I ragazzi di Musici per caso, il locale del Dopolavoro ferroviario di Piacenza, li abbiamo conosciuti ormai tempo fa, appena dopo il via ufficiale della loro attività di programmazione musicale in zona stazione. Oggi li abbiamo velocemente ritrovati per due motivi. Il primo è che ora si sono dati un nome come gruppo, il secondo è che per le prossime settimane hanno messo in piedi una programmazione da live club di spessore.
Prima di andare ad esplorare quello che ci aspetta al Dopolavoro ferroviario di Piacenza a partire già da questo venerdì (senza dimenticare che è appena passato il live di Kaufman), abbiamo fatto 3 domandine hai ragazzi che da qualche giorno lavorano sotto il nome di Collettivo Zest.
Dato che la novità è quella del nome, raccontatecela!
Beh, il nome è inglese e non ha un unico significato. Lo abbiamo scelto perché fra i tanti, vuol dire passione, entusiasmo, allegria, frenesia nel fare le cose. Poi significa anche “scorza”, ma diciamo che le altre accezioni sono quelle che ci interessano di più. A parte gli scherzi, non è stata solo una scelta di termini, ma proprio un’esigenza di formalizzarci come organizzatori, di darci una personalità separata dal locale e non precluderci nulla all’esterno.
Come sono stati questi primi sei mesi di musica live dal lato dell’organizzazione?
Diciamo che ormai abbiamo ingranato. Stiamo andando abbastanza bene e con pazienza cominciamo a vedere risultati sempre migliori, soprattutto perché stiamo vedendo che chi partecipa è sempre molto giovane. Come organizzazione, dopo le prime difficoltà, adesso riusciamo a gestire un po’ tutte le situazioni facendo andare sempre tutto liscio e per noi che non lo facciamo di mestiere, è già un bel risultato.
Dato che la programmazione arriva addirittura a fine aprile, cosa ci potete dire?
Che la scelta della line-up dei prossimi mesi è sempre costruita in base ai nostri gusti, alle nostre passioni, perciò quello che ci si trova dentro rispecchia quello che piace a noi, andando dall’elettronica al rock, dal panorama indie al blues. Tutto questo sempre in base alle nostre disponibilità e capacità, ad esempio quella che vedrà protagonista Giorgio Canali (!?!?. Ndr), pensavamo fosse molto difficile da portare “a casa” ed invece siamo riusciti ad organizzare una situazione di live in “solo” in modo da riuscire ad ospitarlo al meglio.
Da venerdì fino al 28 aprile, tanta musica live in stazione
Ai ragazzi di Zest è già scappato un nome (ma tanto già da qualche giorno avevano anticipato il programma via social), ossia quello molto importante di Giorgio Canali, ma tutti gli altri ve li sveliamo qua di seguito.
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Dopo Kaufman questo gennaio prosegue venerdì 26 con Davide Shorty. Dato che Shorty è già passato dalle nostre parti al Grill Contest di River Life, abbiamo già un’idea di quello che ci aspetta, ossia un live fatto di suoni soul e RnB a cui si uniscono le metriche rap ed hip hop dei testi. Il suo live prosegue nella promozione del suo ultimo album “Straniero”.
Shorty non sarà solo perchè ad aprirlo ci sarà una giovane piacentina, Benedetta Scandale. Dopo anni di conservatorio ha conosciuto la via della black music, su quella si è concentrata anche attraverso masterclass dirette da Paola Folli (“Ma se domani è un altro sole il tuo corpo riscalderà…”. Per chi non se lo ricordasse. Ndr). Poi è arrivato il progetto Metànoia e oggi è in rampa di lancio con un album di inediti.
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Una settimana e sarà di nuovo live. Stavolta si va di rock, ma noi essendo precisi vi diciamo che si va dritti a suoni garage, psych e punk. Quelli dei Bee Bee Sea. I 3 vengono da Mantova, ma il loro tiro è internazionale (al termine di questo gennaio non avranno mai suonato in Italia. Ndr) di conseguenza i pezzi sono tutti scritti nella lingua d’Oltremanica, e anche anche il loro rock, per non parlare del nome che hanno scelto, abbia quella chiara matrice “brit”.
