la visione più mitteleuropea fra i musicisti nostrani, prende il volo per affrontare Wild Skies… In bocca al lupo Linda!