Appennino Festival: omaggio al liuto in Cattedrale

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È con un omaggio a Leonardo e ai repertori per liuto composti durante il Rinascimento che l’Appennino Festival torna a Piacenza. L’appuntamento nel capoluogo è venerdì 11 nella sala delle colonne della Cattedrale dove alle 21 si svolgerà il concerto “La musica per liuto al tempo di Leonardo”, organizzato in collaborazione con l’associazione “Domus Justinae”: protagonisti della serata saranno Massimo Lonardi che si esibirà con un esemplare di liuto rinascimentale e uno di liuto barocco, Giuliano Lucini all’arciliuto e Alessandra Gardini alla voce. Si aggiungerà anche la violinista Maddalena Scagnelli, che è anche direttrice artistica del Festival.

L’omaggio a Leonardo rientra nell’ambito delle celebrazioni che in tutto il mondo si sono svolte in occasione dei cinquecento anni dalla morte, avvenuta il 2 maggio 1519: in occasione dunque di questo anno leonardiano anche l’Appennino Festival rievoca il grande genio rinascimentale. Dopo un omaggio svolto durante l’estate attraverso la lettura di motti e indovinelli leonardiani, la manifestazione ora mette in calendario un appuntamento tutto dedicato ai repertori composti per liuto durante l’età rinascimentale:Lonardi, già insegnante di liuto al Conservatorio di Pavia e alla Scuola di Musica antica di Venezia, ha inciso fra l’altro qualche anno fa “Animali in musica nel Rinascimento – il Bestiario di Leonardo”. La raccolta prende spunto dall’elenco di animali, il “Bestiario” appunto, redatto da Leonardo da Vinci con una serie di testimonianze di autori antichi, filastrocche e detti popolari che riguardano le caratteristiche reali e immaginarie delle bestie: l’idea del liutista è stata quella di trovare un esempio musicale per ognuno degli animali inseriti da Leonardo nel suo inventario.Sempre di Leonardo, il liutista ha curato anche un’elaborazione contrappuntistica per canto e liuto dei “Tre rebus musicali”, che verrà eseguita insieme a brani di Francesco da Milano, Andrea Falconieri e Claudio Monteverdi.

Lonardi svolge un’intensa attività concertistica con il liuto rinascimentale, la chitarra rinascimentale, la vihuela e l’arciliuto, dedicando particolare attenzione al repertorio rinascimentale italiano, del quale ha curato alcune edizioni critiche.Ha effettuato registrazioni per le case Ricordi, Erato, Tactus, Jecklin, Edelweiss, Agorà, Nuova Era e Stradivarius, tra le quali numerosi CD monografici dedicati alle opere per liuto di Francesco Canova da Milano, Pietro Paolo Borrono, Joan Ambrosio Dalza, Vincenzo Capirola e John Dowland, come pure alle opere per vihuela di Luis de Milán.

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