Cominciamo subito dal testo… poi arriveremo all’intervista
E’ UN SEGRETO
Muoviti, muoviti, un tizio ha detto che non c’è più tempo
Qualcuno lo ha scambiato per un pazzo
Nelle tasche aveva un segreto
diceva come mai che cos’è che ha rovinato tutto
stupide logiche, strategie per guadagnare
e ben poco da sognare.
Poi disse: “guarda quanto ti sei perso fino qua
Troppi compromessi per un po’ di finta libertà”
e aggiunse: “muoviti, muoviti, muoviti!
non c’è più tempo”.
Lui disse: “muoviti muoviti per cambiare il senso.”
Ti prego “muoviti muoviti che c’è ancora spazio
per tutto il bello che, il bello che, il bello che abbiam lasciato”
Che cos’è. Che cos’è che tiene nel cappello? Sono solo favole,
riesce a vedere il cielo con la sua sfera di cristallo.
Lui disse: “muoviti muoviti muoviti
non c’è più tempo”.
lui disse muoviti, muoviti, muoviti, per cambiare il senso”.
Ti prego: “muoviti muoviti che c’è ancora spazio
per tutto il bello che il bello che il bello che, abbiam lasciato.
Poi guarda su, non ci son confini nel blu.
ti devi muovere muovere, inizia tu a cambiare”.
E aggiunse: “muoviti, muoviti, muoviti,
non c’è più tempo”.
Lui disse: “muoviti muoviti per cambiare il senso”
Ti prego: “muoviti, muoviti, che c’è ancora spazio
per tutto il bello che il bello che il bello che abbiam lasciato.
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E’ un segreto è l’ultimo parto di una delle nostre donne della canzone: Maddalena Conni.
Uscita da qualche giorno e in programmazione su diverse radio, in perfetto equilibrio tra il messaggio personale, tipico di ogni canzone di Maddalena, e l’occhiolino che strizza verso sonorità più pop che, lo speriamo, possano spingere al canzone ad essere più presente nelle programmazioni radiofoniche
Maddalena, da cosa nasce questa canzone?
Sono sincera è nata un po’ di tempo fa. Ma ha preso forma in questo periodo di reclusione forzata. E’ una riflessione sul non perdere tempo, sempre poco e, lo abbiamo toccato con mano proprio in questi giorni, sempre più prezioso. Sull’importanza dell’agire, sul senso che la vita di ognuno di noi acquista nel momento in cui agiamo.
Racconta allora.
Il principale protagonista è questo pazzo signore, anziano sì, ma ancora giovane romantico che ci spinge a prendere in mano la vita e viverla in tutti i suoi aspetti. E’ una digressione sul vivere e sul muoversi. Ma anche sui confini (“guarda lassù non ci sono confini nel blu”) una frase molto semplice ma che testimonia la mia insofferenza verso i confini che noi uomini mettiamo ad altri uomini a queste forme di razzismo, subdole e quotidiane che allontano invece di avvicinare le persone. Dal prendere esempi dalla natura che non mette confini (al massimo mette ostacoli naturali, Acqua, Montagne, Cielo, ma sempre superabili).
Al primo ascolto la canzone è ancora più spinta verso suoni molto più pop rispetto al tuo solito.
Senza tradire la mia vena cantautorale ho cercato di rendere al canzone più “libera” nel senso che potesse essere ascoltata fuori dalle sfera intima delle mie conoscenze e dei miei fedeli fan. Anche un po’ più orecchiabile perchè potesse passare con maggior semplicità nelle programmazioni radiofoniche, cosa che sta capitando. E di questo devo ringraziare gli arrangiamenti di chitarra di Matteo Calza e il lavoro di promozione di Umberto Labbozzetta.
E’ un segreto è l’unico brano a cui hai lavorato?
Certo che no! Tanti sono i brani a cui ho lavorato in questo periodo. Mi piacerebbe far uscire un altro singolo e poi il disco intero che però arriverà il prossimo anno. E poi non nego che mi sta intrigando un’altra idea: quella di scrivere per altri.
In che senso?
Sono stata un mese, come tanti altri, reclusa in casa. Li ho passati a scrivere in modo intenso. Alcuni brani sono molto “miei”, ma sono usciti anche brani, sia nel testo che nelle melodie, che io non saprei cantare e/o interpretare. Mi piacerebbe molto che potessero prendere il volo e che fossero altri ad interpretarli. Oltretutto è davvero emozionante sentire un tuo pezzo interpretato da un altro cantante. Diventa qualcosa di completamente diverso ed è come una magia.