Saranno il tenore Massimiliano Di Fino, il soprano Katia Di Munno, il mezzosoprano Olga Kotlyarova, il bass baritone Claudio Mattioli, il tenore Beniamino Prior e altri ospiti a sorpresa, presentati da Silvia Casagrande, che terranno il concerto in ricordo di Sergio Buonocore scoparso nell’agosto 2016 mentre era Presidente del direttivo degli Amici della Lirica di Piacenza.
Il concerto si terrà Sabato 28 aprile 2018 alle ore 18,00 presso la Sala dei Teatini di Piacenza, Via Scalabrini 9, ed è stato proposto dal Consiglio Direttivo uscente, l’ultimo guidato proprio da Buonocore a cui è seguita nella presidenza la moglie, Giuliana Biagiotti Buonocore, e presentato dal nuovo, costituito a seguito delle recentissime votazioni, questo evento è nato come spontanea esigenza, atto di apprezzamento e stima, di chi con lui ha condiviso passioni, successi e riflessioni.
Un percorso importante che gli Amici della Lirica ricordano con profondo affetto, grati della generosità con cui Sergio Buonocore si è donato, senza riserve.
Col sorriso sulle labbra: nella musica, nelle parole e nei ricordi di alcuni dei suoi tanti e straordinari Amici, che si ritrovano ancora una volta grazie a lui, per lui.
Gli Amici della Lirica sono certi che la cittadinanza si unirà, con la propria presenza, in un abbraccio forte in questo evento. L’ingresso è gratuito. Un doveroso ringraziamento alla Banca di Piacenza che da sempre sostiene gli Amici della Lirica di Piacenza.
Sergio Buonocore è nato a Piacenza il 5 Ottobre 1952 e ci ha lasciato improvvisamente il 9 Agosto 2016. Amava definirsi metà piacentino (sua madre era piacentina doc, ovvero come diceva lui “dal sass”) e metà siciliano (suo padre era alcamese). Per oltre quarant’anni ha lavorato presso la Banca di Piacenza, ricoprendo incarichi di rilievo, sino ad arrivare alla pensione nel 2013. Uomo dotato di uno stile inconfondibile, a modo, amabile, ha ricoperto dal 2006, anno della morte di Giorgio Fernandi, il ruolo di Presidente dell’Associazione Amici della lirica di Piacenza. Ha dato un tangibile contributo culturale a Piacenza, soprattutto in ambito lirico, valorizzando il territorio. Andava fiero per il Concorso Internazionale per giovani voci liriche Flaviano Labò, al quale hanno partecipato artisti ora in carriera; ha sempre avuto un’attenzione particolare per i giovani che desideravano entrare nel mondo della lirica. Ha portato in scena a Piacenza, per la prima volta, alcune opere quali: Le Villi, Oberto Conte di San Bonifacio e una versione meno conosciuta della Lucia di Lammermoor. Nel 2011 è stata la volta dei Lombardi alla prima crociata, messa in scena al Teatro Municipale della città, di cui l’Associazione ha curato la produzione e la regia. Pietra miliare è stata la sua collaborazione con il Teatro Municipale. Con la rassegna “Lirica sotto le stelle” dal 2013, annualmente hanno visto la luce, prodotte sempre dagli Amici della lirica, Bohème, Tosca, Pagliacci, Don Pasquale, che è andato in scena il 10 settembre 2016, al quale si dedicò moltissimo e senza riserve, ma di cui non vide la realizzazione. Spinto dalla sua costante curiosità e desiderio di avventurarsi alla scoperta di chicche, nel mondo lirico, recandosi personalmente a Napoli, una ricerca l’ha portato a scoprire la partitura originale dell’opera “Il Pierluigi Farnese” di Costantino Palumbo su libretto di Arrigo Boito, mai eseguita e completamente ambientata a Piacenza. Gli Amici della Lirica ne hanno commissionato l’Edizione Critica del M° Tessadrelli, inserita dalla Fondazione Teatri nel dossier di “Piacenza Capitale della Cultura 2020”. Speriamo che il sogno di metterla in scena diventi a breve una realtà. Sergio era un uomo che si sforzava sempre di trovare punti d’ incontro, anche nelle situazioni più difficili e credeva molto nel potere della musica di unire. Tutti i suoi amici gli riconoscono un’insolita onestà morale e intellettuale e la sua grande attitudine all’ascolto. Per lui i valori principali nella vita erano la famiglia, di cui andava orgoglioso: oltre trent’anni di unione con Giuliana, dalla quale è nato il figlio Ruggero, di cui andava fiero e l’amicizia, quella con la A maiuscola.
