Antonio Ferrari – Una vita da ricordare. Un vero inno all’amore

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“Una vita da ricordare”

E’ di qualche giorno fa (10 dicembre) l’uscita di questa nuova canzone di Antonio Ferrari.

Video: Una vita da ricordare – Antonio Ferrari
Una vita da ricordare

Dicono che le cose non accadano mai per caso. Ecco, questo è proprio uno dei casi che confermano il detto.

E’ come se Antonio avesse voluto farci con questa canzone, un vero e proprio regalo per il nuovo anno.

Un regalo per ri-sintonizzare il nostro animo, i nostri sentimenti, tanto provati dai tempi bui che stiamo vivendo, sulle giuste frequenze: quelle che ridanno priorità alle emozioni che riempiono il cuore di bellezza.

Il tema della canzone è drammatico: l’Alzheimer,

Ma Antonio lo tratteggia, lo descrive, lo sviluppa, con precisione ma soprattutto con una delicatezza che arriva immediata e avvolge in un tenero abbraccio l’animo di chi ascolta. Ad Antonio Ferrari, ma anche a Niccolò Savinelli (autore del video) e a Maria “Nice” Fariselli e Alberto Gromi i due attori “anziani”, abbiamo chiesto come è nata la canzone, il video, e l’interpretazione, ma soprattutto le emozioni che questi hanno portato con sé.

Gli altri due protagonisti del video sono stati gli splendidi Cecilia Stella  e Alessandro Summer. Per il trucco Elisabeth Bolzoni

Le parole dell’autore: ecco come presenta Una vita da ricordare

Antonio Ferrari

Antonio, una canzone coraggiosa, un tema delicato. Come mai hai pensato ad canzone che trattasse il tema dell’alzheimer?

E’ il mio modo di vivere la musica e la scrittura: essere in sintonia completa con il mondo che mi circonda e mi dà ispirazione e cercare poi di rappresentarlo nel modo più fedele possibile. E’ proprio quello che è capitato anche per questo brano.

Purtroppo il tema è legato ad esperienza diretta perché di alzheimer è affetta la nonna della mia ragazza e ho vissuto e visto da vicino questa malattia e le sue conseguenze, proprio nei suoi ultimi anni.

Conseguenze negative e drammatiche per chi ne è affetto in prima persona, e per chi le sta accanto e la vede lentamente abbandonarsi all’”inconsapevolezza” totale.

Un tema che, si percepisce immediatamente, ti ha toccato da vicino e che hai espresso in modo dolce, intenso e delicato

Per me è stata anche un’immensa lezione di amore e di tenerezza. In particolare sono stato colpito della potenza che l’amore ha sulla nostra vita.

Quello che mi ha ispirato e dato la spinta a scrivere “Una vita da ricordare”, è il rapporto che suo marito ha mantenuto con lei, anzi posso dire che questo brano è a lui dedicato, nonostante lei non lo riconoscesse praticamente più. Un amore infinitamente scrupoloso e incondizionato, come se nulla fosse cambiato. Una vittoria dell’amore sulla malattia.
Come se il momento presente, quello della difficoltà dopo ben 70 anni insieme, fosse il momento in cui il suo starle accanto, servisse ancora di più.

E così sono stati infiniti, ai miei occhi, i segni tangibili che quei gesti fossero per lei di fondamentale importanza, perché le permettevano di “sentire” che la persona che aveva sempre amato era lì, accanto a lei, nonostante tutto, ogni giorno.
Non si può sapere per certo che cosa una persona affetta da alzheimer possa o non possa cogliere, ma in questo brano ho provato a dare la mia interpretazione. L’ho fatto in prima persona come se fosse lei stessa a parlare a suo marito dietro a quel fitto muro di nebbia che la divide dalla realtà.

Se tu potessi riassumere in una frase tutto quello che hai vissuto e scritto?

