“A qualcuno piace caldo”. Conferenza-musicale sui cambiamenti climatici by Mikrokosmos

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Caserini-Cella

In “A qualcuno piace caldo” La parte più complicata è stata quella musicale…

Stefano Caserini

Parte da qui Stefano Caserini, Titolare del corso di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, nella sua narrazione dello conferenza-spettacolo, e continua

Perché era importante, nonostante la drammaticità, o proprio a causa della drammaticità delle considerazioni rendere più “leggera” la narrazione

 

Lo spettacolo (rappresentato questa sera alle ore 21 presso il salone degli arazzi del Collegio Alberoni) nasce da un libro che lei ha scritto

Esatto. Un libro che ho scritto nel 2008 (ora è disponibile gratuitamente e si può scaricare dal sito https://www.caserinik.it/aqpc/index.php) e che poi è diventato spettacolo. Anzi conferenza/spettacolo

A qualcuno piace caldo
“A qualcuno piace caldo”

Un titolo che di primo acchito rimanda al titolo di un famoso film

Si, certo! E dalla colonna sonora del film di Billy Wilder, Erminio Cella, ha attinto a piene mani per rendere questa conferenza più leggera perché il vero significato del titolo, chiaramente, rimanda alla catastrofica situazione climatica in atto.

Allora cerchiamo di restare in equilibrio tra musica e contenuti per dare qualche spunto agli spettatori

L’esecuzione al pianoforte dei brani del film di Billy Wilder e altri standard jazz di Duke Ellington, Bill Evans e Michel Petrucciani, commentano a loro modo gli andamenti delle concentrazioni di gas serra e delle temperature del pianeta. Il caldo del jazz, l’ironia e le immagini di Marylin Monroe sono lo sfondo per capire quanto scottante è la questione climatica, permettono di avvicinarsi meglio alla sua grande dimensione etica, suscitano una riflessione su come affrontiamo le questioni ecologiche nella nostra vita quotidiana.

Erminio Cella

Lo spettacolo è stato costruito a quattro mani da me ed Erminio Cella, volto molto noto nel panorama musicale jazz piacentino, poiché volevamo trovare un modo per enfatizzare i passaggi salienti della conferenza. Quindi una musica che non fosse un intermezzo tra una riflessione e l’altra ma elemento fondamentale. Se da un lato, le parole e i filmati devono essere assorbiti e compresi dal cervello, la musica ha il compito di farli giungere al cuore e allo spirito. Come dicevo il compito di Erminio Cella non è stato dei più semplici.

Qualche esempio di quello che verrà rappresentato ce lo può dare?

Si parte da dati oggettivi come ad esempio l’andamento della CO2 e dai motivi di questo innalzamento tutti legati, come evidenziano gli scienziati, agli interventi dell’uomo, anche se, per motivi economici, qualcuno lo nega. Ecco perchè: “A qualcuno piace caldo”

L’ingresso è gratuito.
Per la prenotazione chiamare 331 41 25 436

 

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In “A qualcuno piace caldo” La parte più complicata è stata quella musicale…

Parte da qui Stefano Caserini, Titolare del corso di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, nella sua narrazione dello conferenza-spettacolo, e continua

Perché era importante, nonostante la drammaticità, o proprio a causa della drammaticità delle considerazioni rendere più “leggera” la narrazione

Lo spettacolo nasce da un libro che lei ha scritto

Esatto. Un libro che ho scritto nel 2008 (ora è disponibile gratuitamente e si può scaricare dal sito ….) e che poi è diventato spettacolo. Anzi conferenza/spettacolo

Un titolo che di primo acchito rimanda al titolo di un famoso film

Si, certo! E dalla colonna sonora del film di Billy Wilder, Erminio Cella, ha attinto a piene mani per rendere questa conferenza più leggera perché il vero significato del titolo, chiaramente, rimanda alla catastrofica situazione climatica in atto.

Allora cerchiamo di restare in equilibrio tra musica e contenuti per dare qualche spunto agli spettatori

L’esecuzione al pianoforte dei brani del film di Billy Wilder e altri standard jazz di Duke Ellington, Bill Evans e Michel Petrucciani, commentano a loro modo gli andamenti delle concentrazioni di gas serra e delle temperature del pianeta. Il caldo del jazz, l’ironia e le immagini di Marylin Monroe sono lo sfondo per capire quanto scottante è la questione climatica, permettono di avvicinarsi meglio alla sua grande dimensione etica, suscitano una riflessione su come affrontiamo le questioni ecologiche nella nostra vita quotidiana.

Lo spettacolo è stato costruito a quattro mani da me ed Erminio Cella (che qua a Piacenza è di casa n.d.r.) , poiché volevamo trovare un modo per enfatizzare i passaggi salienti della conferenza. Quindi una musica che non fosse un intermezzo tra una riflessione e l’altra ma elemento fondamentale. Se da un lato, le parole e i filmati devono essere assorbiti e compre

si dal cervello, la musica ha il compito di farli giungere al cuore e allo spirito. Come dicevo il compito di Erminio Cella non è stato dei più semplici.

Qualche esempio di quello che verrà rappresentato ce lo può dare?

Si parte da dati oggettivi come ad esempio l’andamento della CO2 e dai motivi di questo innalzamento tutti legati, come evidenziano gli scienziati, agli interventi dell’uomo, anche se, per motivi economici, qualcuno lo nega. Ecco perchè: “A qualcuno piace caldo”

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