L’amore secondo Colpani e Brianzi: fuori ora “Questo Sogno Tenero”
I due musicisti piacentini e l’ultimo lavoro nel segno di Elvis, sulle piattaforme da oggi 11 dicembre
“Questo Sogno Tenero” è il titolo che accompagna l’uscita in digitale, oggi 11 dicembre, di due brani realizzati da Alessandro Colpani e Francesco Brianzi. La coppia di giovani musicisti piacentini -già vincitrice del Premio Lunezia 2019 nella sezione “Musicare i poeti” e del Premio “Accendi la Resistenza” 2018, dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Torino “G. Agosti” mettendo in musica poesie di Dante Alighieri e Luciano Gherardi- si è dedicata alla realizzazione di due brani, la cui origine e successiva elaborazione è sicuramente singolare. Le tracce inserite in “Questo Sogno Tenero” consistono infatti in due traduzioni in italiano di celebri brani preesistenti: Aura Lea (Questo Sogno Tenero) e Can’t Help Falling In Love (Non Posso Che Innamorarmi Di Te).
Il lavoro nasce dunque dall’opera di musicisti del passato. La title-track “Questo Sogno Tenero” è infatti un adattamento in chiave bossa-nova del canto tradizionale statunitense Aura Lea, originalmente composto da George R. Poulton e William Whiteman Fosdick, pubblicato nel 1861 durante la guerra civile. Nella traduzione di Colpani, del testo originale in cui un merlo canta di un amore lontano trapela il “sogno tenero”, quello ad occhi aperti e “che non finirà” -contrapposto al “sonno effimero” così come recita la loro versione italiana-. L’arrangiamento scritto da Brianzi ne sottolinea la dimensione onirica, ma al tempo stesso danzante, attraverso una fitta relazione ritmica tra chitarra, pianoforte e percussioni (tra cui vibrafono, glockenspiel, agogo, cowbell, maracas) e la voce di Colpani, colorata dalle seconde voci di Elena Brianzi. Il secondo brano della release è un’ulteriore traduzione, intitolata “Non Posso Che Innamorarmi Di Te”: si tratta di una rivisitazione della “Can’t Help Falling In Love” degli autori Luigi Creatore, Hugo E. Peretti e George Weiss, resa celebre da Elvis Presley. Stavolta l’arrangiamento, “rispettoso” della versione nota ai più, vede la partecipazione di Giorgio Strinati al corno francese. Si tratta di una ballad in cui il tema del “sogno” è reso da un dondolante andamento terzinato della chitarra classica, su cui si appoggia un delicato accompagnamento di pianoforte, percussioni, celesta e sintetizzatori.
“Tradurre Elvis può sembrare anacronistico, ma l’idea, nata nel 2016 per Michele e Giulia, due nostri amici che si sposavano e ai quali abbiamo voluto regalare una sorta di “primo ballo”, grazie al sostegno di altri amici, ha significato confrontarsi con un’icona che suo malgrado è ancora vivente. Così il progetto ha ritrovato slancio nella volontà di voler rendere raggiungibili parole a cui, complice la loro lunga storia, siamo diventati sordi. Ciò che ha permesso ai brani di attraversare i tempi è anche una musicalità propria, che abbiamo provato a tradurre. Quest’anno è uscita tanta musica, qualcosa è stato riscoperto nonostante tutto, questo ci fa pensare che sia il momento giusto per pubblicare due canzoni che speriamo possano incontrare un pubblico più esigente, pronto a conoscerle in una nuova chiave”. (Alessandro Colpani)
Le canzoni, registrate all’Elfo Studio di Tavernago, sono realizzate in collaborazione con il bassista e sound-engineer Andrea Speroni, che segue la produzione di Colpani e Brianzi dalla prima ora. La copertina, che traduce graficamente i brani in una variopinta illustrazione, è stata realizzata da Edoardo Balordi su disegni di Isotta Armenise (in arte Carioca Girl).
“Sono molto contento di come “suonano” queste due tracce. In un’epoca in cui viene chiesto agli artisti di pubblicare senza sosta seguendo il mercato, Ale ed io ci siamo fatti proprio un bel regalo, riaprendo a distanza di anni questo progetto un po’ “retrò” e portandolo, con i giusti tempi, ad un nuovo compimento. È stato molto divertente, soprattutto grazie alla capillare rete di collaborazioni che siamo riusciti a creare. Non possiamo non ringraziare l’instancabile Andrea Speroni, che ci segue da sempre in produzione e accontenta ogni nostro capriccio. Così anche mia sorella Elena e gli amici Giorgio, Isotta, Edoardo, Michela, fondamentali per la riuscita del progetto. Penso sempre che fare musica sia un privilegio, specie nella preziosa relazione con chi contribuisce alla realizzazione alle tue idee musicali: a maggior ragione in questo difficile periodo per la musica e per tutti”. (Francesco Brianzi)