Il Festival del Rock d’Autore arriva al suo atto finale, quello più “brit” di tutti. Giovedì sera a San Nicolò per la chiusura della rassegna nata dalla collaborazione del Melville con Officine Gutenberg, arriva Il Senato. Una superband che dopo i primi live in primavera, torna per 5 date, una di fila all’altra, che partono domani sera a Cuorgnè in provincia di Torino, e che giovedì arriverà al caffè letterario di San Nicolò.
La band è formata da 5 elementi: Fay Hallam, Andy Lewis, Luca Re, Alex Loggia, Tony Face Bacciocchi; e rappresentano un insieme di storie e carriere diverse unite dalla stessa scena mod/garage beat italiana e inglese. E allora, approfittando della sua disponibilità (e anche del fatto che della rassegna è anche co-organizzatore), abbiamo fatto 6 veloci domande a TonyFace Bacciocchi.
Come riparte il viaggio de Il Senato dopo la prima parentesi di maggio?
Sempre con grande entusiasmo. È un’esperienza unica e molto intrigante e siamo contentissimi di ritrovarci.
Tornando alle origini, da cosa nasce questa superband?
Molto casualmente da una serie di strani incroci che ci hanno portato a buttare in piedi un progetto nato come esperienza estemporanea e che poi è invece diventata qualcosa di più concreto e duraturo.
Quanta conoscenza c’è fra di voi oltre il palco?
Con Alex loggia e Luca Re c’è un rapporto che dura da 35 anni. L’uno negli Statuto, l’altro nei Sick Rose, ci siamo incrociati mille volte sui palchi di mezza Italia, in studio di registrazione, abbiamo più volte collaborato anche discograficamente. Fay Hallam l’ho sempre seguita nelle sue precedenti incarnazioni musicali, vista a Londra con Makin Time e Prime Movers, ho tutti i suoi dischi solisti. Stupendo suonare insieme ora. Allo stesso modo di Andy Lewis che ho ammirato più volte da sotto il palco, guardandolo a fianco di Paul Weller ed ora alla mia destra ad accompagnarmi nella band. Incredibile. Nella data piacentina purtroppo Lewis non ci sarà, fermato da un grave lutto in famiglia. Ci raggiunge il giorno dopo. Al suo posto Zak Loggia, figlio di Alex Loggia.
Quanto è difficile mettere insieme artisti diversi con percorsi musicali differenti, in un’unica realtà?
È al contrario estremamente facile. Abbiamo tutti parecchia esperienza concertistica e siamo uniti dagli stessi gusti ma soprattutto dalla stessa passione. È tutto naturale e semplice.
Nel frattempo è uscito anche “Un giorno senza amore”. Su questo primo prodotto fisico, cosa ci puoi dire?
E’ stato un processo naturale anche questo. L’esigenza di mettere in musica qualcosa di nostro. “Un giorno senza amore” è la cover in italiano di “A day without love” dei Love affair, mentre l’altro brano “Cielo viola” è composto e cantato (in italiano!) da Fay Hallam.
Siamo sicuri che come a maggio, anche questa full immersion di date avrà successo, ma dopo, quali saranno i prossimi passi de Il Senato?
Suonare ancora dal vivo mentre stiamo pensando ad un album di inediti per il prossimo anno. L’entusiasmo c’è .