Alzi la mano chi non ha mai sentito nominare “Tony Face”. Penso davvero pochi!
Fondatore dei Not Moving, uno dei gruppi italiani underground più influenti degli anni 80 e oltre. Creatore di Tendenze Festival, dj radiofonico (Quarta Radio), scrittore (Mod Generations e Rock’n goal), e, da ultimo anche cult-blogger oltre che giudice del premio più importante d’Italia, la Targa Tenco.
Ed è proprio di questi ultimi due ambiti di cui vi vogliamo parlare. Come giusto riconoscimento dopo tanto seminare, da parte di una persona che ha fatto della coerenza e passione per la musica mai attenuata nel corso degli anni, un vero stile di vita.
ll Blog di Tony Face è nato nel 2004 ed è stato insignito, proprio quest’anno, del Premio MEI Musicletter come miglior blog personale che parla di musica (anche se spazia in tantissimi ambiti, non solo musicali).
E, come se non bastasse, Tony Face è stato inserito nella giuria nazionale che selezionerà il vincitore della Targa Tenco 2016 (dal 20 al 22 ottobre)
Questi due riconoscimenti lo collocano di fatto tra più autorevoli, influenti e carismatici punti di riferimento italiani per quanto riguarda la musica d’autore.
Tony, come è nata l’idea di un blog che spazia fra mille notizie e riflessioni?
E’ nata nel 2004 dall’esigenza di scrivere qualcosa di solamente mio, nel bene e nel male.
Come scegli le notizie? In un mondo di mordi e fuggi per quanto riguarda le riflessioni, un’approfondimento e, soprattutto il seguito che ha, suscita scalpore, come ti vedi nelle vesti di colui che “fa muovere le menti”?
Il blog si chiama volutamente ed esplicitamente tonyface (mio nome d’arte e di “battaglia”) perchè esprime tutto quello che mi piace, interessa e mi salta per la testa. Metto a disposizione (gratuitamente ovviamente) il mio bagaglio culturale e di conoscenze che per ragioni anagrafiche abbracciano ormai una quarantina di anni di ascolti di musica, concerti, eventi, arte, cinema, politica, spettacolo. I post sono brevi e concisi per stimolare il lettore ad approfondire meglio l’argomento, se interessa. Nel tempo si è radunato intorno al blog un numero costante di lettori (circa 400 al giorno con punte di un migliaio per certi post) che seguono con assiduità i miei post quotidiani.
Che interpretazione dai al premio che ti è stato conferito?
Il riconoscimento mi riempie di soddisfazione e orgoglio, soprattutto perchè segue quelli dati a veri e affermati giornalisti come Guglielmi, Bordone e Cilìa. Ed è bello che venga riconosciuto un impegno quotidiano fatto con passione.
E per quanto riguarda l’essere stato nominato giurato nel più importante premio italiano per quanto riguarda la musica d’autore, come è arrivata la notizia?
La richiesta è arrivata direttamente dal direttore del premio, grazie alla mia attività di recensore per la rivista Classic Rock. Ed è stata un’immensa soddisfazione entrare in un riconoscimento ormai istituzionale.
Quali sono i tuoi compiti da giurato?
Ho dovuto valutare 250 titoli divisi in cinque categorie. Fortunatamente grazie al mio lavoro buona parte li avevo già ascoltati e conosciuti
Che regole ti sei dato per stabilire una selezione?
Il valore della produzione, la professionalità e la novità della proposta
Non ti chiedo quale sia il tuo disco/autore preferito ma una tua piccola graduatoria personale di 5 la puoi dare?
Nessuno di quelli che ho votato è andato in finale (Risata!). Ma ho privilegiato il nuovo degli Afterhours, album intenso e davvero bello, Iacampo (che ha realizzato, a parer mio, il miglior disco italiano dello scorso anno), ho dato un voto ai “nostri” Sugar Pie and the Candymen, alla cantautrice Mimosa (il suo “La terza guerra” è un disco fantastico) e ai siciliani Niggaradio, tra gli altri.
Vi ritrovate fra giudici oppure è un lavoro personale?
No è un lavoro personale che ognuno gestisce da casa. Ci ritroveremo nelle serate del Tenco a fine ottobre.
Da ultimo, ce puoi lasciare alcune tue libere considerazioni su un premio che fa la storia della canzone d’autore in Italia?
E’ interessante che il giudizio arrivi da oltre 200 giudici (provenienti dalle più svariate esperienze) e su una gamma piuttosto ampia di titoli (50 per ogni categoria). Di conseguenza lo reputo piuttosto attendibile a livello critico.