Massimiliano Di Fino:Tenore. Oltre ad essere cantante e corista alla Scala di Milano, è anche un ottimo pianista accompagnatore e un grandissimo organista. Nato a Bergamo, si è diplomato nel 1994 presso l’Istituto musicale G. Donizetti della stessa città in Organo e composizione organistica. In Italia e all’Estero ha tenuto numerosi concerti su prestigiosi organi, eseguendo, tra l’altro, l’opera omnia di C. Frank per organo nel centenario della sua morte. Dal 1982 (a soli 9 anni) è organista presso la Chiesa di S. Anna in Bergamo. Ha ricoperto il ruolo di Maestro collaboratore al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro Donizetti di Bergamo e nel circuito lirico lombardo. Affianca all’attività organistica e pianistica il canto lirico.
Katia Di Munno: Soprano. Nata in Sud Africa, inizia gli studi di tecnica vocale e canto lirico presso il Conservatorio di Pretoria. Dal 2004 ad oggi ha debuttato nelle opere Don Pasquale di Donizetti, La finta giardiniera di Mozart, H.M.S. Pinafore di A. Sullivan presso il Teatro di Pretoria, La Serva padrona di Pergolesi, presso il Teatro di Gubbio, lo Speziale di Haydn per Ticino Musica e Locarno e Biasca, il Mondo della Luna di Haydn al Teatro Comunale di Ferrara, Elisir d’amore e Annina nella Traviata di Verdi presso il Teatro Comunale di Lecco, La danza delle libellule di F. Lehar al Teatro Comunale di Bolzano, il Paese dei campanelli di Lombardo al Teatro Donizetti di Bergamo. Si è inoltre esibita in concerti di musica sacra e anche di formazione di quintetto vocale.
Olga Kotlyarova: Nata in Ucraina, si diploma con il massimo dei voti e la lode in Direzione di coro, presso il liceo musicale a Ternòpil e in Canto presso il Conservatorio di Salerno con Daniela Del Monaco. Si è perfezionata nel canto con Renato Bruson, Tiziano Severini, Paolo Coni e Luciana D’Intino. Ha debuttato nel 2007 nel ruolo di Tosca e ha pure interpretato: Ifigenia auf Tauris al Festival della Valle d’Itria, Abigaille, nel Nabucco per As.Li.Co, Butterfly, Mimi, Suor Angelica, riscuotendo sempre notevole successo di critica e di pubblico; ha cantato in oltre 150 recite. Ha debuttato con successo da mezzosoprano nel ruolo di Azucena nel Trovatore per la Fondazione Borgatti di Cento nel 2014 e anche sull’Isola d’Elba nel 2016. Ha vinto Concorsi internazionali tra i quali: il Mattia Battistini, Borgatti di Cento, Belvedere di San Leucio, Solomia Kruscelnyzka (Ucraina). Ha collaborato con vari Direttori d’orchestra, tra i quali: Tiziano Severini, Ramon Tebar, Francesco Pasqualetti, Stefano Giaroli e Registi, quali: Oliver Kloeter, Artemio Cabassi, Silvia Collazuol.