Come per Shorty, anche i Bee Bee Sea avranno un’apertura nostrana. Stavolta saranno i Flidge, che vi abbiamo già annunciato l’altro giorno con il video di Sweeter e che se ci date tempo 24 ore, ve li facciamo conoscere ancora meglio. Solo un po’ di pazienza.
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Prima di una meritata sosta, il 10 febbraio di scena ci sarà un altro nome molto importante, i Gazebo Penguins. Anche loro sono di ritorno a Piacenza dopo il live del 2016 al Bleech. La provenienza è simile ai Bee Bee Sea, da Mantova a Correggio c’è di mezzo sola “bassa”, e anche musicalmente la distanza non è moltissima. Anche qui regna il rock ma anche qui però le declinazioni sono diverse infatti si va verso un post-hardcore/emo-core italiano.
Dopo un mese di meritato riposo, i ragazzi di Collettivo Zest riporteranno sul palco altri 6 live fino a fine aprile. Il primo è quello del 10 marzo con Generic Animal. I suoni cambiano drasticamente dagli ultimi due appuntamenti, infatti sarà il momento del cantautorato pop di Luca Galizia, che sotto il nome di Generic Animal, ha deciso di cominciare l’anno dei “18” lanciando il suo primo album omonimo.
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I Cara Calma (qui nella foto di Valentina Cipriani) sono freschissimi di live in terra piacentina, infatti solo di pochi giorni fa è il concerto in casa Bykers. Quando però torneranno in città saranno ormai passati più di 30 giorni e il loro album dal titolo “Sulle punte per sembrare grandi” avrà compiuto il primo mese di vita. Un rock all’italiana prodotto da Cloudhead Records e Phonarchia Dischi.
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Il 23 marzo sarà il momento di una band che ha conosciuto la popolarità a livello nazionale già nel 2009, i Bastard Sons of Dioniso (Pic by Raffaella Vismara). Il loro nome è salito alle cronache nel 2009 con la partecipazione ad X-Factor (hanno chiuso al secondo posto la seconda edizione. Ndr) a poi il loro lavoro è proseguito andando ben oltre quel momento talent, producendo altri 5 album di rock alternativo. Ultimo di questa serie è “Cambogia”, uscito nel 2017.
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A chiudere marzo, a poche ore da Pasqua, per il 30 aspettiamo Gigante. Questo ve lo diciamo praticamente in esclusiva e rappresenta un’altra proposta di forte stampo cantautorale per questa programmazione invernale-primaverile di Zest e Musici per caso. Suoni avvolgenti con tante influenze date da altri cantautori italiani di questa generazione, per un artista che da poco ha scelto la carriera solista, dopo anni di basso nei Moustache Prawn.
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Siamo al 13 aprile e al grande nome che vi abbiamo anticipato prima, quello di Giorgio Canali. Una delle figure maggiormente riconosciute del panorama del rock italiano, fra cantautorato e alternative, arriva a Piacenza. Una lunga carriera segnata da tantissimi lavori in diverse realtà musicali, dai CCCP ai Consorzio Suonatori Indipendente, passando ai per Grazia Ricevuta fino, ovviamente, ai Rossofuoco, band tutt’ora attiva, vedi l’ultimo album di cover dal titolo “Per le porci”, e che è anche di supporto ai live da solista dell’artista romagnolo.
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Ultimo live in programma (per fortuna, perché questo articolo è diventato una maratona. Almeno per il sottoscritto) è quello dei Uochi Toki. La chiusura va su suoni elettronici, quelli di Riccardo “Rico” Gamondi, su cui si incastrano le rime rap ed hip hop di Matteo “Napo” Palma. Un duo nato nel 2002 e che nel corso degli anni ha dato vita a 11 album, quasi uno all’anno, fino ad arrivare all’ultimo, nato dalla collaborazione con il gruppo israeliano Cadaver Eyes dal titolo “Split #5 aka Necroeterno”.
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