Torna Klimt’s Ladies per la sua quarta edizione
In arrivo Klimt’s Ladies dal 13 Giugno al 19 Luglio 2024
Fedro Cooperativa è lieta di presentare le proposte musicali e letterarie per l’estate 2024 della rassegna, tutta al femminile, Klimt’s Ladies arrivata alla sua IV edizione grazie alla rinnovata collaborazione con il Comune e al prezioso contributo della Fondazione Piacenza e Vigevano.
Ad aprire il cartellone della rassegna Klimt’s Ladies, giovedì 13 giugno alle 21.30 sarà “Un’ultima cosa”, lo spettacolo di e con la giornalista Concita De Gregorio, accompagnata dalla musica dal vivo di Erica Mou: una rappresentazione che “celebra il femminile e la sua potenza di fuoco, la sua bellezza, la sua forza, la sua luce”.
Con una capienza di circa 400 posti l’ex Caserma Cantore ospiterà il 17 giugno anche il concerto di Nada con il suo ultimo album “La paura va via da sé se i pensieri brillano” sempre per Klimt’s Ladies.
Il giardino della Galleria Ricci Oddi sarà invece il luogo ideale per ospitare due incontri letterari con autrici di calibro nazionale: il 5 luglio Veronica Galletta, il 19 luglio Francesca Manfredi.
Davide Rossi, Presidente Fedro Cooperativa: “Siamo davvero grati alla Fondazione per questo nuovo appuntamento presso l’ex Caserma Cantore e anche per questa edizione saranno le Klimt’s Ladies ad inaugurare la stagione con donne straordinarie che hanno cambiato il volto della musica, della letteratura e del giornalismo.
Quattro appuntamenti imperdibili che offriranno un nuovo sguardo tutto femminile sulla contemporaneità.”
PROGRAMMA
Giovedì 13 giugno KLIMT’S LADIES – PIACENZA
Ore 21.30 Spettacolo con Concita De Gregorio & Erica Mou
Spettacolo ‘Un’ultima cosa’ | Rodrigo di e con Concita De Gregorio, musica live di Erica Mou e regia di Teresa Ludovico.
Il femminile e la sua potenza di fuoco. La sua bellezza, la sua forza, la sua luce.
Con cinque donne al centro della scena che prendono parola per l’ultima volta.
E dicono di sé, senza diritto di replica.
Questo e molto altro è Un’ultima cosa.
Cinque invettive, sette donne e un funerale (produzione Teatri di Bari – Rodrigo), lo spettacolo di Concita De Gregorio e Erica Mou, con la regia di Teresa Ludovico.
Da controcanto ai racconti, le ninne nanne e i canti interpretati dal vivo dalla cantautrice pugliese Erica Mou, sul palco insieme a Concita.
Lo spazio scenico, ideato e curato da Vincent Longuemare, è un gioco di geometrie di quadri luminosi, punti di contatto tra la potenza delle parole di Concita De Gregorio e la voce pura e arcaica di Erica Mou.
È così che Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi entrano in scena, a teatro, subito prima di uscire di scena, nella vita.
Come se un momento prima di sparire potessero voltarsi verso il pubblico: “Ah. Resta da dire un’ultima cosa”.
A Repubblica dal 1990 al 2008, poi direttore de L’Unità dal 2008 al 2011, è rientrata a Repubblica come editorialista. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Pisa, Concita De Gregorio è autrice di numerosi libri tra cui “Non lavate questo sangue” (Laterza, 2001), “Una madre lo sa” (Mondadori, 2006), “Così è la vita”(Einaudi, 2011), “Io vi maledico” (Einaudi, 2013).
Nel 2015 ha pubblicato “Mi sa che fuori è primavera” (Feltrinelli), mentre nel 2016 sono usciti “Cosa pensano le ragazze” (Einaudi), legato al progetto omonimo apparso su Repubblica.it, e “Non chiedermi quando.
