Poche settimane fa via abbiamo parlato del primo passaggio piacentino di Erin K, ed ora torniamo a parlare del Baciccia. Lo facciamo perché domani sera in via Dionigi Carli passa, cambiando però totalmente genere, un altro personaggio che nel corso del tempo si è creato un seguito e molta ammirazione specialmente in quel mondo che una volta veniva definito underground.
L’artista in questione è Murubutu. All’anagrafe è riconosciuto come Alessio Mariani, viene da Reggio Emilia, e ormai da anni viaggia in un mondo fatto di rap, hip hop e letteratura fusi insieme.
Tutto parte negli anni ’90, e il suo modo di rappare rappresenta completamente lo stile di quel periodo, con il collettivo La Kattiveria, fino ad arrivare ai suoi lavori da solista a partire dal 2009 con il primo album dal titolo “Il giovane Mariani e altri racconti”.
Murubutu, insieme ai ragazzi de La Kattiveria e diverse collaborazioni nate e cresciute in quasi 25 anni di esperienza come le ultime con Dargen D’amico e Ghemon, porta avanti quella che è stata definita “letteraturap” oppure rap didattico. Questo perché l’intera musica di questo artista è incentrata sulla commistione di rap, hip hop e letteratura.
Nei suoi testi Murubutu, che nel frattempo dal 2000 è anche docente di filosofia e psicologia, unisce la metrica e lo stile del rap allo storytelling narrativo in modo da rendere questo genere musicale un vero e proprio mezzo espressivo di divulgazione culturale. Lontano degli stereotipi del rap/hip-hop più mainstream, Murubutu getta dentro le sue canzoni citazioni, rimandi storici e attualità che vanno a formare, come per l’ultimo prodotto uscito il 16 ottobre dal titolo “L’uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti” (clicca sulla foto per ascoltare “Levante”), una piccola e attualissima raccolta di racconti brevi ma in musica.