Intervista ai “Bykers”: passione e spirito per tenere viva la cultura live

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L’impegno va premiato e noi, nel nostro piccolo, proviamo a premiarlo. Lo abbiamo fatto con i ragazzi del Circolo Bykers di Roveleto di Cadeo, che nonostante non se ne parli molto, continuano a portare avanti una idea o addirittura la possiamo ormai definire una cultura della musica live, che sempre più difficilmente si trova in giro.

Per questo abbiamo sfidato il freddo intenso del gennaio di Roveleto di Cadeo (non è lo Stelvio, ok, ma c’era freddo comunque. Ndr) e siamo andati ad intervistare il nucleo centrale dei ragazzi che gestiscono quella che una volta era la scuola del paese. Loro sono: il Presidente Stefano “Piccia” Parmigiani, il Vice Pres. Luca “Icio” Gentili, il tesoriere Roberto Foletti, Stefano “Puccio” Perazzi, Enzo Rotondi e Leonardo Carnelutti; finita la lista, possiamo partire.

Come è nata l’esperienza Bykers?

Il gruppo Bykers nasce nel 1989 da una cerchia di ragazzi appassionati di motociclismo. Da lì il gruppo si è consolidato fino a quando il comune di Cadeo, a fine anni ’90, ha donato un posto per guardare i Gran Premi ma anche semplicemente per aver un luogo fisico di riferimento, quel luogo era questa vecchia scuola. Il passaggio successivo è stato nel 2003 quando ha aperto come circolo, prima come “bar ritrovo” di un gruppo amici, poi per i primi, piccoli, live, perché l’altra cosa che avevano in comuni i ragazzi, era la musica. Ultimo passaggio, l’apertura al pubblico.

Oggi a gestire il circolo, siete voi. Come si è formato questo nucleo?

Nel tempo. C’è chi ne fa parte ormai da anni ed è un po’ la memoria storica e che è presente da oltre 6 -7 anni. Altri sono arrivati, anche come parti vere e proprie dell’organo dirigente, da quando si è insediato il nuovo direttivo. Gli ultimi ad essere entrati sono stati Enzo e Leonardo che ormai festeggiano l’anno all’interno del gruppo. Quello è stato un momento importante sia perché è subentrato il nuovo direttivo, sia perché il comune ci ha rinnovato per 4 anni la gestione dei locali.

Oltre il direttivo, anche altre figure sono centrali…

Si perché per organizzare tutti gli eventi, ma soprattutto gestirli, ci vuole manodopera e disponibilità di più soggetti. In qualche modo, fra chi fa la parte tecnica, si mette dietro a dei fornelli o alle spillatrici, chi segue la programmazione e segue i gruppi e le loro richieste, riusciamo a gestire a 360° tutta la gestione. Fra queste figure c’è un gruppo di ragazze che sono entrate nell’ultimo periodo e lo hanno fatto spontaneamente (senza bisogno di quote rose insomma) passando da un lato all’altro del bancone o, ancora, chi è rimasto molto presente come l’ex Presidente Alberto “Berto” Belloni, ricordato negli annali dei Bykers per un ordine da 700 Euro di grappa (finita a fatica dopo anni, solo poco tempo fa).

Abbiamo parlato del rinnovo della gestione, com’è il rapporto (non sempre facile in vari luoghi) con l’amministrazione?

Il rapporto è buono sia con l’amministrazione in generale sia con il sindaco Bricconi in particolare. E’ soprattutto un “vivi e lascia vivere” che ci permette di essere abbastanza agili nelle decisioni. Noi dalla nostra parte abbiamo messo a posto la scuola rendendola vivibile in tutti gli spazi che utilizziamo e loro ci hanno lasciato libertà di muoverci. Sottolineiamo questo perché di tempo utilizzato per pulire e rimettere a nuovo, ce ne è voluto davvero molto.

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Un lavoro fatto nei ritagli di tempo che ognuno si prende. Tutto ciò comporta più un impegno economico o di tempo?

E’ uno sforzo soprattutto economico. Siamo tutti volontari e appunto troviamo il tempo dopo il lavoro e, ovviamente, sacrificando alcuni giorni liberi, però a compensare queste cose c’è tanta motivazione. Poi i lavori più grossi ci sono, in gran parte, all’inizio dopo la sosta estiva per rimettere a posto il locale Però per il resto si fa tutto molto volentieri.

A chi è qui già da anni: come vedete la partecipazione nei ragazzi più giovani?

