L’uscita ufficiale è fissata per il 1° giugno (anticipata dal release party al Baciccia di venerdì 25 maggio quando uscirà anche il primo video) ma noi abbiamo accorciato i tempi incontrando dopo più di due anni, i Lots. Li abbiamo trovati cambiati (anche nel nome) e “aumentati” ed ora li abbiamo davanti per parlare del loro “Persi”.
Praticamente ci siamo conosciuti esattamente due anni fa…
Al tempo del “Il mago di Lots” e nel frattempo si sono aggiunto due nuovi componenti, Mirko (Mariani) e Andrea (Speroni).
E oltre alla loro entrata, che cosa è cambiato?
È cambiata la ricerca del sound che adesso è più rappresentativo di quello che veramente siamo oltre ad essere più innovativo. Abbiamo cercato qualcosa che ci rispecchiasse di più e che allo stesso tempo ci facesse evolvere. Questi cambiamenti sono avvenuti già a poca distanza dall’uscita del Mago di Lots, ma in mezzo c’è stata l’estate di lancio dove abbiamo suonato molto e provato e scritto poco, così come la partecipazione ad Emergenze Festival che se da un lato è stato davvero bello perché siamo arrivati alla finale dell’Alcatraz, dall’altro lato ci ha tenuto completamente occupati rallentando il lavoro per cose nuove.
Intanto che ci siamo: che esperienza è stata Emergenze?
È stato davvero importante come crescita dal lato professionale perché ha voluto dire più consapevolezza di come si lavora veramente dal lato artistico. C’erano band molto preparate e molto professionali e poi backliner e fonici che lavoravano in un modo incredibile. Suonare all’Alcatraz (nella foto di Lorenzo Desiati) anche solo per venti minuti è stato bellissimo.
Anche nella parte arrangiamento c’è stata una evoluzione…
Questo già sui pezzi che avevamo in precedenza ossia che nel corso del tempo abbiamo incominciato a suonare i pezzi vecchi in un altro modo. Da quello infatti è nato un altro suono, quello che caratterizza “Persi” e dove adesso si trovano chitarre elettriche, tastiere, banjo e fiati. Questo è arrivato forse perché sentivamo una pochezza nei suoni e ne cercavamo di più corposi.
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Come arrivata l’entrata di Mirko e Andrea…
La scelta fondamentalmente c’era già all’epoca della registrazione dell’ultimo album perché era stato studiato per essere suonato in 5, Michele (Barbieri) alla batteria – Andrea (Porcari) al basso – Marco (Zannardi) alla chitarra, ma poi al momento di salire su un palco bisognava essere in 5! E allora a quel punto sono arrivati loro.
Come sono arrivati questi brani nuovi?
Noi di solito produciamo molto anche singolarmente e poi portiamo alle prove tutto quello che è uscito fra di noi implementandolo tutti insieme per arrivare ad un prodotto finito. Questo, per un motivo o per l’altro, è stato per un po’ abbandonato e così il materiale si è accumulato fino ad arrivare a dieci pezzi da portare tutti insieme in sala di registrazione e per noi non era semplice anche solo da un punto di vista economico. Così abbiamo scelto di fare prima un ep, “Persi”, di 5 brani, per poi arrivare ad ottobre con un secondo che si chiamerà “Sofa” e poi un’uscita “deluxe” ad inizio 2019 che sarà comprensivo di questi due ep più altri 6 pezzi. Questa è un po’ anche una scelta di marketing nella logica di avere sempre qualcosa di nuovo da proporre.
Nel frattempo è arrivato anche Musicraiser!
Sono stati loro a contattarci per presentarsi e noi abbiamo preso giusto il tempo per confrontarci un attimo prima di accettare la proposta. Per noi era un’occasione da provare anche perché non avevamo niente da perdere e infatti così è stato: in tanti ci hanno dato una mano e siamo andati anche oltre il tetto prefissato.
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Come descrivereste questo “Persi” ed il prossimo “Sofa”?
Sono 5 canzoni, tutte un po’ più estive e positive, anche se nei testi non sempre esce questo, ma alla fine un po’ di speranza c’è sempre. In ottobre invece i pezzi saranno più riflessivi, più ragionati. Un discorso anche un po’ fatto “a pelle”: queste prime 5 canzoni ci davano più l’idea di estate e gli altri invece hanno sapore più intimo e di conseguenza autunnale.
Tutto questo lavoro da un po’ di tempo è sotto un nuovo nome, o meglio un acronimo con parole e significato diverso…
Si perché adesso Lots sta per Lost on the sofa. Lo abbiamo scelto perché l’altro sentivamo che non ci appartenesse più, non era nemmeno troppo pronunciabile e soprattutto adesso c’è un concetto dietro molto forte ossia che tante persone ora si annegano letteralmente dentro un divano invece che vivere. Prima per risolvere i problemi andavi al bar e magari trovavi qualcuno con cui parlarne, adesso ti metti sul divano e fai scorrere Instagram oppure ti vedi una serie. È un cambiamento di abitudini, giusta o sbagliata non lo sappiamo, ma è una vita sempre più da soli e meno all’esterno. E questo è un tema che torna tanto nei testi. Anche “Persi” gira proprio su questa tematica del sentirsi persi nella nostra comunità.
Per la parte tecnica invece che novità ci sono state?
La grossa novità è che per dargli vita abbiamo scelto di perderci in mezzo alla campagna in posto che deve rimanere assolutamente segreto! Abbiamo fatto questa scelta perché lì ci potevamo andare quando volevamo senza chiedere niente a nessuno e comunque, anche se a Mirko è toccato cantare in mezzo a due materassi, eravamo super attrezzati. Abbiamo registrato qualcosa all’Elfo, giusto quello che non potevamo fare nella nostra sala “segreta”, ma il resto è stato fatto là.
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Torniamo al disco, all’epoca della nostra prima intervista arrivavate con “Il mago di Lots” che rappresentava un viaggio musicale che partiva dall’accettazione di sé stessi…
Ed ha funzionato anche sotto quell’aspetto, avendo un riscontro nelle persone che si sono incuriosite di fronte al nostro prodotto. Proprio da quella esperienza è ri-partita l’idea di dare vita ad un nuovo concept album e alla fine ci siamo addirittura trovati davanti ad un concept “anno”! Infatti, anche se non così dettagliato, queste 3 uscite che abbiamo davanti hanno un comune filo rosso che le lega.
Di conseguenza andando già con lo sguardo più in là, cosa ci dobbiamo aspettare?
Sicuramente tanto materiale nuovo perché di pezzi ne abbiamo in abbondanza. Oltre a questo anche una serie di collaborazioni, una la troverete già in “Persi” che è quella con Martina Boni, ma poi anche alcune che avranno un richiamo al passato e alcune rivisitazioni.
P.S.: i ragazzi hanno tenuto a sottolineare più volte che Speroni è single, che ciò crea dei problemi, e allora dopo averlo fatto con Musicraiser, dategli una mano anche sotto questo aspetto. Grazie.