Joe Croci | Letto di sabbia è il pezzo che ce lo fa riscoprire

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Ritorna con un nuovo brano, Joe Croci. Si chiama Letto di sabbia e con il brano arriva nuovo producer ed etichetta

Questo è sicuramente un momento di riscoperte!
Ieri parlavamo di una band, i Five Plus One, e oggi invece arriviamo su un solista, un ragazzo che già tante volte ha fatto parlare di sè, Joe Croci.

Joe Croci è da poco su tutti i canali con la sua nuova Letto di sabbia, e anche in questo caso si parla di un brano che ce lo fa scoprire in una nuova veste, con nuove sonorità.

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Clicca sull’immagine per ascoltare Letto di sabbia

Tante novità per Joe Croci

Dato che era veramente molto tempo che non lo sentivamo è stato un piacere tirare su il telefono e risentire Joe, e farci raaccontare un po’ di cose e di novità ce ne sono un po’ …

Appena uscita la nuova Letto di sabbia, Sentiamo suoni diversi da quelli a cui ci avevi abituato. Da dove arriva questo nuovo mood?

Son passati parecchi anni dall’ultima volta in cui ho fatto uscire qualcosa, in questo tempo ho ascoltato tanta musica e suonato tanto! Credo questo nuovo mood arrivi un po’ da quello! Sono arrivate nuove conoscenze come ad esempio Sollo dei Gazebo Penguins, produttore e sound engineer, con cui ho cominciato a fare tante cose insieme compresa questa Letto di sabbia. Con lui ho cambiato un po’ i miei gusti e intrapreso un nuovo percorso che mi ha portato fino a qua.

Ti conosciamo come un grande ascoltatore di musica a 360 gradi. Che cosa ti sta influenzando in questo momento?

A questa domanda non so mai cosa rispondere! Dipende da come mi sveglio, certi giorni mi piace ascoltare cose nuove, altri invece passo il tempo ad ascoltare vecchi classici! In questi giorni sto ascoltando molto Brent Faiyaz, i Phoenix e gli Stone Roses!

Seguo molto la scena americana e l’Rnb e quasi sempre le cose che scopro lo faccio attraverso i daily mix di Spotify. Poi ancora Peter Bjorn and Jhon, Writer’s block è un disco fighissimo. Poi appassionandomi al mondo dell’audio mi piace ascoltare cose registrate con strumenti diversi da quelli di oggi e sentire i dettagli delle registrazione di una volta. A mei piacerebbe tantissimo registrare su nastro o in presa diretta, diciamo con cose con cui si ha un tatto diverso.

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Dietro al brano, ci hai detto c’è Sollo dei Gazebo Penguins. Come sono andate le cose con lui?

Ci siam conosciuti ad un live del suo gruppo, i Gazebo Penguins, ai Musici per caso dove ho suonato come apertura e da lì abbiamo iniziato a beccarci e a fare musica. Praticamente già all’inizio abbiamo deciso che lui mi producesse e allora io mi sono preso un pc per fare demo e da subito ci siamo trovati molto bene. Mi ha aiutato a produrre e a mixare e ora una volta l’idea parte da me e una volta parte da lui. Questa Letto di sabbia è nata da una strumentale fatta a casa, lui ci ha messo qualche synth ed è uscito pezzo.

Questo è il primo passo verso altri brani in arrivo?

Esatto, stiamo finalizzando alcuni brani e preparando le prossime uscite! Ci sono molte cose da chiudere, ma sia io che Sollo se non abbiamo una scadenza, la tiriamo lunga, perciò non li abbiamo ancora chiusi però ormai dobbiamo farlo perché ora c’è anche una etichetta. Infatti ad ottobre quando avevamo già un po’ di demo, abbiamo mandato in giro un po’ di cose e lui stava producendo anche Checco de Lo stato sociale, così la cosa è arrivata in mano alla Taurus e a quello che è diventato il mio manager, Simone Pizzoccolo e così, tipo in 24 ore, ho trovato anche l’etichetta.

In conclusione una domanda che di solito si fa all’inizio: dato che è da un po’ che non ci sentivamo per un brano… come stai? come stai vivendo musicalmente e non, questo momento?

Io tutto bene dai, credo siano tempi un po’ così per tutti…  cerco costantemente di tenermi occupato in un modo o nell’altro e non vedo l’ora di tornare alla normalità per poter suonare, andare a concerti, viaggiare e vedere i miei amici. Mi ritengo fortunato perché sto comunque riuscendo a lavorare. Prima in una ditta di estintori (ma non era il mio lavoro!) e ora in tabaccheria da mio papà. Insomma, cerco di non stare mai fermo.

Summertime In Jazz