Arrivano i concerti “virtual-live” del Milestone con una promessa: non abituatevi ritorneremo “dal vivo”

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Un maggio ci concerti live ma online targati Piacenza Jazz Club. Un piccola iniezione di fiducia, un piccolo fil-rouge che si vuole mantenere con il pubblico. Con una promessa che suona come un monito di speranza:

NON ABITUIAMOCI, NON SARA’ LA MUSICA DEL FUTURO

I teatri, i club, le piazze, tutti i luoghi della musica sono vuoti e, a differenza di altri settori, ancora non si ha una data né un progetto per una possibile ripresa delle attività. In attesa di capire meglio cosa succederà nel vasto panorama dei concerti dal vivo nei prossimi mesi, il Piacenza jazz Club propone una serie di concerti dal vivo tenuti da musicisti doc che hanno costruito un rapporto di stima e fiducia con l’associazione culturale piacentina attiva ormai da diciassette anni.

A partire dal prossimo 7 maggio, ogni giovedì più un lunedì per quattro settimane collegandosi sulla pagina facebook del Piacenza Jazz Club si avrà modo di seguire uno dei protagonisti del Jazz nazionale che si esibirà in live streaming dalla propria abitazione in esclusiva per il profilo social del Club. Si tratta di veri e propri ingaggi artistici, come se l’artista suonasse al Milestone ma, date le restrizioni dovute al distanziamento sociale imposto dall’emergenza coronavirus, lo farà a distanza. Ma l’associazione, che organizza da molti anni stagioni continuative di concerti, tiene a precisare che non è la musica del futuro e non deve diventare la normalità.

A esibirsi per primo il 7 maggio sempre alle 21.00 sarà la volta della chitarra di Bebo Ferra con un titolo che è tutto un programma: “Jazz vs Corona”, che ben riassume l’intento del musicista che ogni giorno, dall’inizio della quarantena, posta un brano sul suo profilo, registrato e realizzato ad hoc. Paolo Fresu, con cui molto spesso Bebo Ferra collabora, l’ha chiamata la sua “resistenza” in un post dove ha presentato qualche giorno fa la versione di “Bella Ciao” registrata insieme ad altri artisti per l’anniversario della Festa della Liberazione.

Sarà quindi Francesco Bearzatti lunedì 11 maggio sempre alle 21.00 che proporrà il suo progetto in solo su Duke Ellington dal titolo Sound of Love, un omaggio non solo al genio del Duca ma anche a quello di Billy Strayhorn, dove reinterpreta a modo suo i brani di due compositori, scegliendo di suonare quelli del primo col clarinetto e quelli del secondo con il sax tenore.

Il 14 maggio alle ore 21.00 sarà invece il bandoneonista Daniele Bonaventura a presentare un programma dal titolo “Sacro e profano”, che nasce come spettacolo dal vivo come dialogo tra musica e danza insieme al ballerino Roberto Lori, ma che in questa occasione sarà necessariamente in solo.

Il pianista e compositore Andrea Pozza sarà il protagonista dell’appuntamento di giovedì 21 maggio alle 19.00 con “#pianosolojazz”, lo spettacolo da solista il cui titolo è ispirato al mondo dei social network già da prima di questa emergenza, con un repertorio costituito da standard e da brani di sua composizione.

A chiudere questo ciclo di speciali la sera del 28 maggio alle 21.00, sarà il duo composto da Lorenzo Vitolo, giovane pianista napoletano che vinse il Concorso Bettinardi nel 2014 fresco della sua prima uscita discografica dal titolo “Changing Shapes” con il saxofonista Daniele Nasi, in collegamento dall’Olanda, dove stanno continuando a studiare e a perfezionarsi.

Il Piacenza Jazz Club organizza questo ciclo perché vuole mantenere vivo il contatto con i suoi associati e tutti gli amanti della musica grazie ad artisti che sono passati dal Milestone Jazz Club in passato e ci si augura torneranno presto a esibirsi dal vivo. È evidente a tutti, non solo agli addetti ai lavori ma anche agli appassionati, che queste forme in streaming non possono in nessun modo andare a sostituire i concerti dal vivo che soli, nell’incontro tra gli artisti e il pubblico, riescono a creare quella relazione e quello scambio che rende unica ogni esibizione e anche le emozioni che la accompagnano.

Questi concerti dunque non hanno certo la pretesa di sostituirsi a quelli in presenza, ma vogliono essere un modo per sentirci più vicini e uniti in questo momento delicato di grandi difficoltà, nella speranza di poter presto poter godere della musica dal vivo.

 

Summertime In Jazz