Cover stories: con la Top 10 Rock Songs 2016 vi auguriamo Buon anno!

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Capodanno ormai è inesorabile. Come pure le inevitabili feste pacco (pubbliche e private). Se ancora non sapete cosa fare e vi assale la labirintite quando qualcuno vi chiede “Ma il 31 che fai?”, allora abbiamo la soluzione per voi. Chiudetevi in casa, cercate degli alcolici e sparatevi le dieci canzoni rock and roll made in 2016 che abbiamo scelto per voi per festeggiare l’arrivo del 2017 in maniera alternativa e libertaria.

Premessa: non è vero che il rock and roll è morto. È vivo e vegeto e prolifico. Da alcuni anni sta prendendo una nuova forma nei dintorni della west coast americana (sempre loro, dannati fricchettoni) dove alcune piccole case discografiche, come la mitica Burger Records, stanno facendo la rivoluzione musicale. Molti di questi musicisti sono under 30, ma sembra che suonino da una vita e hanno ancora molto da dire.

Accompagna questa rinascita il ritorno dei vinili che è il supporto preferito da molti di questi gruppi e case discografiche. Ovviamente l’onda nuova fa fatica ad arrivare fino a qui e non è in grado di influenzare il panorama musicale, anche se qualcosa all’orizzonte c’è. Molti dei titoli non vi diranno nulla. Tuttavia è ora di volgere un po’ lo sguardo al mondo di laggiù.

Ecco la top 10, l’ordine lo lasciamo alla vostra discrezione, di Capodanno:

Allah-las: Could Be you http://bit.ly/2aj6qFZ
Suonano da qualche anno una sorta di “vintage music” con suoni molto puliti e precisi che ti fanno pensare subito al caldo, estate, mare.

Cosmonauts: Doom Generation http://bit.ly/2inTWAg
Per molti sono un faro. Vanno bene per gli amanti delle schitarrate lo-fi. Suoni più cupi e disperati.

King Gizzard & The Lizard Wizard: Gamma Knife http://bit.ly/1RyIJ8R
Usano due batterie e svariati strumenti. Sono considerati dei geni musicali e la nuova frontiera del prog-rock più fruibile delle vecchie glorie tutto medioevo e barocco.

Thee Oh Sees: The Axis http://bit.ly/2iOZ4Mz
Gruppo super produttivo, ha esplorato tutto quello che può stare dentro la parola rock. I loro concerti approssimano molto bene il concetto di “caos”. John Dwyer, chitarrista front man, è un matto che suona una 12 corde elettrica.

The Murlocs: Wolf Creep http://bit.ly/2izXZsG
Blues aggiornato e rivisitato con assoli di armonica a mitragliate.

The Growlers: I’ll be around http://bit.ly/2e7y0LY
Ogni volta che li ascolti ti viene di fare un lungo viaggio in Messico e non sai perché.

Tomorrows Tulips: Walk Away http://bit.ly/2cs0qOW
Qui i ritmi si rallentano, le chitarre non hanno distorsione ma reverberate e suoni dilatati, tutto si fa più post adolescenziale e tinte pastello.

Night Beats: Bad Love http://bit.ly/2hE6Ixc
Loro non le mandano a dire, sono duri e puri.

Ty Segall: Diversion http://bit.ly/2hCsUWZ
Per molti è uno dei più importanti musicisti rock viventi. Ha inciso numerosi dischi e anche lui è stato innumerevoli cose. Sullo sfondo di ogni suo brano però ci sono sempre Marc Bolan e Jimi Page.

Levitation Room: Standing In the Rain http://bit.ly/2iiozcb
Entra di scena un po’ di psichedelia, colori più acidi e suoni da meditazione mistica elettrica.

Go!Zilla: Pollution http://bit.ly/2inRj1c
Qui ci affacciamo sull’Italia, dove questo gruppo si difende davvero bene. Si rifanno molto agli amici di cui sopra.

Summertime In Jazz