Dopo aver inaugurato la stagione lirica del nostro Teatro con Elisir d’Amore di Donizetti, al Coro del Teatro Municipale di Piacenza (con un organico di oltre 60 coristi e diretto dal Maestro Corrrado Casati) tocca un altro importante compito: tenere a battesimo, il 18 e il 19 ottobre, il Teatro Zandonai di Rovereto dopo più di 10 anni di chiusura per restauri. Insieme all’Orchestra Haydn di Bolzano, verrà presentata la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven. Ma la traferta non finisce qui perchè, nei giorni successivi, continuerà il tuor in trentino. Infatti il Coro si esibirà il 21/10 nell’auditorium Haydn di Bolzano e il 22/10 nell’auditorium Santa Chiara di Trento all’interno delle stagioni concertistiche di entrambe le città.
La sinfonia n. 9 in Re minore Op. 125 di Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827) è probabilmente fra le opere più note di tutti i tempi e uno dei modelli che hanno segnato il successivo sviluppo del suo stesso genere. Le sue dimensioni e le innovazioni di cui è portatrice ne fanno infatti un’opera di cruciale importanza, talmente ricca da divenire assolutamente determinante per l’intera evoluzione della storia della musica. E’ l’ultima sinfonia composta da Ludwig van Beethoven, quando era completamente sordo. Fu completata nel 1824 e nell’ultimo movimento include parte dell’ode An die Freude (Inno alla Gioia) di Friedrich Schiller.
La sinfonia è stata la prima maggiore composizione sinfonica con voci (rendendola quindi “corale”). Le parole sono cantate nell’ultimo di 4 movimenti dai cantanti solisti e dal coro. Utilizzata spesso anche nelle colonne sonore di molti film, nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall’UNESCO Memoria del mondo.