Erano arrivati in studio nel giugno scorso senza un nome, con le idee non troppo chiare, e fino a poco prima non c’erano nemmeno tutti (erano 3 sugli attuali 4), però con la voglia di arrivare a creare qualcosa, di dare vita ad un prodotto. E il prodotto è uscito: un Ep di 4 tracce dal nome “Il lato sbagliato”. Insieme a quello è arrivato anche il nome: “Stereo Gazette” (nome nato da un momento di profondissima riflessione da parte della “voce” Alessandro Gazzola. Per approfondimenti chiedete direttamente a lui…).
Gli Stereo Gazette sono 4 ragazzi di Piacenza e dintorni, che dopo esperienze diverse si sono trovati (bene) e hanno provato a mettere in musica e parole, momenti e situazioni della vita di tutti i giorni. Dato che è il loro primo prodotto, è giusto citarli uno per uno: Alessandro Bernieri alla chitarra, Alessandro Gazzola voce, Raffaele Boledi al basso, Riccardo Dallagiovanna alla batteria.
Il gruppo parte dalle ceneri degli Skyways, un progetto che non è decollato ma che però ha messo le basi della collaborazione che ha portato all’Ep di oggi. Un disco completamente in italiano, a differenze delle esperienze passate dei ragazzi, semplicemente per esprimersi più direttamente al pubblico, tralasciando le facilitazioni che l’inglese può fornire, e per essere più chiari.
[[{“type”:”media”,”view_mode”:”media_large”,”fid”:”2239″,”attributes”:{“alt”:”La copertina de \”Il lato sbagliato\””,”class”:”media-image”,”height”:”480″,”style”:”margin: 5px; float: left;”,”title”:”La copertina de \”Il lato sbagliato\””,”typeof”:”foaf:Image”,”width”:”480″}}]]“Il nome dell’album proviene dal titolo di uno dei 4 pezzi che proponiamo – ci hanno spiegato i ragazzi – quello che a noi è sembrato più diretto. Il tema centrale di questo pezzo è quello del sentirsi chiusi in una routine in cui non ci si riesce ad esprimere, in cui la parte rappata (T-Flow dei Jack Folla) rappresenta quel grillo parlante cha spesso ci fa da alter ego”.
I testi, appoggiati su sonorità tipicamente pop-rock, parlano di tematiche comuni a tanti giovani, dall’inutilità di alcuni momenti della vita con cui a volte ci si sente in dovere di confrontarsi (Banalità) alla velocità delle giornate che spesso ci fa perdere i momenti dell’attesa, momenti che si lasciano un po’ per strada (Io ti aspetto). “Binario morto” invece è meno introspettiva, si distacca un po’ dalle altre, è una canzone un po’ più libera.
Come hanno tenuto a sottolineare “A noi non interessa puntare per forza in alto, la cosa importante è che quello che facciamo arrivi diretto e chiaro a chi ci ascolta. Vogliamo far passare quello che viviamo sulla nostra pelle, quello che entra dentro alla vita di tutti noi, ogni giorno”.
Gli Stereo Gazette potete ascoltarli su Spotify (oltre a comprarvi il disco!), vederli nel loro videoclip de “Il lato sbagliato” e ancora meglio se li seguite dal vivo. Dove? A Parma il 24 aprile al bar Cristallo, poi ad Acqui Terme, e al loro ritorno a casa, l’8 maggio al Melville di San Nicolò e il 17 al Teatro Trieste, prima dell’Orzorock a luglio. Poi verrà il momento di “Chiuderci in sala prove e lavorare su un album intero già per il 2016”. La prendiamo come una promessa.