Romanzo per Dacia” (Rizzoli). Per tre anni ha condotto su Rai Tre la trasmissione televisiva “Pane quotidiano” dedicata ai libri.
Poi, sempre su Rai Tre, ha fatto “Fuori Roma” e “Da Venezia è tutto” programmi da lei ideati.
Per due anni ha condotto “Cactus, basta poca acqua” su Radio Capital.
Dopo il romanzo “Nella notte” (Feltrinelli) è uscito “In tempo di guerra” (Einaudi).
Con Sandra Toffolatti ha realizzato il progetto ConDominio – L’Arte riparte. In libreria c’è il suo libro “Un’ultima cosa” (Feltrinelli), con i testi di uno spettacolo che sta portando in tournée con Erica Mou.
Conduce su La7, con Davide Parenzo, “In Onda” ogni sabato e domenica.
Da marzo 2023 ha assunto la direzione della rivista The Hollywood Reporter Roma
E’ una cantautrice pugliese, classe 1990.
Ha già all’attivo oltre ottocento concerti in Italia e all’estero (Brasile, Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Germania, Albania, Ungheria) e ha pubblicato sei album in studio.
Erica ha cominciato a studiare canto e chitarra sin dall’infanzia e si è fatta notare vincendo numerosi riconoscimenti da giovanissima.
Tra il 2008 e il 2009 Erica ha vinto diversi premi legati alla canzone italiana d’autore.
Lunedì 17 giugno KLIMT’S LADIES – PIACENZA
Ore 21.30 Spettacolo con NADA
Una delle voci più significative della musica italiana, con l’album “La paura va via da sé se i pensieri brillano” aggiunge un tassello notevole al suo percorso artistico.
Artista iconica, controcorrente e poliedrica – cantante, attrice, scrittrice – Nada da decenni si distingue per le sue scelte artistiche indipendenti, la ricerca del creativo e le importanti collaborazioni: dall’incontro con Piero Ciampi nel 1973, a quello con maestri del teatro come Giulio Bosetti, Dario Fo, Marco Messeri.
Cantante, attrice, scrittrice. In una sola parola: artista.
Questa è NADA, protagonista assoluta della musica italiana da decenni.
La sua determinazione nelle scelte artistiche e nella loro indipendenza, la ricerca del creativo e appagante ostinatamente controcorrente è diventata una delle caratteristiche della sua arte.
Le collaborazioni e le esperienze maturate di una carriera come la sua sono tantissime. Musica, teatro, televisione, scrittura.
Dall’incontro con Piero Ciampi nel 1973 – sodalizio che porterà alla realizzazione di tre album tra il 1973 e il 1976, ne esce consapevole della propria forza e della direzione da seguire – a quello col teatro con maestri come Giulio Bosetti, Dario Fo, Marco Messeri.
Nella lunga carriera musicale ci sono le partecipazioni a molti Sanremo, le canzoni in cima alle classifiche e i progetti artistici che hanno ottenuto riconoscimenti importanti.
Ha composto alcuni dei grandi successi italiani divenuti internazionali, come “Amore Disperato” e “Senza un Perché”, quest’ultima riscoperta grazie all’inserimento all’interno della colonna sonora della serie TV “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, un successo mondiale distribuito in oltre centoquaranta paesi.
Con la pubblicazione di 5 libri, Nada si è imposta anche come scrittrice sensibile e schietta.
La sua vita è diventata prima il romanzo “Il mio cuore umano”, poi un film, “La bambina che non voleva cantare” con la regia di Costanza Quatriglio, trasmesso da Rai1 nel 2021 con grande riscontro di pubblico e critica.
Il 7 ottobre 2022 è uscito il nuovo album dal titolo “La paura va via da sé se i pensieri brillano”.
