In viaggio verso Casablanca con gli Still Noise
Un nuovo singolo pensando alla musica in un posto esotico
Se consideriamo Jimmy Marrone (uscita poco più di un mese fa) solo come un piccolo antipasto, Casablanca è a tutti gli effetti il nostro primo singolo dopo l’era di Antares.
Basta ascoltare giusto i primi secondi per captare un drastico cambiamento di sonorità: c’è l’autotune, un loop arabeggiante suonato da un mandolino, percussioni cinematografiche, un pre-ritornello trap, sintetizzatori e pad ovunque.
Ancora non ci capacitiamo di come Orzorock ci abbia permesso di far uscire una canzone così, ma è anche per questo che la consideriamo come una seconda famiglia: crede nella nostra visione anche quando sembra un delirio, è una mamma che ti dice “okay, fai pure” quando le chiedi se puoi tatuarti una scritta gigantesca sul petto.
Per noi, invece, Casablanca è sempre stato un pezzo solidissimo.
Non abbiamo mai avuto ripensamenti o preoccupazioni sulla direzione in cui stavamo andando.
Il pezzo è nato in un pomeriggio, grazie a MAUDI (il nostro produttore), che ha preso un riff di chitarra suonato da Nicolò, l’ha ri-arrangiato e risuonato in chiave arabeggiante.
Da allora il singolo non è mai cambiato (a differenza di Jimmy Marrone che è stato riscritto un sacco di volte).
Casablanca è a tutti gli effetti il consolidamento della nostra nuova direzione musicale, quella in cui ci divertiamo a scrivere canzoni catchy sperimentando con i suoni, cercando sempre di immaginarci come suonerà live.
Che poi, il testo parla proprio di quello.
Liricamente Casablanca è un trip di Gabriele nato dalla frustrazione di ritrovarsi a suonare alla fine sempre nei soliti posti (oppure di non suonare affatto come quando eravamo in lockdown).
Quindi, come sarebbe suonare in un posto esotico?
Come sarebbe avere un festival nel deserto, tra beduini e danzatrici del ventre?
Quella del suonare live è una tematica ricorrente per noi, c’è anche in Jimmy Marrone.
Questo perché la dimensione degli Still Noise è sul palco, non in studio.
Anche se, fortunatamente, in studio abbiamo persone di fiducia che ci aiutano a tirare fuori il meglio dei nostri pezzi: come Daniele Mandelli che si è occupato del mix presso l’Elfo Studio di Tavernago, e Dan Coutant, che si è occupato del master presso il Sunroom audio studios di New York (chi l’avrebbe mai detto che un giorno Tavernago e New York sarebbero finite nella stessa frase, eh?).
Jimmy Marrone ha aperto la nostra nuova era, e siamo felici del riscontro che ha avuto, ora siamo curiosi di scoprire se quelle stesse persone saranno disposte a seguirci per questo nuovo viaggio.