Qualche anno fa si è provato un ricambio generazionale, però i ragazzi non hanno colto appieno lo spirito dei Bykers. Non c’è il trasporto di qualche anno fa e c’è invece una mancanza di iniziativa fra i più giovani. Già 10 anni fa c’era molta più gente, basta pensare a quanta manodopera c’era per la festa della birra a Cadeo. Dall’altro lato c’era anche gente che ti tirava dentro e ti insegnava, ti spronava forse meglio di come facciamo noi, però c’era la voglia di stare lì, fare birre e da mangiare, Oggi o tiri dentro una compagnia oppure è molto difficile.

Passando al lato musicale, venite da gusti musicali simili o diversi?

Gusti abbastanza diversi. La nostra fortuna è che l’ingresso del nostro Presidente, che ama in particolar modo le situazioni musicali pre e post serata, ha portato ad avere più attenzione verso la parte djset e questo ha lasciato più spazio alla parte del gruppo che invece è più focalizzata sui live veri e propri. Spesso in questo modo riusciamo a conciliare gusti diversi e il risultato di questa interazione si vede nel ricambio di pubblico. Vediamo generazioni diverse perché le proposte sono differenti in base ai gusti diversi che ci sono.

Proprio su questo, qual è il vostro bacino d’utenza?

E’ soprattutto sulle zone più vicino come Cadeo e Castell’Arquato, perché, anche se siamo vicini alla città, il nostro pubblico da lì viene molto poco. Ovviamente cambia in base alla serata e soprattutto alla proposta. Come poche settimane fa quando per seguire un live sono venute tante persone da Cremona e da Pavia.

Come e quando nasce la vostra programmazione?

Di solito si fanno riunioni periodiche durante il momento “pulizia”, perciò circa una volta a settimana. Ci scrivono almeno due proposte al giorno, e anche se noi ascoltiamo tutto, poi posto in cartellone, dato che facciamo due serate al mese, è sempre poco. Noi cerchiamo di partire da quello che ci piace, poi valutiamo le proposte e cerchiamo quelle più adatte e che più ci convincono.

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Collaborazioni con altre realtà della zona?

Una importante è stata una con Desert Fox quando avevamo una serata al mese organizzata da loro, una opzione che non ci dispiacerebbe rivederla materializzarsi in futuro. Oltre a questa, un’altra situazione che viene da fuori Bykers e che ci fa sempre molto piacere ospitare, è il saggio che organizza la Crazysound, la scuola di musica di Podenzano. Con loro siamo sempre in contatto, come siamo sempre in contatto con i ragazzi di Collettivo 14. Noi spesso siamo da loro e loro spesso vengono a fare un giro da noi. Cerchiamo sempre di non accavallarci con le serate sia per i buonissimi rapporti che sono cresciuti nel tempo, sia perché sarebbe veramente stupido sovrapporre degli eventi a così poca distanza gli uni dagli altri.

Come è cambiato secondo voi il rapporto con i live?

Prima si usciva e basta. Si usciva e si andava in un posto a prescindere, senza sapere che cosa c’era e cosa si faceva, e c’era sempre tanta gente in giro. Adesso invece tanti ragazzi prima di uscire, vogliono sapere che cosa c’è e anche se c’è già qualcuno. Oggi la gente va dove c’è la gente. Magari nello stesso tempo in cui noi, ma anche un altro posto dove si suona dal vivo, ha un gruppo della madonna, c’è un postaccio pieno di gente solo perché in quel momento va di moda. Questo da un lato rende più stimolante cercare un gruppo che è nelle corde di chi ascolta e che di conseguenza ti fa fare una grande serata e ti dà soddisfazione che la cosa abbia funzionato, dall’altro lato è anche una continua scommessa.

I piani per il futuro?

Noi vorremmo sempre fare tante cose che abbiamo in testa, poi i soldi ma anche le tempistiche, ci permettono di farne alcune ma altre no. Poi noi dobbiamo fare calcolo che il nostro luogo contiene un certo numero di persone e non oltre. Poi ovviamente c’è la serata che vuoi spingere molto e allora ti concedi qualcosa in più. Nella nostra programmazione di solito ci sono tante cose piacentine per premiare il territorio, ma anche proposte esterne. Di sicuro non troverete mai delle serate non volute. Anche se gli sforzi sono tanti, ci piacerebbe essere un punto di riferimento per i live, luogo che adesso un po’ manca.

Ricordiamo che la programmazione dei Bykers prosegue già da questo fine settimana con il live dei Low Light, con un tributo ai Pearl Jam. Programmazione che proseguirà fino a primavera che, state tranquilli, noi continueremo a seguire.

Ndr: Quando ci hanno detto che hanno finito la grappa “a fatica”, non ci abbiamo creduto più di tanto. 

Summertime In Jazz