Anche per Tendenze abbiamo voluto andare oltre quello che vedremo con i nostri occhi nel prossimo fine settimana, incontrando chi c’è dietro il “carrozzone”. Per questo abbiamo intervistato Luca Esposito di Leto, la start-up che ha preso in gestione il festival più importante della nostra città, a meno 2 giorni dallo start ufficiale.
Come è nata questa avventura?
Noi di Leto siamo una società neonata che ha come obiettivo la creazione di eventi. Siamo partiti vincendo un bando comunale per le start-up e poi è arrivata la possibilità di prendere in mano Tendenze anche in questo caso vincendo un bando. Prima però ci siamo guardati in faccia e abbiamo cercato di capire se c’erano i margini, le competenze e le energie per affrontare questa avventura. Quando abbiamo visto che c’erano molti amici e associazioni che potevano sostenerci e aiutarci, siamo partiti.
Questo immagino sia stato un punto focale per arrivare al prodotto che vedremo da venerdì…
Non ci sono dubbi, senza l’aiuto di tutti i soggetti che sono entrati a far parte, anche in piccolo modo, nell’organizzazione generale, non ce l’avremmo mai fatta. Tendenze 2015 è organizzata da noi di Leto insieme a Crows Eventi ma solo con l’unione delle forze che è nata in queste settimane con tutte le altre associazioni è stato possibile creare il festival.
Una bella responsabilità quella di prendere in mano Tendenze…
Una responsabilità molto grande, non solo economicamente ma anche sentimentalmente. Noi siamo cresciuti con Tendenze e una motivazione molto forte è stata quella di non voler vedere sparire questa manifestazione. Vogliamo renderle omaggio senza trasfigurarlo, cambiando qualcosa ma rimanendo legati alla vecchia tradizione.
Com’è il rapporto con chi vi ha preceduto?
E’ un legame quasi fraterno. Prima di avere un approccio al bando che ci ha portato alla gestione del festival, abbiamo parlato con le vecchie gestioni per carpirne i segreti. E’ un festival molto impegnativo, sotto diversi aspetti. Dal punto di vista musicale la consulenza è stata fondamentale perché sia Nicola Curtarelli che Tony Face Bacciocchi, ovviamente insieme al direttore artistico Pietro Corvi, conoscono molto meglio di noi il panorama piacentino. Li svegliamo anche di notte per risolvere problemi e per questo li ringraziamo.
E dei co-organizzatori del festival cosa ci dici?
Con Crows Eventi la sinergia è cresciuta col passare del tempo. E’ un’associazione che ha trovato una sua connotazione ben definita e che ha già diversi eventi organizzati alle spalle. Pietro Corvi ha avuto un peso determinante nella creazione della line-up e nelle scelte musicali, questo anche grazie al suo grande radicamento sul territorio. Cosa fondamentale anche per quanto riguarda la creazione di quella “rete” importantissima per promuovere l’evento.
Quali sono le preoccupazioni più grandi di un organizzatore?
La prima preoccupazione è sempre il tempo. Tendenze quest’anno non poteva essere organizzato in un altro momento, perciò lo abbiamo strutturato in modo che ci sia un riparo, ma il tempo ci deve aiutare. Un’altra preoccupazione è legata al coordinamento di tutti quelli che lavoreranno contemporaneamente a stretto contatto poiché, e vuole essere una caratteristica, vogliamo un festival dinamico. Poi, ovviamente, la sicurezza. Quando c’è tanta gente (o almeno lo speriamo) nello stesso posto, ci possono sempre essere dei problemi, però confidiamo nei fruitori e nella loro voglia di divertirsi.
La domanda “Ma chi ce lo ha fatto fare?”, è già sorta?
Nelle ultime due settimane, almeno un paio di volte al giorno. Dall’altra parte però l’energia che troviamo in giro e nelle persone che ci aiutano e sostengono in questo cammino, ci fa sentire tutta la forza per portare avanti questo sforzo. Anche se qualche volta la domanda ritorna…
82 proposte musicali. Un numero non indifferente!
Sono molte, però vogliamo sottolineare che questa scelta non è stata data dalla voglia di strafare, ma dalle tante richieste pervenute (oltre 120) e dal fatto che abbiamo voluto partire prima con la musica e non solo. Vogliamo un festival che inizi prima, anche con la presentazione di libri e con la possibilità di avere un proposta culinaria più ampia rispetto al passato. Vogliamo che a Tendenze non si ascolti solo tanta e buona musica, ma che si possa fare anche altro.
Qual è l’obiettivo di questa prima edizione targata Leto/Crows eventi?
Il nostro desiderio è quello di mettere un seme per far vedere che ce l’abbiamo messa tutta. E’ un anno di transizione ma vogliamo far vedere che Tendenze può e deve andare avanti nei prossimi anni. Ha rischiato di non esserci ed invece ci sarà. Era importante farne parte. Musicalmente noi la consideriamo come una passerella, un’occasione importantissima per il progetto musicale di tanti artisti. Un punto di partenza.