Appennino Festival 2022: al via la manifestazione con oltre 20 date da Agosto a Dicembre
Fra gli ospiti della XXII edizione il violista Danilo Rossi, la Banditaliana di Riccardo Tesi, il pluripremiato Michele Pasotti, i Radicanto e l’oboista Christoph Hartmann.
La nota d’inizio la darà Danilo Rossi, la prima viola del Teatro alla Scala di Milano: uno che il direttore d’orchestra Zubin Mehta non ha esitato a definire “un gigante”.
Parte così la ventiduesima edizione dell’Appennino Festival, rassegna musicale e non solo diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli e organizzata da “Le Vie del Sale” con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Crédit Agricole, della Regione Emilia Romagna, del Ministero per i beni e le attività culturali e di alcuni sponsor privati.
Il calendario è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Travo alla presenza della direttrice artistica Maddalena Scagnelli e dei rappresentanti degli enti coinvolti nell’organizzazione.
In tutto sono ventidue le date in calendario a partire dal primo agosto alla chiesa di Pillori di Travo, dove alle 19 è in programma il concerto “Primissima Viola” con il violista Rossi e il gruppo Enerbia: alle spalle oltre trent’anni di carriera, nella storia della Scala Rossi è stato il più giovane strumentista ad aver ricoperto il ruolo di prima viola solista dell’Orchestra e al suo attivo ha anche numerose collaborazioni con grandi artisti dell’ambito jazz e pop.
Particolarmente interessanti però risultano anche gli altri appuntamenti agostani: il 2 al Teatro Organico di Termine Grosso, alla Perduca, il Festival propone il concerto di Riccardo Tesi e dei Banditaliana: compositore, cantante e organettista, partito nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, Tesi è uno dei più importanti esponenti della musica world, con una storia musicale che spazia dalla tradizione toscana al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore.
Molto interessanti anche gli appuntamenti del 3 e del 4 agosto con il concerto dei Radicanto “Alle radici del canto in terra di Puglia” a Rivergaro e la presentazione a Travo de “Il cibo della musica”, durante la quale la scrittrice Chiara Ferrari presenterà i suoi libri “Le donne del folk” e “Le ricette delle razdore piacentine” con gli interventi musicali del gruppo femminile “La Banda della Ricetta”.
L’evento si svolge in collaborazione con le Serate Letterarie “Giana Anguissola” così come l’appuntamento dell’11 agosto, sempre a Travo, che vedrà esibirsi il gruppo musicale “I Liguriani” ne “I racconti di Liguria”.
Da segnalare poi i grandi “classici” della rassegna: l’appuntamento con la “Piva della Val Nure” al Pascolo dell’Acqua Nera sulla strada panoramica che collega Pradovera a Coli il 6 agosto, il concerto sul pascolo al Passo di Sella dei Generali il 7 che vedrà esibirsi l’oboista Christoph Hartmann e il coro maschile “Val Curiasca”, l’happening di musica e poesia della notte di San Lorenzo a Pigazzano di Travo il 10 agosto con un omaggio a Pasolini, ma anche le tappe al Museo Guatelli di Ozzano Taro il 3 e 4 settembre e la Festa d’autunno all’azienda agricola Lungacque “I Melograni” a Caratta di Gossolengo il 22 settembre.
Il 13 agosto invece a Mareto approda il liutista Michele Pasotti, musicista pluripremiato in Italia e all’estero (fra gli ultimi ricoscimenti il Diapason d’oro) e apprezzato nelle sue esibizioni in Europa, Asia e Stati Uniti.
A chiudere, l’8 dicembre, è il canonico concerto natalizio a Ferriere.
“Siamo molto orgogliosi di presentare un programma ricco di iniziative – spiega Scagnelli – che valorizzano il paesaggio sonoro dell’Appennino attraverso i suoi territori spesso sconosciuti perché impervi, i suoi strumenti antichi, i suoi repertori colti e popolari.
Tramandare vuol dire conservare ed è con questo spirito che Appennino Festival si propone anche per la sua ventiduesima edizione: una manifestazione che fra l’altro è entrata nella Rete italiana della world music, nata con un’idea ben precisa: la musica, i dialetti, gli strumenti e le tradizioni popolari rappresentano la biodiversità culturale dei territori e delle comunità.
Tutelare e rivitalizzare questo patrimonio è un ingrediente fondamentale delle politiche di recupero e valorizzazione dei borghi e del patrimonio culturale, di supporto al turismo, di contrasto allo spopolamento della montagna e delle zone rurali, di educazione all’inclusione sociale e a stili di vita sostenibili: tutti obiettivi, questi, che Appennino Festival persegue fin dalla sua nascita.