Claudio Mattioli: Dopo avere intrapreso da giovanissimo la carriera di fisarmonicista si è diplomato in pianoforte a pieni voti presso l’Istituto Musicale A. Tonelli di Carpi sotto la guida del Prof. G. Cioni. Per vari anni ha seguito un corso di perfezionamento a Milano con la pianista ungherese Jlonka Deckers ed in seguito presso l’Accademia Musicale Franz Liszt di Budapest sotto la guida del M° Laszlo Baranyay. Si è esibito per importanti enti nazionali e nel 1994 ha tenuto una serie di concerti in America a Las Vegas e Los Angeles. Con gruppi cameristici si è segnalato in importanti concorsi nazionali ed internazionali. Una volta intrapreso lo studio del canto lirico col M.stro G.Boretti si è perfezionato sotto la guida del Maestro Desderi e attualmente col Maestro Beniamino Prior. Come bass-baritone si è specializzato soprattutto nei ruoli principali delle opere di Rossini (Il barbiere di Siviglia –Bartolo, Figaro, Cenerentola- Don Magnifico, L’Italiana in Algeri – Haly e Mustafa, tutti i ruoli nelle Farse rossiniane), di Donizetti (L’Elisir d’amore – Belcore e Dulcamara, Don Pasquale) e come bass/baritone i ruoli delle principali opere del Mozart italiano (Così fan tutte – Guglielmo, Don Alfonso, Le nozze di Figaro – Figaro, Conte, Bartolo, Don Giovanni – Don Giovanni, Leporello). Ha all’attivo il debutto di 27 ruoli.
Beniamino Prior: Originario della provincia di Pordenone, entrato giovanissimo al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, ove conseguì all’età di 25 anni il “Diploma di Canto” sotto la sapiente guida di Paolo Mirko Bononi. Ancora allievo iniziò la sua carriera al Teatro La Fenice di Venezia cantando nel Requiem di Mozart sotto la direzione dei Carlo Maria Giulini. Successivamente il Teatro alla Scala gli offrì la possibilità del debutto nel campo lirico, scritturandolo nel ruolo di Arturo in Lucia di Lammermoor sotto la direzione di Claudio Abbado. Dopo alcune recite in parti da non protagonista, quali L’Arlecchino nei Pagliacci di Leoncavallo, il Raffaele nello Stiffelio di Verdi (diretto da Peter Maag al Regio di Parma) si staccò definitivamente dai ruoli di secondo piano, per iniziare la carriera di primo tenore assoluto con il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor alla Fenice, nel 1968, a fianco di Cristina Deutekom, sotto la direzione di Antonino Votto. Da questo momento il suo nome appare sempre più frequentemente nei cartelloni dei maggiori Enti Teatrali italiani e stranieri, costantemente inquadrato in “cast” del più alto livello artistico. Riconfermato alla Fenice con la La Straniera di Bellini, a fianco di Renata Scotto, consegue un secondo importante successo che gli apre le porte del Comunale di Firenze e dello Staatsoper di Vienna (Butterfly e Ballo in Maschera) e del Regio di Torino, dove, nuovamente con la Scotto, diretto da Gianandrea Gavazzeni, canta nel Ballo in Maschera. Il conseguimento del primo premio del Concorso per Voci Verdiane indetto dalla RAI-TV nel 1971 pone Beniamino Prior in primo piano, per cui seguire le tappe della sua rapida carriera era all’epoca un’opera assai ardua. La voce di questo tenore, tipicamente lirica, con l’aiuto della cantabilità Verdiana, ha acquistato un ulteriore sviluppo così da permettere all’artista di spaziare nel proprio repertorio verso personaggi di vocalità più spinta e di più drammatici accenti (Riccardo ed il Duca di Mantova). Intelligentemente, però egli si mantiene sempre ancorato ai ruoli più congeniali alle caratteristiche del suo timbro, senza escludere dal repertorio opere di vocalità più leggere, come L’Elisir d’Amore eseguito con ottimo successo al Verdi di Trieste ed al Kennedy Center di Washington. Le sue interpretazioni di Traviata, Bohème, Butterfly non si contano più e gli sono state di valido aiuto per maturare il personaggio di Faust, nella cui operaomonima, cantata nel testo originale accanto a Mirella Freni e Ruggero Raimondi, ha toccato le più alte vette dell’interpretazione. Nel marzo 2006, in occasione del primo concerto Omaggio alla Città riceve dal Sindaco Sergio Bolzonello il Sigillo della Città di Pordenone, quale riconoscimento alla Sua prestigiosa carriera.