Aida Cooper: la “Principessa del Blues”

1240

Aida Cooper, da brava bettolese, non si è tirata indietro per sostenere il suo paese natio. Venerdì 30 ottobre sarà la regina della serata al President e duetterà con tanti ospiti a cominciare da quella Loredana Bertè con la quale ha condiviso, e lo fa tutt’ora, tanti palchi in giro per tutta Italia. Con Loredana, e con sua sorella Mia Martini, ha condiviso tutto. Con Mia Martini anche la casa. “Abbiamo vissuto assieme e di lei ho il ricordo delle trenette al pesto che mi preparava. Io francamente non le sopportavo ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo!”

Aida Cooper vanta un curriculum incredibile. Come solista in tutte le manifestazioni più importanti, da Castrocaro (“mi piace pensare che sono stata la vincitrice morale di quell’edizione” ci racconta), al Festival di Sanremo (“dove Mara Maionchi mi ha affidato la canzone completamente sbagliata per la mia voce!”), fino ad arrivare seconda alla rassegna “un disco per l’estate” dietro ad una certa Fiorella Mannoia, con il suo album di maggior successo “vincitori e vinti”. Oltre a tante partecipazioni televisive fra le quali DOC diretta da Renzo Arbore.

Aida, e’ un artista spumeggiante, grintosa, appassionata come la sua fantastica voce riesce a trasmettere nelle sue esibizioni. Così è stata per noi durante la sua intervista: schietta e diretta, senza peli sulla lingua!

Aida, partiamo dalle origini,come si diventa star partendo da Bettola?
Ho cominciato come tanti, facendo dei provini in vari concorsi musicali, vincendoli e….. da lì è partito tutto! La musica mi ha sempre accompagnato nella mia vita, mi ha sostenuta nei momenti più cupi, ho cercato di darle la giusta importanza, senza dare troppo peso alle scelte che col tempo ho fatto. Scelte che forse possono avermi penalizzata ma delle quali non mi rammarico.

Una carriera che da Bettola ti ha portata verso le grandi manifestazioni nazionali!
Mi piace pensare di essere stata un po’ la “vincitrice morale” del festival di Castrocaro a cui ho partecipato. Correva l’anno 1966 ed è stato l’inizio.

Spiegaci meglio!
Ho avuto contratti con diverse case discografiche, incidendo brani che mi hanno fatta conoscere e apprezzare per le qualità canore. Molti interpreti mi hanno chiamata per essere loro vocalist. La mia carriera è stata soprattutto in questa direzione, anche perché per fare la cantante occorre una buona dose di ambizione, anche raggiungere dei compromessi, artistici si intende, che non ho mai accettato. Col senno del poi, forse sbagliando, ma chissenefrega!

Questo non ti ha impedito di partecipare a Sanremo!
Si però con la canzone sbagliata! Mara Maionchi, mi ha imposto un brano “Questa pappa” che non era di certo un brano per me.  

La tua carriera si è intrecciata, soprattutto con quella due grandi artiste: Loredana Bertè e Mia Martini!
Si, con loro c’è stato un sodalizio molto forte e con Loredana dura tutt’oggi. Con Mia Martini ho diviso anche per un anno la stessa casa. Di lei ricordo che non potevo sottrarmi, anche se io non le ho mai amate,  alle sue trenette al pesto che preparava e che pensava mi piacessero da matti!

E poi sei diventata la Regina del Blues!
Beh,  preferisco dire la “principessa” del Blues. E’ venuto con quello che è stato mio marito, Terry Cooper. Però col blues, in Italia, non ci campi anche se mi sono tolta qualche soddisfazione. Zucchero mi ha voluta fortemente nel suo disco e poi per la sua tournèe anche se a quest’ultima non sono andata!

Possiamo quindi dire apprezzata da tanti artisti e che hai contribuito in prima persona al loro successo!
Ho lavorato con tanti. Oltre a quelli già citati, ho lavorato ad esempio con Mina, Anna Oxa, oppure Francesco De Gregori, Fausto Leali. Sotto questo profilo mi sono tolta diverse soddisfazioni.

E nel passaggio del tempo come si deve gestire un cantante?
Molto tranquillamente, si invecchia, tutto cambia. Se sei a posto con la tua coscienza non è un problema. Gli anni si sentono solo se li conti. Se lo spirito rimane immutato il passare del tempo lo senti meno. Io non ho mai avuto problemi a salire su di un palco. Tanto mi sento a disagio se devo cantare per pochi intimi, più numerosi sono gli spettatori più sono me stessa. Sul palco non sento più tensione, mi sento libera. Può capitare di tutto che non mi sfiora. Quella è la mia dimensione!

Ora come ora, in quali progetti sei impegnata?
Adesso sono concentrata sul concerto di Piacenza! È importante questo concerto. Poi mi dedicherò a due nuovi progetti che ho tra le mani ma di cui non voglio parlare, sai la scaramanzia!!!

Aida Cooper – E non finisce mica il cielo [[{“type”:”media”,”view_mode”:”media_large”,”fid”:”4418″,”attributes”:{“alt”:””,”class”:”media-image”,”height”:”211″,”style”:”vertical-align: text-top; margin: 5px;”,”typeof”:”foaf:Image”,”width”:”320″}}]]

Aida Cooper – I’ve been loving you too long (live 1989) [[{“type”:”media”,”view_mode”:”media_large”,”fid”:”4419″,”attributes”:{“alt”:””,”class”:”media-image”,”height”:”211″,”style”:”vertical-align: text-top; margin: 5px;”,”typeof”:”foaf:Image”,”width”:”321″}}]]

Summertime In Jazz