Quello che vorrei lasciasse questo brano a chi lo ascolta è riassunto perfettamente nella frase finale:

“Ho perso i nostri baci, i nostri viaggi, i nostri sogni, ho perso la bellezza chiusa dentro i nostri sguardi, i volti degli amici, della gente che ho incontrato, quello che negli anni lentamente ho costruito, ma dietro a questo stupido difetto io..sono ancora vivo”.

Dopo Antonio è la volta di Nicolò Savinelli regista e autore del video.

Niccolò Savinelli

Niccolò, cosa hai pensato quando hai saputo che il tema di questa canzone era l’Alzheimer e cosa ti sei “portato a casa” dalla realizzazione di questo video?

L’alzheimer é un argomento molto delicato da trattare, soprattutto per un pubblico giovane come quello di Antonio. Qualcuno potrebbe ritrovarsi nelle parole del testo o nelle immagini del video, perché un genitore o un parente, sta vivendo la stessa situazione. La potenza di una canzone è quella di dare voce ad un sentimento. Ritrovare se stessi in una canzone, nel tema di una canzone, è come se qualcun altro, oltre a te, potesse capire quello che stai vivendo e provando in quel momento. Ho sentito potente la responsabilità di far sì che chi guardasse il video, da questa storia, da questa narrazione, dagli sguardi, dalle espressioni, potesse percepire un messaggio accogliente e positivo

Veniamo ora ad due attori: Maria “Nice” Fariselli e Alberto Gromi. Entrambi attori di teatro lei della Filodrammatica mentre lui della Canea

Per cavalleria iniziamo da Nice Fariselli

Maria “Nice” Fariselli

Lei è la co-protagonista principale di questo video come e cosa ha vissuto durante e dopo la registrazione

Per far capire a tutti la potenza di questo canzone e video voglio raccontarti un aneddoto.

Una volta terminato il tutto ho fatto vedere il video alla mia nipotina di 7 anni (sono bisnonna!). Al temine lei si avvina e mi stringe forte, come volesse essere rassicurata. La rassicuro e le dico che la mia è una recitazione. Però quello che lei ha percepito, e che video e canzone trasmettono alla perfezione, raffigura molto bene quello che penso possa vivere una persona che vive accanto a chi è affetto da questa malattia perché la relazione è fatta di sguardi, di espressioni, di atteggiamenti esattamente come è capitato a me e Alberto in questo video nel quale io e lui non abbiam detto una parola ma ci scambiamo guardi, atteggiamenti, espressioni.

Per quanto riguarda la parte recitativa, per me è stata un’esperienza nuova, ho recitato sempre in teatro. Molto bravo il regista che ci ha guidato, e bellissima la sintonia con Gromi, una persona squisita con la quale sono entrata subito in sintonia.

Dulcis in fundo, chiudiamo con Alberto Gromi.

Alberto cosa hai provato quando ti han chiesto di partecipare a questo video?

Alberto Gromi

Quando Antonio mi ha contattato e mi ha parlato del tema della canzone, ho aderito con entusiasmo. E’ un tema scottante e ci vuole un bel coraggio da parte di un giovane musicista parlare di un tema così delicato in una canzone. Lui lo ha fatto con tenerezza e al tempo stesso con precisione.

Lo ammetto, la canzone l’ho sentita dopo aver girato il video. Ora faccio fatica a disgiungere l’uno dall’altra. Sono in perfetta sintonia.

Se posso indicare una scena che ritengo emblematica e al tempo stesso, straziante é quella finale quando i due ragazzi, inconsapevoli di quello che la vita riserverà loro, se ne vanno con i loro sguardi amorosi mentre entriamo in scena io e Nice, loro da vecchi, dopo una vita vissuta insieme. Anche noi siamo teneramente vicini ma tra di noi ormai c’è questa tremenda malattia a loro ancora non nota.

Da parte mia un plauso a Antonio e al regista, Niccolò Savinelli, che ha caratterizzato benissimo il copione, scene, luci e inquadrature. 

Ecco qua e, da parte nostra di Piacenza Music Pride, un grazie ad Antonio e alla sua canzone, il nuovo anno comincia nel migliore dei modi.

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