Venerdì 5 luglio KLIMT’S LADIES -PIACENZA
Ore 21.30 Veronica Galletta
INCONTRO LETTERARIO RICCI ODDI
Nata in Sicilia e trasferitasi con la famiglia in Sardegna dove ha vissuto fino alla terza elementare Veronica Galletta nella sua infanzia ha navigato tra le due isole per poi trasferirsi a Genova per il dottorato, Parma per il primo lavoro, Livorno per un altro lavoro ancora, e il cambiamento.
Laureata in ingegneria civile idraulica, un dottorato in ingegneria idraulica, Veronica Galletta ha però trovato nella scrittura la sua vera anima.
La Sicilia, Siracusa, l’isola di Ortigia, rimangono un punto fermo del suo immaginario, con il quale, come tutti i siciliani, si confronta ogni giorno. Le storie da sempre hanno fatto compagnia all’autrice: sono storie con i bambini, ragazzi, storie nere, storie a Livorno, la città in cui vive.
Sull’isola di Ortigia ha ambientato il primo romanzo Le isole di Norman, già finalista nella XXVIII edizione del Premio Calvino nel 2015, pubblicato nella primavera 2020 per i tipi di Italo Svevo Edizioni, premiato al Premio Campiello Opera Prima 2020, nella cinquina dei finalisti della 5° edizione del Premio Fondazione Megamark 2020 e nella sestina dei finalisti del Premio Wondy di letteratura resiliente 2021.
L’idraulica fluviale resta il suo grande amore, e a lei ha dedicato il mio secondo romanzo, Nina sull’argine, uscito nell’ottobre del 2021 per i tipi di minimum fax, che ha vinto il Premio Letteratura d’Impresa 2022, è stato finalista alla LXXVI edizione del Premio Strega, finalista al Premio Città di Leonforte, finalista del Premio The Bridge, finalista del Premio Dolores Prato e del Premio Clara Sereni.
Il terzo romanzo, Pelleossa, già finalista alla III edizione del Premio Neri Pozza, è uscito per i tipi di minimum fax il 17 ottobre 2023.
Venerdì 19 luglio KLIMT’S LADIES -PIACENZA
Ore 21.30 Francesca Manfredi
INCONTRI LETTERARI RICCI ODDI
Nata a Reggio Emilia nel 1988 Francesca Manfredi vive a Torino e insegna alla Scuola Holden.
I suoi racconti sono apparsi sul “Corriere della Sera” e su “linus”; ha collaborato all’antologia Brave con la lingua (2018).
Con la raccolta Un buon posto dove stare (La nave di Teseo, 2017) ha vinto il Premio Campiello Opera Prima ed è stata finalista al Premio Chiara, Premio Settembrini, Premio Berto e Premio Zocca Giovani.
Un buon posto dove stare, è il romanzo -dirompente- che Francesca Manfredi presenta nel cartellone delle Klimt’s Ladies e che riavvolge il nastro della nostra vita, dal rumore assordante al silenzio, in un mondo che non smette di parlare.
Con una scrittura nitida e puntuale, che segue come una pelle l’evoluzione interiore di Cristina e il suo rapporto con il silenzio, l’autrice scrive un romanzo teso e potente, che riflette sulla solitudine oppressa dal caos, sul vuoto comunicativo dei nostri rapporti, sulla forza che ancora può avere la parola, quando rinasce vergine e vera.
Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, nella biblioteca di dipartimento dell’Università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma in particolare.
Ha avuto qualche relazione di breve durata – una, in particolare, che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta – un flirt con Daniele, conosciuto da poco, e un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei sembra tendere infatti all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita.
Una sera, presa da un impulso momentaneo, Cristina decide di eliminare i suoi profili social.
Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina decide di smettere di comunicare.
Pur continuando la sua vita quotidiana, si priverà delle parole, della voce, dei gesti, mantenendo una comunicazione dapprima essenziale e, infine, eliminando anche quella.
Cristina sempre più sembra scivolare in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio tende a diventare la scelta di una sparizione dal mondo.
Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, una schiera di persone decide di emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi e se tornerà.