Concerti e interviste nella giornata dedicata a Bruno Bettinelli: l’eredità artistica a vent’anni dalla scomparsa
L’omaggio del Conservatorio “G. Nicolini” a Bruno Bettinelli
Grandi personalità della musica si sono mobilitate al Conservatorio Nicolini per ricordare la figura del grande compositore del XX secolo, Bruno Bettinelli (1913-2004). Oltre cinquanta anni di attività dedicate alla musica e all’insegnamento della composizione. Si è meritato l’appellativo di “maestro dei maestri” per la sua opera di compositore e per i grandi allievi di fama internazionale che sono usciti dalla sua scuola: Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Aldo Ceccato, Riccardo Muti, Roberto Abbado, Azio Corghi, Riccardo Chailly, Donato Renzetti, Umberto Benedetti Michelangeli, Francesco Degrada, Armando Gentilucci, Giuseppe Garbarino… solo per citarne alcuni.
Lunedì 13 maggio il Conservatorio Nicolini ha voluto ricordare il compositore con la giornata di studi Bruno Bettinelli. L’eredità artistica a vent’anni dalla scomparsa,organizzata da Patrizia Florio e Barbara Rettagliati.
La scuola di composizione di Piacenza ha voluto offrire un tributo ad un personaggio di cui si sente in qualche modo erede e ha riunito diversi allievi del maestro, oggi compositori attivi sulla scena musicale contemporanea, molti dei quali sono attualmente o sono stati docenti al Conservatorio cittadino: Carlo Alessandro Landini, Caterina Calderoni, Barbara Rettagliati, Roberto Solci, Pietro Ferrario, a cui si aggiunge il piacentino Massimo Berzolla. Le loro testimonianze, raccontate nella tavola rotonda coordinata da Paolo Rossini, hanno delineato il profilo di un maestro attento alla formazione dei suoi allievi, capace di valorizzare e far emergere il loro talento.
La riflessione sul tema dell’eredità artistica di Bruno Bettinelli ha riunito illustri studiosi e figure di spicco del panorama musicale coordinati da Patrizia Florio. Ha partecipato, in primo luogo, la moglie Silvia Bianchera Bettinelli, anche lei compositrice, sua allieva al Conservatorio di Milano, oggi molto attiva nella valorizzazione e diffusione dell’opera del maestro.
Molti altri musicisti di grande spessore avrebbero voluto essere presenti e hanno inviato i loro ricordi con video o testimonianze scritte. Tra i suoi allievi molti direttori d’orchestra hanno avuto brillanti carriere internazionali e particolarmente toccante è stato il ricordo del direttore d’orchestra Donato Renzetti, che ha sottolineato quanto il maestro ritenesse lo studio della composizione fondamentale anche per la formazione del direttore d’orchestra. Durante le lezioni, Bruno Bettinelli gli aveva detto: «Se tutti quelli che passano di qui facessero i compositori, sai quante partiture rimarrebbero impilate nei cassetti? Invece le note devono trovare una seconda vita e sono i direttori d’orchestra a plasmare quella nuova materia. Vorrà dire che sarò in platea quando dirigerai una mia composizione».
Donato Renzetti è stato infatti uno degli allievi che ha contribuito a far conoscere la raffinata produzione musicale di Bruno Bettinelli, la cui opera ha avuto esecuzioni in tutto il mondo, dirette anche da altri allievi di grande spessore, quali Riccardo Muti, Aldo Ceccato, Umberto Benedetti Michelangeli. Non solo, l’interesse verso le sue composizioni è dimostrato anche dalle pregevoli incisioni discografiche dirette da Leonard Bernstein, GianAndrea Gavazzeni, Nino Sanzogno, Paul Klecki e Yuri Ahronovitch.
Ha partecipato all’evento al Nicolini il direttore d’orchestra Aldo Ceccato, che dopo una lunghissima carriera, che lo ha visto protagonista nei principali teatri di tutto il mondo, è rimasto legato al maestro che ha contribuito alla sua formazione musicale e che gli ha dedicato alcune composizioni orchestrali. Con la vivacità che lo caratterizza, Aldo Ceccato ha raccontato aneddoti che hanno restituito la grande sensibilità e professionalità di Bettinelli.
Tra gli altri personaggi illustri presenti, il giornalista e critico musicale Angelo Foletto ha evidenziato come l’opera di Bettinelli si possa considerare modernamente classica, nel profondo rispetto della tradizione si è aperto alle tendenze stilistiche internazionali del suo tempo. Il suo ruolo nel panorama musicale contemporaneo è stato confermato da Andrea Talmelli, compositore, presidente per molti anni della SIMC, Società Italiana di Musica Contemporanea.
Maria Isabella De Carli, pianista, raffinata interprete di diverse opere di Bruno Bettinelli, ha raccontato della stima reciproca e del profondo rapporto professionale che si era creato tra interprete e compositore.
Maddalena Novati, presidente di NoMus, l’associazione che si occupa di promuovere la ricerca nel campo della musica del Novecento e della musica contemporanea, ha illustrato il fondo Bruno Bettinelli, che comprende manoscritti, partiture, locandine, programmi di sala, lettere, fotografie e documenti audiovisivi, un patrimonio fondamentale per lo studio e l’approfondimento del compositore.
L’incontro è stato un’occasione per ricordare un altro gigante della musica: Maurizio Pollini. L’indimenticabile pianista, anche lui allievo di Bettinelli, aveva offerto nel 1993 una significativa testimonianza sul maestro in una trasmissione radiofonica realizzata come omaggio per gli 80 anni del maestro, riproposta al pubblico del Nicolini.
Hanno contribuito a delineare la figura artistica del maestro anche Roberto Abbado, Umberto Benedetti Michelangeli, Bruno Canino e Vittorio Parisi con le loro coinvolgenti testimonianze.
Nel programma della giornata di studi era previsto anche un significativo omaggio a Bruno Bettinelli da parte degli studenti del Nicolini che hanno interpretato con grande abilità alcune sue composizioni per diversi organici: Alessia Califano al flauto, Alice Cavanna alla chitarra, Claudio Tamborlani al clarinetto, Charen De Carolis al pianoforte; Nicolò Ricci ha invece presentato, come suo tributo, il brano da lui composto Introito da In Signo Bruni Bettinellis.
La giornata si è conclusa con un indimenticabile concerto offerto dai docenti del Conservatorio Nicolini, che con grande raffinatezza e maestria hanno propostoDuplum per tromba e organo interpretato da Roberto Rigo e Andrea Toschi, la Sonata per violoncello e pianoforte con Jacopo Di Tonno e Chiara Cipelli e il Trio per violino, violoncello e pianoforte con Marco Rogliano, Jacopo Di Tonno e Chiara Cipelli.
Nella seconda parte del concerto sono state presentate le composizioni degli allievi di Bettinelli, Carlo Alessandro Landini, Caterina Calderoni e Barbara Rettagliati che sono stati tutti docenti di composizione al Nicolini. Premier Extrait di Landini è stato eseguito da Chiara Cipelli al pianoforte, il Miserere di Caterina Calderoni dal soprano Agnes Sipos e Chiara Cipelli. Infine Varianti per violino, violoncello, pianoforte composto da Barbara Rettagliati ed eseguito da Marco Rogliano al violino, Marco Decimo al violoncello e Chiara Cipelli al pianoforte.
Un concerto intenso che ha visto un particolare affiatamento nei gruppi strumentali che si sono avvicendati. La grande qualità delle esecuzioni è dovuta anche al fatto che molti degli interpreti hanno avuto a lungo musiche di Bettinelli nel loro repertorio. La pianista Chiara Cipelli, che davvero non si è risparmiata nel presentare tanti brani di grande impegno tecnico, ha nel suo curriculum una importante incisione discografica con musiche pianistiche di Bettinelli. Jacopo di Tonno è stato uno dei componenti del trio Bettinelli e Marco Rogliano è stato tra gli interpreti del concerto con musiche di Bettinelli, programmato al Conservatorio di Milano il 10 novembre 2004, che divenne il primo concerto alla memoria poiché due giorni prima il maestro Bettinelli venne a mancare.
Una giornata veramente indimenticabile in cui artisti di grande spessore si sono uniti nella gioia di fare e parlare di musica per ricordare un personaggio che ha lasciato un vuoto nel mondo della musica e che è stato guida per molti e ha lasciato con la sua opera un patrimonio di inestimabile valore artistico.